domenica 9 febbraio 2014

FARMACISTA ASSUME EGITTOLOGO PER TRADURRE!!! "LE RICETTE DEL MEDICO"

FARMACISTA ASSUME EGITTOLOGO PER TRADURRE!!! "LE RICETTE DEL MEDICO"  

Villa Guardia (CO) – Quando la farmacista Laura Derna s’è vista recapitare l’ennesima ricetta medica indecifrabile, ha detto basta. Dopo una breve consultazione con i dirigenti del negozio, la decisione: assumere a tempo indeterminato un egittologo.
“Da quando s’è trasferito il nuovo medico in paese – ci racconta con frustrazione la signorina Derna
– ci siamo visti recapitare ricette scritte con grafia incomprensibile, anche per noi ormai avvezzi a ogni tipologia di segno, pastrocchio, strisciata e sputazzata partoriti da penna umana. All’inizio di questa storia pensavamo che quei ghirigori fossero addirittura disegni a sfondo pornografico, scritti dal medico per prendersi gioco di noi (nella prima ricetta il mio fidanzato è riuscito a vederci ben sedici posizioni del Kamasutra, di cui tre che prevedevano l’utilizzo di un Panda, della maschera per inalare nitrito di amile utilizzata da Dennis Hopper nel film Velluto Blu e di un Martini agitato, non mescolato). Questo per dire che c’è voluto un po’ per renderci conto che in realtà erano dei banali farmaci. Ma che fatica!”.
Per decifrare anche solo una parola, i farmacisti impiegavano dai 30 ai 60 minuti, creando una fila di persone che arrivava fino al confine svizzero.  Alcune giungevano addirittura la sera prima con tenda e sacco a pelo, campeggiando nell’aiuola davanti all’ingresso per essere i primi la mattina successiva. “Abbiamo deciso di dare un taglio alla situazione quando un cliente è venuto a lamentarsi da noi per il saporaccio della medicina che assumeva, scoprendo che in realtà per sbaglio gli avevamo fornito supposte al posto di un comune viagra”.
Il fortunato neo-assunto è Davide Lince, laureato in Archeologia nel 1985 e quindi da allora disoccupato. Appena ha visto le ricette, s’è illuminato: “Il mio sogno è sempre stato quello di decifrare i geroglifici egizi, ma non trovando lavoro nella zona, mi son dovuto accontentare degli sgorbi che fa mio nipote all’asilo. Quando mi è stato proposto questo incarico ero molto scettico: si sa che i medici scrivono in una lingua che è un incrocio tra il sumero antico e il dialetto di Jabba the Hutt di Guerre Stellari. Ma quando ho avuto tra le mani quei pezzi di carta, la mia vita ha assunto un senso e ora non posso far altro che ringraziare il nuovo medico che conosce così bene il Frühdemotisch antico della XXV dinastia”.

DIGITALE SOTTO TERRESTRE !!! NEL 2015 SWITCH OFF DELLE TAVOLE OUIJA !!! "PER PARLARE COI MORTI"

DIGITALE SOTTO TERRESTRE !!! NEL 2015 SWITCH OFF DELLE TAVOLE OUIJA !!! "PER PARLARE COI MORTI" 

Dal 30 agosto 2015 non sarà più possibile comunicare con i morti attraverso le attuali tavole ouija. E’ questo infatti il termine stabilito dall’Agcom per la definitiva conversione al digitale sottoterrestre del regno dei defunti. In particolare, è prevista un’integrazione con i social network: fra un anno, finalmente, per parlare con i nostri cari estinti sarà sufficiente scrivere uno status su Facebook (come avviene attualmente, con la differenza che adesso gli status a loro dedicati non li leggono né i vivi né i morti).
Per il dr. Malcolm Crowe, usciere del Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico a cui è affidato il progetto, “è uno scandalo che la tecnologia attuale non permetta ancora ai trapassati di rispondere ai messaggi che quotidianamente vengono loro destinati sui social network, generando imbarazzi e incomprensioni. Contiamo che entro l’anno prossimo tutte le tavole ouija vadano definitivamente in soffitta, nel rispetto della scadenza europea. Ed entro il 2020 speriamo di dotare ogni bara di una connessione wi-fi integrata“.
In quest’ottica si ipotizza, proprio a proposito di social network come Facebook, anche una nuova politica di gestione dei profili delle persone decedute: i tecnici di Palo Alto, infatti, sarebbero già al lavoro sul testamento digitale, un sistema che consentirà agli scomparsi che ne facciano richiesta di cremare il proprio account (saranno poi a pagamento servizi aggiuntivi come ad esempio far spargere le proprie foto sulla fanpage Facebook del Mare).
Non mancano tuttavia le proteste. Il sindacato dei medium, intermediari tra il mondo dei vivi e l’aldilà che inevitabilmente perderanno il lavoro, ha indetto uno sciopero per la giornata di domani. Anche Marco Sala Bingo, amministratore delegato di Lottomatica, è ostile al progetto e lo fa sapere attraverso un comunicato: “Siamo sicuri che sia vero progresso? In questo modo tutti potranno facilmente ottenere le combinazioni vincenti delle estrazioni del Lotto e noi spariremo, così come le cospicue entrate che attualmente garantiamo allo Stato”.
Meredith Kercher, raggiunta faticosamente oggi col metodo tradizionale, è invece entusiasta: “Tutto molto bello. Si tratta di una grossa opportunità per tutti noi. Ah, comunque il mio assassino è

GIOVANNI ALLEVI COMPONE UN BRANO ? "CON LA FORFORA"

GIOVANNI ALLEVI COMPONE UN BRANO ?  "CON LA FORFORA"  

ASCOLI – Ennesimo colpo di genio dell’istrionico pianista Giovanni Allevi, destinato ancora una volta a stupire il mondo della musica.
Il boccoluto artista stava lavorando da giorni alla composizione di un brano che nelle sue intenzioni doveva avvicinarsi all’inarrivabile ritmo di Jovanotti, ma era giunto a un punto morto, apparentemente insuperabile. Mentre osservava sconsolato i tasti del pianoforte, Allevi si è messo le mani nei capelli dalla disperazione, e all’improvviso ha iniziato a sentire un suono di stupefacente bellezza.
Sorpreso, si è guardato intorno per capire quale fosse l’origine di quelle vibrazioni cristalline, e alla fine la straordinaria scoperta: decine di granelli di forfora stavano cadendo sui tasti del suo Steinway a coda, producendo melodiosi rintocchi.
In effetti il compositore soffriva da alcune settimane di problemi al cuoio capelluto. Stava persino pensando di porvi rimedio con qualche ritrovato farmaceutico, anche se in contrasto con la sua visione filosofica panteistica. La rinuncia non è stata vana, anzi è stata ripagata la fedeltà al suo motto “Go with the flow” (lascia che le cose accadano).
Quindi il musicista ascolano ha completato in poche ore il suo nuovo brano “From my head”, speranzoso di piazzarlo a qualche casa automobilistica per rimpinguare il suo conto in banca, annunciando inoltre una serie di concerti esclusivi per piano e forfora, nelle prossime settimane.
Un brutto episodio rischia però di far saltare le esibizioni. Allevi infatti è rimasto vittima di un vergognoso attentato da parte di una formazione che si definisce Brigate Filarmoniche Ludovico Van . Un commando ha atteso il riccioluto musicista fuori dalla sua abitazione e l’ha sottoposto con la forza a un atto vile e ripugnante: un prolungato lavaggio dei capelli con acqua piovana e bottiglione di shampoo Clear.
I terroristi hanno rivendicato il colpo con un comunicato recante il simbolo di una stella a sette note. In serata l’artista ha ricevuto messaggi di solidarietà da Massimo Cacciari e Antonio Conte

STUDENTE PRENDE LA SUA 12MA LAUREA HAA!!! "FINALMENTE LAVORERÒ IN UN CALL CENTER"

STUDENTE PRENDE LA SUA 12MA LAUREA HAA!!! "FINALMENTE LAVORERÒ IN UN CALL CENTER"  

CONGOBELGA  (TG) – Bagaglio Montefischi mostra orgoglioso la sua Laurea in Fisica delle particelle  elementari, conseguita qualche giorno fa all’Università di Harvard. Il prestigioso titolo di studio va ad aggiungersi alle altre undici pergamene che Bagaglio è riuscito a ottenere: Lettere e Filosofia, Matematica, Ingegneria Elettronica, Sociologia, Medicina, Veterinaria, Chimica, Beni Culturali, Geologia, Biologia, Laureologia.
«Sono felicissimo per mio figlio! Adesso, con tutte quelle lauree, nessuno  potrà più negargli un posto in un call center Vodafone! Ma che dico, in un call center Vodafone: in un qualunque call center!» ha dichiarato non senza una punta di orgoglio papà Adelaido. E anche il nostro  Bagaglio, simpaticamente soprannominato ‘Pico de Paperis’ dagli amici, non ignora i dati Istat 2013, secondo  cui aver studiato per anni dimostrando preparazione e competenza e essersi laureati nei tempi, assicura la possibilità di trovare un lavoro part-time stabilmente precario e sottopagato in un  disumanizzante call center telefonico. Soprattutto se ci si è laureati magna cum laude. «Mentre studiavo indefessamente – ricorda Bagaglio, simpaticamente soprannominato ‘O’ Minchione’ da altri amici –  sognavo il momento in cui avrei cominciato a lavorare in un call center. Durante le pause facevo le  simulazioni a casa:
- – Salve, sono Bagaglio, in cosa possa aiutarla?   - – Attenda solo un attimo, per favore (e riagganciavo) - – Tutti gli operatori sono momentaneamente occupati, si prega di riprovare più tardi 
e ogni mattina, dopo essere stato svegliato da mia madre, uscendo la salutavo con  - Grazie per averci chiamato, buona giornata! –  Mi sento veramente portato per questo lavoro: ora il mio sogno sta per avverarsi».
Le recenti statistiche sul mercato del lavoro potrebbero però riservare sorprese a Bagaglio. Secondo gli ultimi dati rilasciati dalla Knorr, infatti, persone con le sue qualifiche potrebbero aspirare a ben più di un call center: si parla di dieci lavori ambiti come lavacessi, collaudatore di cappi, designer di malattie, passo carrabile, prostituto da dietro, giudice di X Factor, fossa biologica, inviato di Mistero, vomito ai party, fidanzato di Justin Bieber.
In bocca al lupo, Bagaglio!

RUBATI I BRACCIALI DI PARAGONE ! COSTRETTO A SOSPENDERE LA TRASMISSIONE !!! "LA GABBIA"

RUBATI I BRACCIALI DI PARAGONE ! COSTRETTO A SOSPENDERE LA TRASMISSIONE !!! "LA GABBIA"  

ROMA – Il talk-show più trasgressivo e alternativo della tv italiana, “La Gabbia”, è ricominciato da poche settimane e con esso gli ostacoli dei poteri forti. Il conduttore di La7, Gianluigi Paragone, aveva iniziato anche la seconda stagione schierandosi contro tutti: la politica ladrona, la Banca Europea, i musicisti pop, il signoraggio bancario e i costruttori di sedie per gli ospiti, “Le poltrone rappresentano intrinsecamente la Casta, che io combatto da sempre, – sostiene il conduttore – per questo non ho mai comprato un calendario di Sabrina Ferilli”.
Ma questa settimana la Finanza internazionale non gliel’ha perdonata; mentre era sotto la doccia a canticchiare il brano che avrebbe suonato per l’inizio della puntata, un gruppo di uomini in abito scuro, cravatta e valigetta si è intrufolato nel suo camerino e gli ha rubato tutti i suoi braccialetti. Paragone è tornato dopo poco e come di consueto ha iniziato ad arrotolarsi le maniche della camicia per assumere il suo tipico look ribelle, ma proprio mentre stava per abbandonare le quinte si è reso conto di non avere più i 7  bracciali al polso destro e i 4 a quello sinistro. Andato su tutte le furie (come riferisce il tecnico addetto a mettergli l’orecchino finto) è corso dal regista ed ha ordinato di interrompere la trasmissione ad libitum: “Le Banche la devono smettere di approfittarsi di noi cittadini. Ho già contattato Paolo Barnard per organizzare una manifestazione di protesta”.

STILISTA MILANESE FA COMING OUT!!! "SONO ETERO SE NE PARLI" !!!

STILISTA MILANESE FA COMING OUT!!! "SONO ETERO SE NE PARLI" !!!  

Con queste parole Tommaso Ispelgheri, 30 anni, ha fatto cadere il tabù dell’eterosessualità nel mondo della moda. Tommaso è il primo stilista al mondo a rendere pubblico il proprio amore per le donne, ma già nel 2012 ci si era ritrovati ad affrontare l’argomento. Ricorderete tutti l’intervista in cui Elisabetta Canalis dichiarò che fra gli stilisti italiani c’erano almeno due eterosessuali. A far discutere, più che le sue parole, furono le risposte di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. “Leccafighe fra noi? Speriamo di no”, commentò il primo. “Gli etero farebbero bene a restare nell’ombra. Come pensano che reagirebbero i clienti?”, gli fece eco il secondo.
Da quel giorno sulla questione è calato un velo di silenzio e nessuno l’ha più affrontata. Fino a pochi giorni fa. Dopo aver rivelato il suo orientamento sessuale, Tommaso ha aggiunto: “Io non mi sono mai vergognato di come sono fatto, ma nella moda non è semplice parlare di questo argomento. Immaginate 20 uomini che prima di una sfilata bevono pink mojitos e fanno battute sugli etero, lasci fare se non sono troppe offensive, ma non è facile”.
Le sue parole, però, non sono ben accolte nell’ambiente e la casa di Tommaso Ispelgheri è stata tappezzata con scritte offensive tra cui “Etero di merda” e “Le perversioni vanno curate, non manifestate”. Come se non bastasse, la sua ultima sfilata è stata sabotata: a pochi minuti dall’inizio, ignoti hanno sostituito i vestiti che aveva creato, con il risultato che le modelle hanno calcato la passerrella vestite di blu e marrone.
Informato dell’accaduto Mario Boselli, presidente della CNMI (Camera Nazionale della Moda Italiana), ha chiesto di incontrarlo per potergli esprimere dal vivo la sua solidarietà. Inoltre per sabato le associazioni per la difesa dei diritti degli eterosessuali hanno organizzato una manifestazione che ha già avuto il sostegno dell’AssoCalciatori e del Fan Club di Giuseppe Povia.
Una cosa è evidente: l’eterosessualità nella moda esiste, ma finchè l’ambiente sarà così ostile verso chi fa coming out, per uno stilista che si dichiara ce ne saranno dieci che preferiranno restare nell’ombra fingendo di amare Raffaella Carrà.

ANDREA DIPRE' LANCIA LA FARTART !!! SCORREGGE D'ARTISTA IN SCATOLA"

ANDREA DIPRE' LANCIA LA FARTART !!! SCORREGGE  D'ARTISTA IN SCATOLA"  

CASAL DI BAGASCE(MI) – Si chiama FartArt la nuova provocazione del critico, polemista e artista situazionista Andrea Diprè. Dopo l’intervista doppia a Sasha Grey e Rosario Muniz, dopo aver pomiciato con una grattugia di fronte a un vaccaro di Martellago, e dopo essersi filmato completamente nudo mentre cerca su Google il significato di ‘situazionista’, Diprè ha deciso di inscatolare le proprie scorregge.
In una affollatissima conferenza stampa, tenuta all’interno della vagina di Fetishdea, l’artista ha presentato la prima collezione di lattine: 9500 pezzi, tutti numerati e firmati. Il riferimento a Piero Manzoni è talmente palese che ha subito creato forti polemiche, ma il critico sembra determinato a prendere le distanze e andare oltre: “Le differenze fra la Merda d’artista e la mia FartArt sono tante. La poetica del Manzoni ironizzava sul mercato dell’arte, ma lui non aveva problemi a pagare le bollette. Inoltre la mia collezione è più vasta e sistematica, i peti sono catalogati per tipologie di aroma: fagioli, salsiccia, uovo sodo e cipolla, e per stagionatura, con una gamma che va dal ‘Peto novello’ al ‘Gas gran riserva’”.
Manzoni a parte, altri artisti rivendicano la primogenitura della FartArt. Come Roby Facchinetti, che intervistato sulla questione dichiara: “Con i Pooh abbiamo cominciato a conservare le nostre scorregge già dal ’66, ai tempi non c’erano tecnologie per preservare gli odori, perciò decidemmo di registrarne il suono su disco. Da allora non abbiamo più smesso”. C’è chi si spinge anche oltre, facendo risalire l’idea originale al 1962, anno in cui, per la prima volta, scorreggiava dai microfoni Rai il culo di Bruno Vespa.
Insomma è difficile stabilire quanto la provocazione di Diprè sia innovativa, ma è certo che i suoi peti stanno facendo un gran rumore.

CAOS NEL MONDO DELLA MUSICA CLASSICA !!! "IN SCIOPERO I VOLTA PAGINA"

CAOS NEL MONDO DELLA MUSICA CLASSICA !!! "IN SCIOPERO I VOLTA PAGINA"  

E’ ufficiale: ad incrociare le braccia, sabato e domenica prossima, saranno i volta pagine degli spartiti, da anni impiegati senza il minimo riconoscimento nel mondo della musica classica.
Tutto è nato grazie a Facebook, con un gruppo creato da Federico Girante (volta pagine professionista),
chiamato “La memoria fa brutti scherzi, aiutati con noi” dove sono iscritti tutti gli operatori del settore, professionisti e amatoriali. “Questo sciopero è nato – ci racconta il Girante – perché siamo stanchi di essere considerati dei manichini della musica. Insomma, il nostro lavoro è importante come quello di un pianista, senza di noi la musica non va avanti, ci definiamo ‘le pile’ di quest’Arte”. Tra le altre testimonianze che abbiamo raccolto ci ha colpito il racconto di Svevo Volterra, volta pagine sessantenne di un pianista giovanissimo di fama internazionale, il quale dice di essere nauseato da tanta indifferenza nei suoi confronti. Stando alle sue parole, il grande pianista non ricorderebbe neppure il suo nome e si limiterebbe a chiamarlo “ragazzo” o anche “senti, tu” o “Pss”.
Tra le altre cose, i volta pagine rivendicano anche il riconoscimento della loro professione come “usurante”, infatti sono tante le malattie infettive che si diffondono tra di loro leccandosi il dito per girare pagina.

RILANCIO ALITALIA IL PRESIDENTE TRABICCOLI ! IN ARRIVO A MARZO !!! "LA NUOVA FLOTTA DI AQUILONI"

RILANCIO ALITALIA IL PRESIDENTE TRABICCOLI ! IN ARRIVO A MARZO !!! "LA NUOVA FLOTTA DI AQUILONI"  

Molti la davano per spacciata, destinata ad essere assorbita da AirFrance o da qualche altra compagnia abbastanza grande per poter sostenere i costo di acquisizione, pari a 225 euro. Invece, con l’arrivo del nuovo anno, Alitalia sembra intenzionata a raccoglie il guanto di sfida lanciato da un mercato sempre più globale e aggressivo. La compagnia di bandiera ha infatti annunciato per marzo il rinnovo totale della sua flotta, con l’acquisto di ben 37 aquiloni nuovi di zecca.
Il neopresidente Gianguido Trabiccoli (subentrato il novembre scorso al dimissionario D’Astardli) appare molto determinato: «Con l’aggiornamento del parco mezzi puntiamo a recuperare la fiducia dei clienti più giovani. I nostri nuovi aquiloni sono coloratissimi e allegri, perfetti per il target in questione, come dimostra l’indagine di mercato condotta da mio figlio di 4 anni. Inoltre sono facilissimi da pilotare e consumano pochissimo. Una scelta ‘green’ che sono sicuro verrà premiata».
Si intravede dunque una luce di speranza, per le disastrate finanze della storica compagnia italiana. Ma a preoccupare sono i risvolti giudiziari che riguardano la precedente gestione: l’ex presidente Riccardo D’Astardli si era dimesso dopo le indagini su una presunta truffa ai danni dello Stato. Secondo gli inquirenti il dirigente avrebbe percepito fondi pubblici illecitamente, facendo figurare come appartenenti ad Alitalia alcuni velivoli noleggiati dalla compagnia Transilvair del magnate rumeno Igor Granesku. Il caso era emerso dopo l’incidente del 2 febbraio scorso a Torrentone, nel quale un Vulture-Klunk del 1970 aveva fallito il decollo a causa di un guasto al cucchiaio della catapulta di lancio.
L’acquisto degli aquiloni è quindi necessario anche a marcare una forte distanza rispetto al passato. Ma alcuni blogger sciachimisti già urlano al complotto: Tanker Ebety ha scritto un infuocato post di oltre 85.000 battute intitolato “Haarp e aquiloni, un accostamento a cazzo”, mentre Comrade J. Penis si chiede quanti quintali di sostanze chimiche, quasi sicuramente letali, si possano nascondere dentro uno spago di 15 metri.

PIANURA PADANA SI DIRAMA LA NEBBIA E SCOPRE UN CENTRO COMMERCIALE !!! "COSTRUITO ACCANTO CASA"

PIANURA PADANA SI DIRAMA LA NEBBIA E SCOPRE UN CENTRO COMMERCIALE !!! "COSTRUITO ACCANTO CASA"  

Osei – Avere un centro commerciale vicino casa può essere un grosso problema: traffico intasato, problemi per il parcheggio, zingari che ti nascondono la refurtiva in giardino, svariati flash mob, per non parlare degli spettacoli estivi dei comici di Zelig ed un sacco di gente che gironzola attorno alla tua dimora. Figurarsi, poi, se viene costruito a tua insaputa.
E’ furiosa Orlanda Scannagatti, pratica e robusta casalinga come nella più consueta delle tradizioni della Val Padana. La scoperta dell’imponente agglomerato di negozi vicino casa risale a circa una settimana fa. Uscita alle 15 di casa come ogni giovedì per ritrovarsi con le amiche a picchiare un terrone, Orlanda si è messa un fendinebbia in testa ed un giubbotto catarifrangente addosso, avviandosi verso la sua meta. Alle 15.03, con somma sorpresa per l’assoluta mancanza di preavviso, dopo più di un anno la nebbia ha cominciato a diradarsi.
La luce repentina del sole ha quasi reso cieca la povera donna, costretta a schermarsi gli occhi con entrambe le poderose braccia. Dopo circa un paio d’ore ha notato che non era l’unica per strada ma che, anzi, decine di persone erano altrettanto immobili e sofferenti, nell’attesa di riacquistare la vista. Sbalordita dalla scoperta di non essere l’unico essere vivente della propria via, come aveva fino ad allora sempre creduto, Orlanda ha cominciato a guardarsi intorno e ciò  che ha visto l’ha davvero segnata: il gigantesco grande magazzino stava lì in tutta la sua impressionante mole, con pubblicità ammiccanti che invitavano i cittadini colpiti dalla luce a cercare riparo all’interno.
L’anno prima non c’era, di questo Orlanda ne è certa. Resta da scoprire come sia stato possibile costruire un impianto così grande all’oscuro della vicina, che in tutto questo tempo non ha sentito neppure il rumore di una gru o la bestemmia di un muratore immigrato, come se quel paesaggio opaco ovattasse in qualche modo anche l’udito. Ad Orlanda, comunque, quel centro commerciale non darà fastidio a lungo: non appena calata la nebbia, infatti, è scomparso nuovamente, avvolto da una impermeabile coltre bianca che permetterà alla casalinga di sentirsi nuovamente e confortevolmente isolata.

ESPLODE MACCHINA DEL FANGO NELLA REDAZIONE DE? IL GIORNALE !!! "DISPERSO SALLUSTI "

ESPLODE MACCHINA DEL FANGO NELLA REDAZIONE DE? IL GIORNALE !!! "DISPERSO SALLUSTI " 

MILANO – Un boato ha scosso, nella mattinata, la centralissima via Negri, dove ha sede la redazione de “Il Giornale”. I Vigili del Fuoco, giunti rapidamente sul posto, hanno potuto accertare che l’esplosione ha avuto luogo proprio nella redazione del quotidiano ed è stata causata dal malfunzionamento della macchina del fango conservata nell’ufficio del direttore Alessandro Sallusti, che risulta tuttora disperso nel mare di melma che ha invaso il locale. «La macchina del fango non veniva usata da qualche anno – ci fa sapere un giornalista che vuole restare anonimo – ma proprio in questi giorni il direttore ci ha comunicato che aveva intenzione di rimetterla in moto».
Un campione di fango prelevato dai locali de “Il Giornale” è stato subito messo a confronto con quello trovato addosso a Dino Boffo nel 2009 e a Gianfranco Fini nel 2010. L’esame ha stabilito che si tratta proprio della stessa sostanza argillosa, mista a piccole quantità di feci umane.
La casa costruttrice della macchina, la Infangilo SpA, ha dichiarato che ritirerà immediatamente gli altri modelli venduti in passato, in particolare la SuperMota GT, venduta nel 2007 alla direzione di “Libero” e la prestigiosa Melma Classe A, modello unico acquistato da Augusto Minzolini nel 2010 e conservato gelosamente nella sua camera da letto.