venerdì 30 agosto 2013

SOMMERSO DAI RICORDI !!! "SAVIANO ESTRATTO DALLE MACERIE"

SOMMERSO DAI RICORDI !!!    "SAVIANO ESTRATTO DALLE MACERIE" 

LOCALITA’ SEGRETA – La scorta di Roberto Saviano è adesso sotto esame degli inquirenti, dopo che durante una lunga passeggiata di profonda riflessione lo scrittore è entrato – forse senza rendersene conto – in un cimitero. Da quello che siamo riusciti a sapere da alcune indiscrezioni, la scorta lo avrebbe lasciato fare perché erano gli unici momenti in cui non sentivano lamenti e rotture di coglioni sull’ eroismo di qualcuno che era morto anche solo accidentalmente.
Da una prima ricostruzione Saviano, una volta inoltratosi nel camposanto, a un certo punto avrebbe sollevato la testa e visto una interminabile fila di marmi con nomi, foto e date di nascita e di morte. Ha iniziato a ricordarsi così di Serafina Piangipiano, morta il 13 ottobre 1980 quando lui era bambino: “Non guarderò mai più una tetta allo stesso modo” avrebbe detto alla scorta. Poi ha visto la tomba di Silvio Bonarrigo, morto il 12 aprile 1981, e ha condiviso il suo ricordo con la scorta sbadigliante: “Non guarderò mai più un cielo senza pensare a Silvio”. Successivamente ha ricordato Pier Francesca Faviana, morta il 25 febbraio 1898,  prima di diventare una scrittrice di successo: “Non guarderò mai più un libro con gli stessi occhi” ha riferito agli uomini di scorta intenti a reggersi i coglioni.
Questa fase è durata diverse ore, fin quando lo scrittore non si è ritrovato davanti a una parete contenente centinaia e centinaia di loculi. I ricordi di Saviano sono affiorati tutti in una volta, lasciandolo attonito e impreparato al devastante tsunami di immagini e pensieri che stava per investirlo.
I  pompieri sono riusciti a estrarlo vivo dalle macerie ed è stato subito trasportato in ospedale, nella speranza che un po’ di memoria si sia perduta nell’incidente. I dottori sono ottimisti: “Forse da oggi smetterà di essere così noioso, lo stiamo tenendo sotto cura farmacologica per evitare altri piagnistei”.
I fan sperano in una sua immediata ripresa e che possa tornare presto al suo lavoro, mentre i medici stanno organizzando una colletta per trattarli farmacologicamente come il loro affezionato scrittore.

ESCE DAL GARAGE!!! "FUORI PISTA DI FELIPE MASSA"

ESCE DAL GARAGE!!!  "FUORI PISTA DI FELIPE MASSA" 

MARANELLO – Stava per uscire dal garage con la sua Ferrari per iniziare i test della nuova crema per le mani, dopo il via libera dei meccanici, ma qualcosa è andato storto: Felipe Massa è uscito fuori pista finendo contro le barriere. Il team della Rossa ha riportato subito la macchina nel garage e ha iniziato ad investigare, per capire se a causare l’incidente sia stato un problema tecnico o un errore del pilota.
Ai giornalisti che gli hanno chiesto informazioni sull’incidente Massa non ha saputo dare risposte concrete, limitandosi ad ammettere una grande incertezza nel capire le reazioni della macchina. Robert Smedley ha aggiunto: “Non ne siamo ancora sicuri, è tutto sotto la lente investigativa dei nostri tecnici, ma probabilmente per il raffreddamento a liquido dovremo tornare ad usare l’acqua anziché il più duttile Jack Daniel’s”.
Il presidente Montezemolo incoraggia comunque il pilota brasiliano: “Manteniamo piena fiducia in Massa, però ora sarà meglio che inizi a pagarci tutti i danni”.
A dispetto dei ricorrenti problemi di messa a punto, per il prossimo Gran Premio Massa dichiara di sentirsi carico, promette la pole position o la prima posizione a fine gara. Mal che vada, promette di essere il primo ad andare fuori pista e a regalarci un incidente spettacolare, di quelli che non si vedono da tempo.

RITA DALLA CHIESA ELETTA!!! "VICEPRESIDENTE AL CSM"

RITA DALLA CHIESA ELETTA!!!         "VICEPRESIDENTE AL CSM" 

 CSM. La presentatrice di Forum ha superato un’agguerrita concorrenza, che annoverava pesonalità quali Bernardo Provenzano, Aldo Miccichè, e Carmine Schiavone, nominati dal PDL, e i membri laici del PD: Pippo Baudo, la barca di Massimo D’Alema, Flavio Briatore (la cui nomina è stata decisa dopo una lunga trattativa tra Berlusconi e Letta) e Rita Levi Montalcini, deceduta già da diversi mesi ma, proprio per questo, particolarmente adatta a rappresentare il partito di Epifani.
Emozionatissima, Rita Dalla Chiesa ha dichiarato: “Questo è il giusto riconoscimento dopo anni di battaglie per la legalità e per la giustizia, anche tra le mura domestiche, principale luogo in cui si concepiscono i bambini – poi si è asciugata una lacrima e ha continuato – e tutto questo lo devo solo ad una persona: Pippi Calzelunghe”.
Il compito istituzionale che andrà a coprire la bravissima conduttrice di Rete 4 è delicatissimo, considerato che l’attuale Presidente del CSM Giorgio Napolitano è impegnato sul fronte politico in una difficile conciliazione tra capra e cavoli.
Da oggi la magistratura è in mani sicure, il presidente del consiglio Enrico Letta ha così congedato Batman e lo ha ringraziato per i suoi servigi.

PIPPO FRANO AFFITTA CORPO PER SCOPI EROTICI: "BOOM DI RICHIESTE"

PIPPO FRANO AFFITTA CORPO PER SCOPI EROTICI:    "BOOM DI RICHIESTE"  

ROMA – L’aitante comico ex Bagaglino ha ormai cominciato a camminare con le proprie gambe, addentrandosi sempre di più nel morboso mondo del sesso. Qualcuno si era già accorto che, durante le ultime trasmissioni televisive, a stento Pippo riusciva a trattenere un sorrisetto timido e al contempo malizioso, provocato da pensieri impuri che lo agitavano la notte. Impossibile biasimarlo.  In fondo tutti questi anni sono stati duri per lui. In ogni spettacolo ed in ogni film (che la critica non esita a definire “qualcosa che potevi e potresti vedere tutt’oggi in televisione o al cinema ma che non per questo sei costretto a fare”) appariva circondato da conturbanti appena-maggiorenni capaci della qualunque, con capelli sempre ben curati, fisici mozzafiato e minigonne da urlo. Poi, come se non bastasse, una volta fuori dal tunnel dello show-business è caduto dalla padella alla brace, partecipando a qualche raduno dei seguaci di Natuzza Evolo in cui è tutto un parlare di figa.
Dunque basta trattenersi, basta sudate fredde, basta con l’aria da convertito scacciafiga. Sul suo sito satanaeragay.it il cabarettista ha smesso per un attimo i panni del pentito pubblicando le sue foto hot a torso nudo e con jeans attillati che ben poco lasciano all’immaginazione. Pippo Franco ha offerto il suo corpo alle donne più selvagge della rete, per sperimentazioni estreme e sesso spericolato. Tutto è lecito: forcipe strizzacapezzoli, estintori, candele dell’auto e cesoie da giardino. Nonostante il prezzo esoso (500 euro ogni 10 minuti) il sito è già andato in tilt, con richieste di giovani puledre e di madri insoddisfatte, pronte a completare la rinascita virile dell’impavido Pippo.

VENDEVA PIETRE E CALCINACCI DAL CARCERE: "EVASA WANNA MARCHI"

VENDEVA PIETRE E CALCINACCI DAL CARCERE:  "EVASA WANNA MARCHI" 

Nonostante il clamore del processo, nonostante le campagne di sensibilizzazione in TV a non credere a queste fandonie, nonostante Striscia la Notizia, Le Iene e tanti altri programmi, le vendite della teleimbonitrice Wanna Marchi, ora in carcere, non si sono affatto abbassate. Anzi hanno subito un aumento vertiginoso, alimentate anche dalla paura scaturita dalla crisi. Tant’è che Wanna Marchi ha praticamente venduto l’intero muro che separava la sua cella dalla strada fino a compiere la sua evasione.
“Il genio delle truffe” l’ha definita il sapiente Alessandro Meluzzi, il famoso criminologo con la spilla del crocifisso, mentre scartava il pacco contenente due pietre ed un grosso pezzo di calcinaccio che gli era costato 550 Euro più 1.625 Euro di spedizione e trasporto (si sa, mandare del materiale che ti può far vincere il 6 al Superenalotto ha un costo elevato).
Tutti, all’interno del carcere in cui è detenuta Wanna Marchi, siano essi carcerati o guardie penitenziarie, avevano acquistato qualcosa dalla nota detenuta. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria hanno già iniziato le ricerche. Cercano informazioni su Wikipedia, su google, su ogni enciclopedia cartacea che trovano, ma non riescono a trovare nulla sullo scioglimento delle pietre in acqua fredda. Qualcuno deve aver loto fatto una fattura.
“Mi sa che non è un genio lei,  siamo tutti noi ad essere stupidi” si è chiesto il criminologo con la spilla del crocifisso. Questa redazione non vuole arrivare o suggerire nessuna conclusione, ma forse il criminologo più amato dagli italiani truffabili ha ragione.

ANCORA GUAI PER SCHETTINO: "AFFONDATO UN PEDALO' "

ANCORA GUAI PER SCHETTINO:     "AFFONDATO UN PEDALO' " 

NAPOLI – Nuovo incidente  per l’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, stavolta a bordo di un pedalò di proprietà dello stabilimento balneare ‘Ma n’atu sole’, sulla spiaggia di Sabbiadammòre (NA). La scorsa domenica Schettino si è recato di buonora al chiosco di noleggio dove, millantando una ultradecennale esperienza al timone di canotti, pattìni e salvagenti a forma di coccodrillo, era riuscito a strappare uno sconto di 50 centesimi sull’affitto di un pedalò a 4 posti.
Non appena il mezzo ha toccato acqua sono arrivati i primi problemi: il lupo di mare ha constatato che lo scafo era circondato da un misterioso liquido salato piuttosto umido, che aveva cancellato le scritte ‘destra’ e ‘sinistra’ dalle sue mani. Schettino, già impaurito per il volo di un gabbiano, ha subito abbandonato l’imbarcazione per recarsi al più vicino resort. Il pedalò, privo di pilota, si è schiantato su uno scoglio poco lontano ed è solo grazie alla prontezza dell’ex comandante nell’ordinare subito un Martini nella hall dell’albergo che, degli altri 3 passeggeri a bordo, ne sono morti solo 7.
Sull’incidente è stata aperta una inchiesta e a Schettino sono stati sequestrati, come misura cautelare, un superliquidator, le sue paperelle da bagno e la collezione completa di ‘Pesca in mare’.

UNIONE EUROPEA APPROVA LA PATENTE DI VOTO: "DEMOCRAZIA A RISCHIO"

UNIONE EUROPEA APPROVA LA PATENTE DI VOTO:   "DEMOCRAZIA A RISCHIO" 

STRASBURGO – Come spesso accade, la stagione calda porta con sé le sorprese legislative più controverse: approfittando di un’opinione pubblica concentrata a organizzare vacanze o a godersi meritate ferie, i parlamenti approvano le misure più impopolari, incontrando solo la blanda resistenza di sparuti presidi democratici.
Non fa eccezione il parlamento Europeo, dove proprio nell’ultima seduta è passata la mozione dell’eurodeputato tedesco Adolf Schutzstaffel, sull’introduzione di una patente di voto.
Dopo aver spiegato la necessità di filtrare il diritto di voto sulla base delle capacità intellettive degli individui, Schutzstaffel, leader del partito nazionalista bavarese Sturm und Drang, ha concluso il suo intervento con la perentoria esortazione:
“Keine gegenstande aus dem fenster werfen!”, cui subito si sono associati lo svizzero Christoph Blocher, la danese Pia Kjærsgaard e il leghista Roberto Stolidazzo.
Da Gennaio 2014, il diritto di voto andrà, quindi, conquistato superando un esame, così come avviene per la patente di guida.
Ancora da definire i dettagli attuativi, ma pare ormai certo che la prova sarà basata sul famoso Test di Minkiakov, il quiz psico-attitudinale a risposta multipla, ideato dall’illustre professore di demoscopia demonologica, il russo Vassilij Minkiakov.
La patente avrà validità decennale e dovrà pertanto essere rinnovata. La legge, inoltre, avrà effetto retroattivo, per cui tutti i nati dopo le 13.30 del 13/03/1923 riceveranno notifica dall’ufficio elettorale del proprio comune su luogo e data in cui dovranno sostenere l’esame.
Per quanti non dovessero superare il test, CEPU ha già annunciato l’attivazione del servizio “promossi o ripreparati”, specifico per la patente di voto.

LA SIAE FARA' PAGARE CHI !!! "CANTICCHIA TRA SE A SE"

LA SIAE FARA' PAGARE CHI !!!    "CANTICCHIA TRA SE A SE" 

ROMA – É già operativa la nuova norma varata dal Governo per far quadrare il magro bilancio dello stato: la SIAE potrà far pagare i diritti d’autore a chiunque sia sorpreso a canticchiare un brano precedentemente depositato, dovunque si trovi: in strada, in auto, sotto la doccia. L’On. Fante Lesto, vice-sotto-segretario alle Politiche Agricole e Forestali con delega alla Cultura, spiega la logica del provvedimento: ”Chi canticchia in genere non è particolarmente abbacchiato, quindi è probabile che non abbia gravi problemi economici e possa contribuire alla riduzione del debito pubblico”.
La norma è stata approvata con grande rapidità per sfruttare il previsto imminente arrivo dei tormentoni dell’estate. L’obolo da pagare dipende infatti dalla popolarità del brano canticchiato, oltre che dal numero di ascoltatori e dal fatto se si riproducano o meno con la bocca anche i suoni degli strumenti.
Il Codacons intanto sta raccogliendo le denunce dei primi abusi. Un uomo che cantava sotto la doccia, Rino Cante, si è rotto una gamba perché uscendo dal box si è trovato davanti un ispettore SIAE ed è scivolato per lo spavento. Un altro, Dante Gron, mentre veniva sottoposto all’esame della prostata gemeva dal dolore e si è visto chiedere il pagamento per l’esecuzione di un brano di Marco Mengoni.
Ma il caso più clamoroso è quello di due fratelli cresciuti in un orfanotrofio, Giacomo ed Elvidio Blusi, a cui è stata contestato una multa di 5000 euro per aver canticchiato l’intero repertorio di Zucchero. ”Manco sappiamo chi sia ‘sto Zucchero, conosciamo solo gli immortali blues dei padri fondatori!  E questi sono a disposizione di tutti gratuitamente, come l’aria che respiriamo!! E ci fanno vedere la luce!!!” hanno ribattuto decisi agli ispettori della SIAE,  prima di dileguarsi circondati da un alone luminoso a suon di salti mortali.
 

SCIOPERO DEI GIORNALISTI DI REPUBBLICA!!! "NIENTE TETTE VIP PER UN MESE"

SCIOPERO DEI GIORNALISTI DI REPUBBLICA!!!    "NIENTE TETTE VIP PER UN MESE" 

MILANO – Il mondo dei quotidiani online non sarà più lo stesso, per tutto agosto, dopo che un comunicato congiunto di tutti i giornalisti de Repubblica ha annunciato la chiusura momentanea della colonnina di destra. Lo spazio tradizionalmente dedicato al gossip, ma soprattutto ai seni nudi di qualsivoglia persona più o meno famosa, non verrà aggiornato in segno di protesta.
“E’ stata una scelta difficile, soprattutto nel mese più caldo e più pregno di foto di vip al mare, ma lo facciamo per una buona causa” ha dichiarato Ermanno Guardoni, portavoce della sezione ‘Tette ed altre notizie inutili’, “e il motivo principale è il mancato versamento del saldo che ci spetta sull’annata 2012: parliamo di dieci euro a capezzolo, se nitido. Quindici nel caso di una terza, trenta per un topless al silicone, cinquanta per qualsiasi parte del corpo di Belen Rodriguez. I nostri reporter hanno scandagliato le spiagge più in voga, in Italia e all’estero, per offrire ai lettori notizie e fotogallery succose che al contempo rendessero la cronologia dei loro pc a prova di ispezione da parte di mogli e fidanzate, ma senza ottenere alcun riconoscimento economico. Il sito del giornale macinava migliaia di accessi al giorno mentre noi non vedevamo un centesimo. Quindi, dimenticatevi di Rihanna per tutto agosto, su Repubblica.it si leggeranno solo notizie serie”.
E’ una notizia allarmante” dichiara Oscar Colleverde, Presidente degli Amanti della Colonnina di Destra dei Quotidiani Online, “con questo sciopero rischiamo di rovinare le vacanze dei nostri associati. Farò tutto il possibile perché questo non accada. Ho già programmato un incontro col direttore Vittorio Zucconi. Non si può fermare il vero giornalismo: a costo di fare una colletta nella nostra associazione, le notizie ripartiranno”. Una promessa che molti sperano venga rispettata.

MAX PEZZALI CACCIATO VIA DA KARAOKE !!! "NON TENEVA IL TEMPO"

MAX PEZZALI CACCIATO VIA DA KARAOKE !!!  "NON TENEVA IL TEMPO"  

San Soccomela! di Romagna – Che Max Pezzali abbia qualche problema con la ritmica è sotto gli orecchi di tutti. Basta ascoltare, anche distrattamente, le sue canzoni per rendersi conto che spesso c’è qualcosa che non va: alcuni versi risultano, infatti, artificialmente forzati in un numero di battute che proprio non li potrebbero contenere.
“Il problema è complesso – spiega il professore di conservatorio Sciuberto Pentagramo – dovendo usare una similitudine comprensibile anche dai non addetti ai lavori, direi che è come voler infilare una semicroma in una bisdrucciola usando come chiave di volta un si-bemolle!”
Tuttavia pochi avrebbero immaginato una contestazione così plateale all’ex leader degli 883. Max stava cantando proprio Tieni il tempo, un brano della sua vecchia one-and-a-half-man-band, alla pizzeria La bufalina d’oro, durante la festa di compleanno della ragazza del cugino del portapizze. Fin da subito è apparso impacciato, quasi goffo come al solito, nel seguire il testo che si illuminava sul maxischermo, fallendo epicamente l’attacco di ogni strofa. Il pubblico ha iniziato a rumoreggiare, finché Max non ha clamorosamente perso il tempo, mentre cantava:
“Tieni il tempo
con le gambe con le mani
tieni il tempo
non fermarti fino a domani
tieni il tempo
vai avanti e vedrai
tieni il tempo
il ritmo non finisce mai”
A quel punto, per placare i buuu e il lancio di sottaceti, Marco Mazzurca, titolare della pizzeria, ha staccato la spina del karaoke e fatto allontanare il cantante con una muta di rottweiler latranti.
Dopo essersi diretto a nord, sud, ovest ed est Max si è fermato in un parco pubblico. Trattenendo a stento le lacrime ha confessato a una vecchia signora, seduta su una panchina, che per incidere quella canzone era stato intubato in un metronomo per tre giorni e che, ancora oggi, deve ricorrere a questo espediente per ogni registrazione, perché soffre di una rara forma di aritmia-ipermetrica-melodica-cronica-degenerativa-bilaterale-sinistra, nota anche come “Sindrome sfasciatimpani” o “Sindrome di Claudio Cecchetto”. La signora si è dunque alzata, ha dato una pacca sulle spalle al cantante e si è ricongiunta con il gruppo di sordomuti. La festa a La bufalina d’oro è stata comunque salvata da un gruppo di cantanti nettamente più bravi di Max: i rottweiler.

 

EYBALLING BEVE VODKA DAGLI OCCHI: "MA E' SOLO COLLIRIO DENUNCIATO BARISTA"

EYBALLING BEVE VODKA DAGLI OCCHI:   "MA E' SOLO COLLIRIO DENUNCIATO BARISTA" 

ROMA – Una nuova moda impazza nella movida romana dei giovani: l’eyeballing. In cosa consiste? Ci si veste con una camicia tamarra, ci si reca in un locale che predisponga bevande, si osserva una copiosa fila per entrare, ci si reca al bancone e si ordina della vodka. A quel punto, si fa aderire il bicchiere o la bottiglia all’occhio e si versa il tutto direttamente sul bulbo oculare. L’effetto è immediato, dal momento che l’alcol filtra attraverso le mucose ed entra nel flusso sanguigno. Da quando questa pratica si è diffusa in Italia, non si sono registrati malesseri o incidenti di sorta (eccetto il caso di quel ragazzo marchigiano che usò un bottiglione del padre, che in realtà conteneva un modellino di fregata indiana del XIX secolo a velatura quadrupla, e fu accecato dalla prua).
Gli effetti collaterali dell’eyeballing, in generale, sono lievi (la morte, al massimo). Fin qui tutto bene, dunque. A meno che non vi capiti la disavventura che Alvise M. Mancus. (nome di fantasia), giovane uomo di 18 anni (età di fantasia), ha tragicamente (avverbio di fantasia) vissuto qualche sera fa. “Dovevo incontrarmi con una ragazza – ci racconta il giovane uomo – e ci eravamo dati appuntamento a Campo de’ Fiori. Definirla ‘ragazza’ però forse è eufemistico, dato che costei non aveva parvenze propriamente umane”. Alvise, allora, decide di correre ai ripari. “Avevo bisogno di qualcosa che, contemporaneamente, mi facesse sballare e mi danneggiasse la cornea, onde riuscire a non vedere affatto la mia amica e copularci senza problemi. L’eyeballing a base di vodka era la soluzione perfetta”. Fiducioso, il giovane uomo ha trangugiato allora dagli occhi quattro bottiglie di vodka, ma senza alcun effetto. “Ben presto mi sono accorto che non solo riuscivo a vederla ancora, ma la mia giovane vista mi si era addirittura schiarita! Avrò guadagnato almeno quattro decimi, tagliando trionfalmente il traguardo degli 13/10 di acuità visiva. Tutto ciò è stato drammatico”.
Il liquido vendutogli era infatti un potentissimo collirio di origine moldava entrato illegalmente nei nostri confini grazie a un giro di trafficanti svizzeri. La brutta vicenda si è conclusa con una denuncia ai Nas a carico del tenutario del Bar-Cafè “Me Cojoni” che, a un successivo controllo, è stato anche trovato in possesso di una laurea in Ortottica e assistenza Oftalmologica.

POSTA FOTO COL DITO ALZATO! "TERRORE FRA GLI AMICI DI FACEBOOK"

POSTA FOTO COL DITO ALZATO!   "TERRORE FRA GLI AMICI DI FACEBOOK" 

FACEBOOK – Paura e delirio ieri sera per una foto che ha dell’incredibile.
Nella più grande città del mondo virtuale, Facebook, una ragazza italiana di ventiquattro anni, Sharon Pappalardo, ha postato una sua foto col dito medio alzato, scioccando i 1.472 amici che hanno visto l’immagine nella loro home. “Non immaginavo fosse una così brutta persona. Non voglio che mi faccia del male se la incontro. Ho paura!” è stata l’idea condivisa. E grazie ai commenti di terrore la foto della ragazza si è diffusa viralmente come neanche i video dei cuccioli di labrador che leccano neonati.
Le forze dell’ordine sono subito state allertate. L’ispettore Callaghan ha disposto di formare tre compagnie da cento uomini ciascuna, rigorosamente in tenuta antisommossa, ed ha atteso in strada eventuali istruzioni dal Dipartimento di Stato Maggiore.
La ragazza ha così ricevuto una richiesta di amicizia dall’AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna, il servizio segreto italiano) che è stata subito accettata. I nostri 007 hanno così potuto vedere che il codice rosso era sensato. La ragazza aveva postato un’altra foto in cui era nel proprio bagno di casa, fronte specchio, col cellulare in una mano, il dito medio alzato dell’altra, occhiali da sole, shorts e maglietta fucsia, accompagnata dalla didascalia “perché nessuno mi potrà fermare”.
In breve tempo l’esercito ha ricevuto l’ordine di irrompere in casa e di sparare su ogni oggetto o persona in movimento, per poi rinvenire il corpo esanime della ricercata. I medici ritengono che il decesso sia dovuto a un infarto: quasi certamente, una bottiglia d’acqua un po’ schiacciata ha detonato un colpo facendo morire di paura la ragazza.
Ora si piange una giovane vita spezzata, ma dal mondo politico arriva una condanna unanime ai comportamenti eversivi. Per rispondere alle preoccupazioni della popolazione è stato presentato un disegno di legge che impone severe misure restrittive per chi scatterà foto con i medi in segno di sfida e per chi posterà foto scattate in bagno. Ergastolo per chi farà le due cose contemporaneamente.

MORTO IL 23 ENNE CHE AVEVA INTERROTTO "LA CATENA DI SANT'ANTONIO"

MORTO IL 23 ENNE CHE AVEVA INTERROTTO    "LA CATENA DI SANT'ANTONIO" 

Luigi Carlocchi, 32enne originario di Sora, è stato trovato morto questa mattina nella sua casa di Viterbo. Secondo gli inquirenti, il decesso sarebbe avvenuto a seguito dell’interruzione da parte del giovane di una catena di Sant’Antonio. Pochi giorni fa, infatti, Luigi aveva ricevuto una lettera contenente delle informazioni abbastanza dettagliate sulle disfunzioni erettili che colgono i koala maschi dopo aver mangiato troppe foglie di eucalipto. Nel testo della missiva c’era anche un invito a diffondere le informazioni, pena la morte o un biglietto per un concerto di Povia.
Luigi, che non era assolutamente un tipo superstizioso, non ha però seguito le istruzioni della lettera: una decisione che, a conti fatti, gli è risultata fatale. Già, perché come spiega Guglielmo De Guglielmo, esperto di esoterismo, “interrompere una catena di Sant’Antonio è molto pericoloso e può portare alla morte, soprattutto se parliamo di malati terminali”.
Luigi lascia una moglie di 31 anni, un cane e una collezione di Dylan Dog. I funerali si terranno domani alle 15.30 nella parrocchia di Sant’Elpidio. Se non incollerai il link di quest’articolo sulla bacheca di 10 amici, farai la stessa fine di Luigi.

VESTITO DA CAPITAN HARLOK: "SI CAVA UN OCCHIO PER VINCERE LA GARA DI GOSPLAY"

VESTITO DA CAPITAN HARLOK:   "SI CAVA UN OCCHIO PER VINCERE LA GARA DI GOSPLAY" 

Come molti altri appassionati Douglas Martini, 23enne di Albachiara, lavorava al suo amatissimo costume da oltre 3 anni: un vestito da Capitan Harlock con cui aveva vinto 6 contest di cosplay, perfezionandolo sempre di più ad ogni esibizione. Il ragazzo era arrivato presto a bordo della Opel Meriva di sua madre trasformata nell’occasione nell’Arcadia, la mitica nave spaziale del ribelle capitano con scarsa percezione della profondità, per prepararsi mentalmente e fisicamente all’esibizione. Douglas teneva moltissimo a questa competizione proprio perché, per affermarsi tra i migliori del mondo, avrebbe dovuto battere il cosplayer più forte di tutti i tempi, Joe Perkins, imbattuto da 9 anni nei raduni che contano, col suo costume dell’Uomo invisibile.
Una gara senza esclusione di colpi, in cui i cosplayer vengono chiamati ad esibirsi per 5 interminabili minuti su di un palco a fare pose ma solo dopo aver discusso la tesi sul personaggio interpretato davanti a una giuria internazionale selezionatissima composta nell’occasione dal parrucchiere che disegnava i capelli di Vegeta, il sarto di Megaloman, il doppiatore di tutti i capi dei punk di Kenshiro, il writer che ha disegnato un Pokemon nei pressi della stazione di Rimini, l’uomo che sosteneva Gary Coleman negli orinatoi degli autogrill ed il facchino indiano che ha trasportato per le scale le 18 valigie della Rowling con una bacchetta magica nel culo durante il suo soggiorno a Venezia.
La gara stava rispettando i pronostici, in lizza per il podio Harlock, l’Uomo invisibile e Midori, una ragazza giapponese che si era fatta sterilizzare per assomigliare di piu’ ad Hello Kitty. Durante la discussione della tesi sul personaggio, Douglas aveva dimostrato come Harlock, oggi, sarebbe stato un grillino in quanto credeva fermamente che non si possa venire a patti con una società governata da princìpi ingiusti ed estremamente corrotta e per questo, per rendere ancora più veritiero il suo cosplay si era iscritto al M5S. Perkins, tuttavia, con il suo Uomo invisibile era perfetto così, senza neanche presentarsi, e Douglas sentiva di non essere riuscito a stregare la giuria al punto da incoronarlo vincitore.
Più volte aveva preso in considerazione il fatto che avrebbe dovuto diventare orbo per essere più credibile, proprio perché Harlock aveva perso un occhio durante un attacco a sorpresa delle Mazoniane mentre, a bordo dell’Arcadia, era impegnato a giocare a stecca. Così sfruttando gli ultimi secondi della sua esibizione, con la tessera sanitaria si è cavato un occhio tra le grida di terrore degli spettatori. Mai nessuno prima d’ora aveva fatto mai un cosplay così estremo, così realistico,  che ha indotto i giudici a ribaltare il verdetto proclamandolo vincitore. Anche perché gli schizzi di sangue di Douglas hanno imbrattato la sagoma dell’Uomo Invisibile scoprendo così una grave falla nel suo costume.


PESTARE ESCREMENTI DI CANE PORTA SFORTUNA: "ALL'ANIMALE "

PESTARE ESCREMENTI DI CANE PORTA SFORTUNA:  "ALL'ANIMALE " 

LONDRA – Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: è una legge universale che sembra valere anche per la fortuna. Se è vero, come si dice, che pestare un escremento porti fortuna all’incauto pestatore, la medesima quantità di buona sorte deve allora essere necessariamente sottratta a qualcun altro. Questo assunto ha trovato conferma in una ricerca inglese condotta dall’etologo John Frog dell’Animal House College di Londra. In realtà, Frog stava studiando le cause che riducono l’aspettativa di vita dei cani di taglia grande rispetto ai colleghi di taglia piccola. Avendo escluso fattori genetici, ambientali e comportamentali, il suo studio sembrava, tuttavia, lontano dal trovare una risposta.
Come spesso accade, la svolta è arrivata per caso. “I was going to the first incountering with my new girlfriend, when I pested a soverkious shit with my white moccasins; I bestemmied so much and then maledicted the dog!” (Mi stavo recando al primo incontro con la mia nuova fidanzata, quando ho pestato un enorme escremento con i miei mocassini bianchi. Ho imprecatissimo, maledicendo il cane!, ndt). Frog ha così formulato la sua ipotesi: maggiore la taglia, maggiore la quantità di defecato, tanto più probabile che le feci vengano pestate, con risultante maledizione e/o malocchio.
L’ipotesi è stata poi verificata scientificamente. Dieci giovani esemplari di Alano della Maiella, in perfetta salute e nutriti a fagioli e Guttalax, sono stati lasciati liberi in Hyde Park per una settimana. Incredibilmente, ben nove sono deceduti all’improvviso e senza apparente motivo. Unica superstite, Stipsy, una femmina con problemi di ritenzione sfinterica.

mercoledì 28 agosto 2013

MUORE MASTERCHEF!!! "ITALIA PER OVERDOSE DI MAPPAZZONE"

MUORE MASTERCHEF!!!   "ITALIA PER OVERDOSE DI MAPPAZZONE" 

Inizia con una tragedia la nuova serie di Masterchef Italia. Durante la registrazione della seconda puntata, Egidio Scannagatti, 27 anni, perito informatico di Aramengo (AT), è infatti improvvisamente deceduto, sotto gli sguardi attoniti di giudici e concorrenti.
Le riprese erano in corso e Bastianich si stava esibendo nell’imitazione di Crozza che imita Bastianich. Mentre diceva a un’aspirante chef: “Vuoi mica che mangio questa merda e muoro? Eh, vuoi che muoro?”, dall’ultima postazione si è sentito un grido, seguito da un rumore sordo.
Subito accorsi, i giudici hanno cercato di risollevare Egidio, finito con il volto dentro il piatto che stava preparando. A nulla sono serviti i cavernosi e incalzanti “ALLORA” di Cracco, né i ripetuti “Guarda che se è uno scherzi, è uno scherzi di merda! Se è veri, allora prima ti resuscito, poi ti muoro io a colpi di sguardo assassini e accento italoamericani!” di Joe.
Purtroppo, il piatto killer, un sufflè di cardamomo al brasato di Pantelleria, servito su una crosta di scroto di polpo in coulisse di lampone, conteneva anche la radice di zenzero della qualità tai-chi-chuan, a cui lo Scannagatti è risultato post-mortalmente allergico.
“Egidio stava cercando di migliorare il suo piatto. Gli avevo detto che era un mapazzone, così lui lo assaggiava continuamente, finché…” – racconta Barbieri, che si ferma commosso, asciugandosi gli occhi con il grembiule dello sfortunato concorrente.
La produzione ha già conferito alla famiglia di Egidio la massima onorificenza di Masterchef: una mistery box contenente grembiule personalizzato con firma dei giudici e medaglia Gordon Ramsay per il valor culinario, alla memoria.

LO SPELLING DIVENTA INTERNAZIONALE? "E DOMODOSSOLA FA RICORSO"

LO SPELLING DIVENTA INTERNAZIONALE?   "E DOMODOSSOLA FA RICORSO"  

DOMODOSSOLA – “Il fatto è che l’indotto turistico per la nostra città è di importanza vitale”: così il Sindaco di Domodossola commenta alla stampa la proposta di Bruxelles di adottare un’ unica computazione (lo spelling telefonico) europea.
Poco distante dal bar dove parliamo col sindaco amareggiato, bancarelle di magliette (‘D di Domodossola’, ‘ti faccio lo spelling’…), souvenir in pregiato legno della val d’ossola, cornici e posaceneri a forma di “D”. Ma in base al nuovo protocollo previsto, tutto ciò rischia di sparire. E noi ci abitueremo a dire “D di Delta”.
“Gli occupati nel settore della ‘D’ sul suolo comunale sono circa 4500 (un quarto della popolazione. ndr)” sottolinea il primo cittadino, “e molte sono le aziende sul territorio che sul marketing della lettera di Dante hanno costruito una tradizione industriale e familiare”.
“E’ un fatto di identità e di storia che non ha senso sradicare” si unisce al coro il sindaco di ‘E’ di Empoli, che dalla Toscana ci ha raggiunti per fare fronte comune. “A Firenze o Roma certamente poco importerà di questo cambiamento, ma per noi è stato un fulmine a ciel sereno”.
Mentre tra gli abitanti domina lo sdegno, in attesa di sapere se e quando la norma europea entrerà in vigore, i turisti riempiono la memoria delle proprie fotocamere di ritratti accanto al cartello stradale con la ‘D’ di Domodossola. Prima che sia troppo tardi.

ACCENDE CELLULARE DOPO L'ATTERRAGGIO!!! "L'AEREO SI CAPOTTA"

ACCENDE CELLULARE DOPO L'ATTERRAGGIO!!!   "L'AEREO SI CAPOTTA"

Aereoporto Charles De Gaulle (Parigi) – Nonostante le raccomandazioni farfugliate dal comandante in tre diverse lingue ed una vocina registrata che intimavano ai passeggeri del volo 1802-1885 di non accendere apparecchi elettronici fino a che l’aereo non fosse stato completamente fermo, Vittorio Ugo (31 anni) non ce l’ha fatta. Preso da un’irrefrenabile voglia di far sapere ai sui figli Quasimodo ed Esmeralda ed alla moglie Eugenia Dellacroce che il viaggio era andato perfettamente, ha acceso il cellulare rimuovendo la modalità “Aereo”.
Secondo quanto appreso dalle prime ricostruzioni effettuate grazie al recupero della scatola nera, il segnale sarebbe rimbalzato prima sulla torre di controllo e poi sugli strumenti dell’aereomobile Boeing 1818 Bug-Jargal, causando l’immediata attivazione di tutti i freni presenti sulle ruote del carrello e sulla ali del veicolo. L’aeroplano si è quindi ribaltato in avanti, sbalzando il povero Vittorio (che non aveva stretto la cintura come consigliato) dal seggiolino. Fortunatamente né l’uomo né gli altri passeggeri sono rimasti feriti gravemente.
“Questa vicenda si è conclusa bene – spiega il capitano dell’aereonautica francese Phoebus de Chateaupers – ma ci insegna che seguire le raccomandazioni che si sentono a bordo degli aerei prima, dopo e durante il volo può evitare delle tragedie. Ascoltate sempre le indicazioni. A parte quelle delle hostess con il salvagente: se vi trovate a quel punto sarete talmente fuori di testa che non riuscireste neppure a toccarvi il naso, figurarsi trovare un uscita d’emergenza…”.

SALERNO REGGIO CALABRIA RITROVA NEL ESODO 2013 "FRATELLO PERSO IN CODA NEL 1974"

SALERNO REGGIO CALABRIA RITROVA NEL ESODO 2013   "FRATELLO PERSO IN CODA NEL 1974" 

L’aveva perduto di vista la mattina del 3 agosto di 39 anni fa. Erano partiti da Torino il giorno prima, non appena varcata l’uscita dai cancelli della Fiat, le mogli già in macchina con il motore acceso, i bagagli caricati e i figli già pisciati e trepidanti: destinazione, i parenti ad Agrigento.
Un viaggio tutto sommato tranquillo. Qualche rallentamento verso Genova, solite code a Firenze Certosa, gli sguardi torvi dei casellanti quando non si avevano a portata di mano le lire esatte per il pedaggio. Dopo Salerno, però, le prime preoccupazioni: il traffico sempre più intenso, le code che si ripetevano, finché all’altezza di Lagonegro non si verificò il dramma. Inghiottiti da un ingorgo di proporzioni bibliche, la Fiat 124 verde scuro di Gaetano Lanzella si infilò sulla corsia di sorpasso mentre la 850 gialla di suo fratello Vincenzo rimase su quella di destra. Fu l’ultima volta che si videro. Gaetano raggiunse Reggio Calabria tre settimane dopo, con le ferie ormai agli sgoccioli e senza aver nemmeno raggiunto la Sicilia, così fece inversione verso Torino. A nulla valse sistemare di vedetta i bambini sull’imperiale assicurandoli con la corda elastica: di Vincenzo Lanzella e della sua famiglia si persero le tracce.
Fino a questa settimana.
Incurante del bollino nero, il settantenne Gaetano ha ripercorso quel viaggio spaventoso per raggiungere ancora una volta la sua amata Sicilia e presentare ai parenti rimasti la sua nuova moglie, la 24enne Irina; ma quando pensava di averla ormai fatta franca, la coda l’ha inghiottito all’uscita di Laino. Dopo 40 chilometri a passo di bradipo e con la vescica traboccante ha finalmente raggiunto la prima area di servizio, e lì è rimasto folgorato dalla visione:: in un angolo del piazzale, intento a leggere un Tuttosport del 1982, accanto a una Fiat 850 gialla, c’era suo fratello. Dietro di lui, impegnata a stendere il bucato su un filo teso tra un albero e l’antenna dell’autoradio, sua moglie Rosaria.
Una volta riconosciutisi, è iniziata la tempesta di domande di Gaetano al fratello ritrovato.
“Sono sempre stato qui” ha dichiarato Vincenzo. “Ho provato tante volte a rimettermi nel flusso del traffico ma non ci sono mai riuscito. Venivo sempre respinto indietro. Allora ci siamo guardati intorno, il posto ci piaceva e abbiamo deciso di rimanere. Prima era una semplice piazzola di sosta, poi ci hanno costruito l’area di servizio intorno. Nostro figlio Salvatore ha conosciuto una ragazza durante una passeggiata sul viadotto Serra: si sono sposati sul rimorchio di un tir tedesco bloccato dal traffico all’altezza di Lauria. La più piccola ha studiato presso un istituto religioso inaugurato su una 127 delle suore ferma a Castrovillari. Inoltre, abbiamo tutte le comodità: se qualcuno sta male c’è un’ambulanza all’altezza di Scalea, e se la faccenda è più grave, hanno visto un carro funebre fermo all’uscita per Morano Calabro. C’è un furgone bloccato a Frascineto che ha persino i giornali! In fondo, la vita sulla Salerno-Reggio Calabria non è poi così male. A proposito, com’è ora che l’hanno terminata?”

POIVA MENATO! DAI SUOI FAN: "DI ULTIMO FASCIO A ZAGAROLO"

POIVA MENATO! DAI SUOI FAN:   "DI ULTIMO FASCIO A ZAGAROLO"  

ZAGAROLO – Brutta disavventura per Giuseppe Povia durante la tappa di Zagarolo del suo acclamato “SIAMO ITALIANI” tour. Nella piazza del paese laziale si sono riversati numerosi militanti del locale circolo di moderati “Ultimo Fascio”, accorsi per ascoltare uno degli artisti che meglio rappresenta la loro visione del mondo, grazie al suo approccio peròista (“Io non sono razzista, però…”).
Il cantautore milanese li ha deliziati con un paio di commenti sull’italianità, fino all’apoteosi finale quando ha presentato il suo nuovo singolo, “Mobutu era negro”, la storia di un bambino congolese che scopre che grazie alla forza di volontà può diventare bianco. La coreografia efficace e suggestiva prevede che Povia inizi il brano dipinto di nero e cinto da caschi di banane, finché il trucco si scioglie e il cantante si mostra in tutta la sua bianca bellezza.
Proprio verso la fine del brano però è avvenuto l’incidente: una parte del pubblico ha dato vita al coretto “CHI NON SALTA UN EBREO É! É!”. Povia, ancora impegnato a sfilarsi i caschi di banane, non ha saltato, scatenando la rabbia del pubblico. Qualcuno ha notato che di profilo il suo naso lievemente adunco poteva richiamare tratti somatici attribuiti agli ebrei:
“Ao’, c’ha ‘r naso a rabbino!”.
Un gruppetto di moderati è salito sul palco e ha denudato il cantante. Osservando con attenzione il microscopico membro, si sono accorti che era circonciso. Gli animi si sono subito scaldati e Povia non ha fatto in tempo a spiegare che questo era dovuto a un’infezione ai genitali avuta da bambino:
“A’nvedi questo! È n’ebbreo de’mmerda!”.
“Ho visto la paggina sua, nun ha manco fatto gli auguri a Priebke!”.
“Daje ar rabbino!!”.
Solo l’intervento delle forze dell’ordine, chiamate da un ambulante senegalese clandestino, ha evitato che il concerto finisse in tragedia. Povia è stato trasportato in terapia intensiva: inizialmente i medici temevano che avesse alcune funzionalità cerebrali compromesse, poi hanno capito che era così anche prima del pestaggio. Il cantante è sotto shock non tanto per le percosse subite, quanto per aver perso la sintonia col suo pubblico, che ha subito voluto rassicurare: appena uscito dall’ospedale si esibirà ancora a Zagarolo, e per evitare spiacevoli equivoci proporrà per l’occasione il suo nuovo capolavoro “Gad era ebreo”.

TEOLOGI RIVELANO!!! "CHE GESÙ AVEVA UN CANE MA?

TEOLOGI RIVELANO!!!  "CHE GESÙ AVEVA UN CANE MA? 


Ruggero Acque e Riccardo Operaio, due lisergoteologi di fama internazionale, studiano da anni antichi testi sacri nel tentativo di ricostruire la lacunosa adolescenza di Gesù di Nazareth. Infatti, dopo la nascita minuziosamente descritta, non è fatto alcun cenno alla pubertà, ai primi amori, alle bravate di Nostro Signore, come se tutto fosse stato chirurgicamente omesso, per poi ricomparire verso i 30 anni con l’escalation di autocelebrazioni che tutti conosciamo ed ammiriamo.
“Ebaù,  così aveva chiamato il suo amico a quattro zampe, è stato una figura chiave nella vita del Messia ma allo stesso tempo un elemento scomodo per il cristianesimo che non è mai riuscito a collocare la figura di un cane vicino al figlio di Dio che non risultasse blasfema” rivelano i due studiosi che ne hanno stilato la discendenza.
Figlio di due pastori palestinesi, Gesù avrebbe avuto questo cane dall’età di 12 anni fino a 27 anni quando morì, una volta solo, per cause naturali. Ebaù, figlio di Recs fratello di Less e Rin, era un pastore abruzzese che viveva nella città di Ur con la propria famiglia. Qui ingravidò la sorellastra Bianca, figlia dello stesso padre, ma di madre diversa. Recs, Ebaù, Bianca e Ior (il figlio di Less, che era nel frattempo morto) si spostarono a Carran città della Mesopotamia settentrionale per colpa di una cagnetta in calore prima di raggiungere Betlemme. Lì morì all’età di 245 anni canini.
La sensazionale scoperta sta facendo il giro del mondo: teologi e cinofili avevano quasi sempre viaggiato su binari separati ma questa scoperta è destinata a spiegare perché così pochi riferimenti e cenni biblici sulla vita di Gesù e del suo inseparabile amico Ebaù e l’avversione ingiustificata dei musulmani per i cani. I due teologi inoltre hanno fatto riaffiorare vecchie parabole di questo oscuro periodo che potrebbero rivoluzionare la formazione cristiana, come la parabola della grattata di prostata che faceva roteare la zampa posteriore di Ebaù, quella del cane che si morde la coda, la parabola del cane del cieco che abbaia ma non morde, del buon samaritano con la polpetta avvelenata e quella del viandante che dopo aver pestato una merda trovo un posto prima fila mare senza prenotare a Ferragosto.

PESCATO MATTEO E INSCATOLATO IL 23 ENNE !! "CHE VIVEVA COME UN PESCE "

PESCATO MATTEO E INSCATOLATO IL 23 ENNE !!   "CHE VIVEVA COME UN PESCE " 

Sono passati solo pochi giorni da quando i media dell’intero pianeta si sono occupati del caso di Eric Ducharne, il 23enne di Crystal River, Florida, che voleva vivere come una sirena (o meglio un tritone), e che dichiarò di dormire, respirare e mangiare proprio come loro, trascorrendo diverse ore ogni giorno a mollo in una sorgente indossando delle appendici ittiche, e che a 13 anni aveva già trasformato il suo hobby in una fonte di guadagno, fondando un’azienda, chiamata The Mertailor, che produce proprio code di sirene per clienti di tutto il mondo, da semplici privati a società di produzione televisiva e cinematografica.
Oggi le cronache devono occuparsi, invece, della fine cruenta e drammatica del sogno del giovane statunitense. Come tutti gli animali chiusi in gabbia, anche Eric ha iniziato a sentire sempre più stretti i confini della pozza in cui era solito immergersi e dopo escursioni via via più lunghe, si è abbandonato, una volta che la sorgente è diventata un fiume, al flusso della corrente fino a che non ha raggiunto la vastità dell’Oceano Atlantico. Ebbro di quella sensazione di libertà sconfinata, Erich non si è però accorto del peschereccio alle sue spalle che lo ha immediatamente catturato e issato a bordo. A nulla sono valse le proteste del ragazzo, che ha prontamente rinunciato al mutismo caratteristico della sua classe tassonomica d’adozione: “Fermi! Sono un uomo! Non sono un tonno!”. I pescatori non hanno comunque avuto esitazioni: “E allora? Non li leggi i giornali? Il 60% del pesce spacciato per tonno in America mica lo è!”. “Ma questa coda è di plastica!” ha ribattuto Eric. “È un po’ che non ordini pesce al ristorante, vero?”. E subito dopo è iniziata la tragica mattanza.

LA RIVINCITA DI OPRAH: "MI COMPRO LA BORSA DI ZURIGO"

LA RIVINCITA DI OPRAH:   "MI COMPRO LA BORSA DI ZURIGO" 

ZURIGO – La regina dei talk USA non ci ha pensato su due volte. Dopo l’infame offesa ricevuta a Zurigo da una commessa di un negozio di borse di lusso (“Questa è troppo costosa per Lei, ma ne abbiamo di più economiche”), Oprah Winfrey ha deciso di acquistare nientemeno che la SIX Swiss Exchange, la Borsa Valori di Zurigo.
“Non potrò portarmela in giro, ma almeno è abbastanza spaziosa per le mie esigenze”, fa sapere in un comunicato stampa la miliardaria presentatrice. “Nel mio prossimo show ho deciso di regalare un pacchetto azionario ad ognuna delle spettatrici presenti in studio, tranne se sono commesse, svizzere o commesse svizzere”.
La prorompente conduttrice televisiva aveva già fatto discutere di sé in passato, per aver regalato centinaia di VolksWagen New Beetle al suo pubblico, determinando l’irrimediabile crisi del mercato auto americano, nota anche come Marchionne; ma il gesto di stamattina è senz’altro più sorprendente ed è destinato a occupare le copertine di tutte le riviste specializzate in acquisti di Borse Valori da parte di miliardarie eccentriche.
L’ente turistico elvetico, in segno di riconciliazione, ha fatto avere ad Oprah un cesto regalo pieno dei migliori prodotti svizzeri: cioccolatini, formaggi, orologi e diamanti rubati agli ebrei.
Dal canto suo, la commessa si è scusata: “Colpa mia, non seguo il tennis”.

E' DICK IL CACCIATORE !! "CHE UCCISE LA MADRE DI BAMBI"

E' DICK IL CACCIATORE !!  "CHE UCCISE LA MADRE DI BAMBI" 

È stato Dick Cheney, il vicepresidente degli USA durante gli anni di George W. Bush, a uccidere la mamma di Bambi, famosissimo cerbiatto della Disney. La soffiata arriva da Tamburino, il coniglietto amico d’infanzia di Bambi: “Ho dovuto confessarlo, sono anni che tormento la mia coscienza con questo silenzio. Mi hanno insegnato che se non ho qualcosa di carino da dire allora dovevo stare zitto, per questo finora non avevo rivelato a nessuno del cervicidio-femminicidio di Cheney”.
Tamburino spiega: “All’epoca, nel bosco la vita era molto più dura di quello che la Disney vuole far credere, così ho deciso di diventare informatore per la CIA. Era un lavoro ben pagato e all’inizio gratificante. La marmotta della Milka non confezionava cioccolata, ma panetti di cocaina; sono stato io a farli chiudere. Stesso discorso per lo gnomo nero della Loacker, era un miliziano di Al-qaeda.
Ma col tempo il gioco si è fatto pesante e insopportabile, come quando il vicepresidente Cheney ha voluto personalmente dare la caccia allo gnomo di colore -prosegue il coniglio- grazie al Patriot-Act, a Cheney era permesso eseguire per direttissima le condanne a morte all’insaputa del presidente Bush, che avrebbe preferito fare da solo”.
E’ stato Tamburino insomma, a indicare il luogo dove la madre di Bambi è stata crivellata dal fucile di Cheney. Ora l’animale vive sotto falso nome insieme alla compagna di sempre, Jessica Fletcher, e intende chiudere col passato: “Sono stati anni difficili, fatti di sesso selvaggio e abusi di sostanze stupefacenti. Sono entrato e uscito da cliniche di disintosiccazione così tante volte che ormai non le ricordo neanche più. Forse, da domani, potrò tornare ad apprezzare il profumo dei fiori”. Ed è quello che dalla redazione gli auguriamo di cuore.

LA DONNA CHE CONVIVE CON UN CETRIOLO! "IL COMPAGNO PERFETTO"

LA DONNA CHE CONVIVE CON UN CETRIOLO!   "IL COMPAGNO PERFETTO" 

MIAMI – Non c’è limite alla fantasia, sopratutto quando si parla d’amore. È così per Rita Bennet, che da un paio d’anni convive col suo compagno, un cetriolo di nome John. L’incontro tra la cucurbitacea e la donna è avvenuto in un piccolo supermarket, quando lo sguardo di Rita si posò sulla cassetta della verdura facendo scoccare un improvviso quanto inesorabile colpo di fulmine . La donna racconta con gioia e un pizzico di nostalgia la loro prima uscita: “Non è certo un tipo eloquente, il mio John. Forse ce l’aveva con me perché lo avevo avvolto in quell’orrendo sacco di plastica inseme ad altri cetrioli, ma in cuor mio sapevo che non l’avrei mai mangiato. Stette col muso tutta la sera, poi decisi di pagare io la sua cena (un piatto di concime) e lì cominciò a sbollire l’arrabbiatura”.
La storia va avanti da diversi mesi, e molte delle persone vicino a Rita che già non vedevano di buon occhio la loro relazione sono rimaste sconcertate nel vederli andare a vivere insieme: “Non m’importa di cosa pensa la gente di noi. Vedo tante persone lamentarsi del proprio compagno, e io questo non l’ho mai fatto: perché dovrei lasciarlo? Da lui ho tutto ciò che mi serve per vivere appieno la mia vita sentimentale, è l’essere migliore col quale convivere”.
Rita va avanti per la sua strada dunque, incurante delle perfidie altrui, tenendosi stretto il suo bitorzoluto compagno e i figli Maria e Angel, due pianticelle di menta piperita frutto del loro amore.

UOMO CAMMINA : " SULL'ACQUA POI SI DIMENTICA COME A FATTO E NON RIESCE A TORNARE INDIETRO "

UOMO CAMMINA :  " SULL'ACQUA POI SI DIMENTICA COME A FATTO E NON RIESCE A TORNARE INDIETRO " 

CABRAS (OR) – Ha dell’incredibile quello che è accaduto sulle bianche spiaggie di Is Arutas a Ibba Nanni, piccolo imprenditore locale che produce pane carasau guttiau, cotto nel brodo di pecora ed avvolto in teli da mare con l’effige dei 4 mori.
Il 35 enne sardo si stava godendo il primo meritatissimo giorno di ferie, ma aveva incautamente deciso di portarsi appresso il cellulare giustificandosi con il classico “Casomai…”

Mentre si apprestava al primo bagno di stagione, ha ricevuto una telefonata di lavoro: all’altro capo del telefono sudava Umberto Lombardo, grossista alimentare di Gallarate. Nanni, conscio dell’irascibilità del Lombardo, ascoltava pazientemente le sue lamentele passeggiando sovrapensiero quando, tra lo stupore dei bagnanti, ha iniziato a camminare verso il mare aperto.
L’imprenditore ha proseguito fino a 10mt dalla riva nonostante le grida della sig.ra Ibba, quando ad un tratto l’unica tacca di linea disponibile è scomparsa, facendolo ritrovare in mare aperto. Nanni aveva fatto colazione con una confezione da 6 di pardule con ricotta e miele e un semplice tuffo in quell’acqua gelida sarebbe significato morte certa. Incapace di ricordare come fosse finito in quel punto e quale tecnica biblica appresa all’Azione Cattolica avesse adottato, ha cominciato a urlare, inudito, “Controllate sul Vangelo!”.
Rimasto per 4 ore sull’acqua, Nanni ha stracciato un record imbattuto da 2000 anni fino a che in serata, grazie al provvidenziale intervento della Wind, che ha piazzato un ripetitore sullo scoglio, ha potuto ricontattare il Lombardo. Mentre questi si dilungava in urla di disperazione per il suv rigato, bestemmie sull’iva e riflessioni sulla politica che includevano un lanciafiamme e il ritorno del Duce, l’imprenditore sardo si è riavviato verso la spiaggia, immerso nei pensieri di lavoro e di morte

martedì 27 agosto 2013

UE DA SETTEMBRE PROIBITO: "APPLAUDIRE ALL'ATTERRAGGIO "

UE DA SETTEMBRE PROIBITO:      "APPLAUDIRE ALL'ATTERRAGGIO " 

COLONIA – L’aereo tocca terra e parte il battimani: un’autentica tradizione italiana, un inno all’allegria e all’ottimismo che da sempre ci contraddistingue. Tradizione che adesso sembra però aver le ore contate: a partire dal 1° settembre, infatti, con l’entrata in vigore del Nuovo Protocollo per l’Aviazione Civile nei Cieli Europei, firmato giovedì scorso nella sede renana dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) dai ministri competenti dell’Unione, tra le “prohibenda” in volo si aggiunge anche la avita consuetudine dell’applauso all’atterraggio.
Il testo del Protocollo di Colonia elenca tutta una serie di atti riprovevoli, classificandoli in tre categorie; la più alta di esse, la “fascia rossa”, comporta l’iscrizione del passeggero in una black-list comunitaria che gli precluderà in perpetuo l’accesso ai voli delle compagnie basate nella comunità stessa, più una multa di 500 euro. Ed è proprio in questa fascia che è stato collocato, oltre al fumo di sigari a bordo e all’uso di biancheria pulita oltre le 48 ore prima di quella di imbarco, ciò che i tecnici dell’Agenzia hanno chiamato “touchdown-clapping”. Ultimata la discesa, il vizietto dell’abbonato al Bari-Linate può quindi costare carissimo.
Le reazioni, come prevedibile, sono state fortemente contrastanti. A fronte di una vivace soddisfazione di Karl-Heinz Frentzen, pilota Lufthansa e capo del sindacato europeo di categoria, si registrano parole di fuoco da parte del leader del Sindacato Nazionale Consumatori, Gino “Mustazzone” Pagliulo. “Nessun foglio di carta può cancellare i costumi fondativi della nostra cultura”, afferma Pagliulo, “e se questi signori vorranno la guerra, l’avranno”.
“Il giorno 1° settembre”, prosegue il sindacalista, “riempiremo tutti i voli per Colonia della giornata da tutti gli aeroporti d’Italia, e a partire dal decollo applaudiremo sonoramente fino all’atterraggio, per rivendicare il diritto del cittadino alla libertà di espressione che qualche burocrate dell’aria si illude di poter sopprimere. E provino pure a vietarci i voli: faremo una causa che passerà alla storia”.
Quale che sia l’esito di questo nuovo protocollo, dunque, non ci resta che sederci e attendere. Possibilmente senza applaudire, non si sa mai.

TONY CORROTTO E TONY MAFIOSO! " DENUNCIANO ASCANIO CELESTINI "

TONY CORROTTO E TONY MAFIOSO!   " DENUNCIANO ASCANIO CELESTINI " 

PREDAPPIO – Tony Mafioso e Tony Corrotto pare siano ben più di due personaggi resi famosi dai monologhi dell’attore romano Ascanio Celestini, che lo ha scoperto quando i due lo hanno querelato per diffamazione. “Eravamo stanchi delle allusioni, la gente per strada ci insultano chiamandoci ‘Berlusconi!’. Non abbiamo retto oltre e abbiamo deciso di denunciare Celestini”: ha tuonato Tony Mafioso che, con un tono molto amareggiato, ha aggiunto: “Per non parlare di quello che è avvenuto dopo la condanna dell’ex Premier. I commenti nei nostri riguardi sono degenerati; il mio caro amico Tony Corrotto non riesce neanche ad uscire di casa, è a pezzi!”. Si tratta dell’ennesima vicenda che ci dà la misura di come la giustizia in questo paese sia ad interpretazione libera. Speriamo che per i nostri Tony tutto vada per il meglio e che possano tornare a girare per le strade senza essere insultati.

PARCHEGGIATORE ABUSIVO: "RIFIUTA I SOLDI E 2 RAGAZZE LO RIGANO"

PARCHEGGIATORE ABUSIVO:      "RIFIUTA I SOLDI E 2 RAGAZZE  LO RIGANO" 

ROMA – Un parcheggiatore abusivo di 40 anni è stato rigato su entrambe le fiancate da due ragazze cui si era rifiutato di chiedere i soldi della sosta abusiva. Glauco Macuto, detto ‘Er tazzina’ (per via di un orecchio a sventola e l’altro no), alla vista della coppia di avvenenti ragazze aveva deciso di fare lo splendido senza valutare i rischi che la sua prestigiosa professione comporta e di abbandonare il tipico  piglio minaccioso che da sempre contraddistingue la stimata categoria.
Nice Secco, di 23 anni, e Anna Montata, di 27, entrambe di San Itarium, un ridente agglomerato di case nei pressi di Sora, erano giunte nella capitale per fare shopping e a tale scopo si erano agghindate di tutto punto come se avessero intenzione di non comprare nulla. Glauco si è avvicinato all’auto e, un po’ perché le ragazze avevano parcheggiato membrocanidamente, un po’ perché le 2 pretty woman ciociare sprizzavano fertilità da tutti i pori, si è offerto di saldare per loro il pizzo sul parcheggio comunale. Le ragazze, sentitesi lese nella loro dignità di donna, hanno invece insistito per pagare cercando di infilargli un euro nel marsupio ma Glauco ha resistito strenuamente. Così, le fanciulle hanno fatto finta di allontanarsi ringraziando del gentil gesto ma, appena il parcheggiatore si è voltato verso un’altra vettura in arrivo, si sono riavvicinate e con delle chiavi lo hanno rigato a sangue per poi scappare sulla loro auto.
Fortunatamente, grazie alle telecamere di sorveglianza ed alla sfrizionata dovuta alla poca sensibilità sul pedale per colpa degli zatteroni, le ragazze sono state prontamente rintracciate e fermate dalla Polizia: ora su di loro pende la pesante accusa di omissione di parcheggio e aggressione a pubblico ufficiale abusivo.

INDIGENI CANNIBALI FUGGONO: " PER EVITARE L'INTERVISTA DI BARBA DURSO"

INDIGENI CANNIBALI FUGGONO:  " PER EVITARE L'INTERVISTA DI BARBA DURSO" 

Amazzonia – “Indigeni: la loro giustizia fatta di stupri, omicidi e cannibalismo è comunque da considerarsi umana?” Questi i dubbi che hanno spinto l’irrefrenabile Barbara D’Urso a tirare fuori bermuda e spray anti-zanzare per spingersi fino alla profonda ed inesplorata foresta amazzonica. La nostra eroina ha raggiunto, risalendo il Rio delle Amazzoni dal paesino di Leticia, la popolazione dei Chenchama, cogliendoli di sorpresa mentre erano intenti a mangiare un feto appena estirpato dal ventre della madre (rito pagano che nella loro lingua viene indicato con ‘snuff’, l’equivalente della nostra colazione). Forse disgustati dallo sguardo affranto della popputa giornalista, o forse colpiti dal ricordo indelebile dell’esperienza vissuta con Barbareschi una trentina d’anni prima, gli indigeni sono scappati a gambe levate per evitare qualsiasi contatto con la pericolosa Barbara.
Una corsa spericolata dentro i meandri della foresta più selvaggia al mondo. In fuga i disperati ed inorriditi cannibali, all’inseguimento l’implacabile D’Urso e la sua troupe (comprendente il cameramen  Ruggero Deodato, la guida del luogo Riz Ortolani, una mignotta di nome Shanda, un topo muschiato, un maialino nero ed una tartaruga). La fuga è terminata una decina di giorni dopo, quando l’intera popolazione Chenchama si è rifugiata all’interno di alcune capanne disabitate ed ha appiccato il fuoco, preferendo estinguersi in massa con un incendio, piuttosto che rispondere alle domande di Barbara D’Urso.
“E’ un vero peccato non aver potuto intervistare gli indigeni per approfondire temi sociali importanti come il cannibalismo e gli impalamenti, così cari alle persone che mi seguono da casa. Ma la sofferenza che ho visto in quei giorni era troppa per non essere mostrata”. La vicenda e’ stata infatti completamente ripresa dalla videocamera di Ruggero, e ne è stato tratto un servizio di circa due ore dal titolo di ‘The Green Inferno’.