lunedì 1 dicembre 2014

EMETTEVANO C02 DI NOTTE PER NON FARSI SCOPRIRE!!! "ARRESTATE QUATTROMILA SEQUOIE"

Emettevano C02 di notte per non farsi scoprire!!! "Arrestate quattromila sequoie"

AMAZZONIA – Sono giunte fin qui, nella foresta più estesa del mondo, le indagini di Gianni Pinotto, Maresciallo dei Carabinieri del Comando di Porto Recanati, che con l’ausilio delle forze dell’ordine locali – le Amazzoni a Cavallo – ha portato alla luce uno dei più incredibili complotti della Storia.

Tutto è cominciato qualche settimana fa, durante la lezione di scienze delle scuole serali per l’ottenimento della licenza elementare. Il Maresciallo Pinotto, studente modello e ascoltatore provetto, non si è lasciato sfuggire una sola parola proferita dalla maestra Lucia durante i 55 minuti che hanno sconvolto la sua esistenza.

Secondo quanto affermato dalla maestra, infatti, la cosiddetta fotosintesi clorofilliana avverrebbe solo di giorno, per lasciare spazio, durante la notte, a un meccanismo di glicolisi, denominato “respirazione cellulare”, che comporta l’emissione di anidride carbonica. “E perché nessuno ne parla? – ha incalzato l’intrepido Maresciallo Pinotto – Perché tutta questa omertà per difendere le piante?”. A nulla sono valsi i tentativi di spiegazione della maestra Lucia, inutilmente intenzionata a contenere l’entusiasmo dell’allievo e tutore della legge: i responsabili di questo crimine contro l’umanità sarebbero stati assicurati alla giustizia.

Nel corso delle sue indagini, il Maresciallo si è scontrato con l’immane ritrosia del regno vegetale a rispondere alle sue domande. Comprendeva che la gravità delle accuse avrebbe lasciato chiunque senza parole, ma confidava nelle sue testate capacità di persuasione. Ed è stato solo grazie all’abile e sapiente uso di sottili tecniche psicologiche, che il Maresciallo Pinotto ha convinto un vivaista a parlare: “Loro sapevano. Le loro serre sono piene zeppe di piante che di notte rovesciano litri e litri di anidride carbonica nell’aere. E ce l’hanno tenuto nascosto per anni!”

Con le prime confessioni, il quadro della vicenda diventava sempre più chiaro. I vivaisti non erano gli unici complici del mondo arboreo: anche eminenti scienziati sarebbero stati a conoscenza del torbido segreto. Il tutto sarebbe confermato dal nome di “effetto serra” dato al fenomeno per cui l’accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera determinerebbe un innalzamento delle temperature con grave impatto climatico. L’intero globo sarebbe dunque come un’immensa serra, nella quale piante di ogni specie crescono rigogliose immettendo sostanze tossiche nell’aria con il chiaro scopo di provocare l’estinzione del genere umano.

Il risvolto più increscioso dell’intera faccenda è dato dalla scoperta del coinvolgimento delle associazioni ambientaliste (le cui tendenze misantropiche non hanno mai rappresentato un segreto) e del Panda del WWF, ora agli arresti domiciliari.

Il clamore delle indagini ha suscitato anche l’attenzione di alcuni deputati, colti di sorpresa mentre erano intenti a convertire un rutto di Renzi in legge: hanno dunque presentato un’interrogazione parlamentare per sapere se durante la partita Juve-Roma l’arbitro Rocchi possa essere stato intossicato dalla CO2 emessa dall’erbetta.
Nel frattempo non è ancora chiaro il destino delle oltre quattromila sequoie a capo della rivoluzione e di tutte altre piante coinvolte. Gli alberi hanno infatti resistito all’arresto – “nonostante la fatica che avevo fatto per trovare manette enormi che gli stessero bene”, ha commentato il Maresciallo Pinotto – e rifiutato categoricamente di seguire gli agenti, aggravando ulteriormente la loro posizione.

Le piante rischiano ora la pena di morte per incendio a meno di riconvertire i propri cicli vitali incrementando le emissioni di ossigeno e riassorbendo tutta la CO2 che hanno immesso nell’atmosfera. Ad ogni modo, se persisteranno nel loro atteggiamento ostile un team di ingegneri ambientali sarà incaricato di progettare un magnifico deserto che andrà finalmente a sostituire l’attuale foresta inquinante.

SUOR CRISTINA RIFA KOBRA DI RETTORE MA CHIARISCE!!! "SI TRATTA DEL SERPENTE DELLA GENESI"

Suor Cristina rifà Kobra di Rettore, ma chiarisce!!! “Si tratta del serpente della Genesi” 

EDEN (CB) – Sta destando molto scalpore il primo album di Suor Cristina, l’unica cantante a esibirsi in abiti da lavoro dai tempi dei Village People. Il primo singolo, la cover di Like a Virgin di Madonna, ha fatto indignare i vescovi, cardinali e altri maniaci vari. Così abbiamo intervistato la giovane suora canterina per consentirle di replicare alle accuse.
L: Allora, Suor Cristina, ma lei lo sa di che parla “Like a Virgin”?
SC: Ho scelto personalmente questo brano. Non c’era nessun intento provocatorio o scandalistico. Leggendo il testo senza pregiudizi, lasciando da parte certe interpretazioni malandrine, si scopre che la canzone parla del potere dell’amore di rinnovare le persone, riscattarle dal proprio passato. È così che la interpreto io.
L: Quali sono gli altri brani dell’album?
SC: Un altro brano a cui tengo molto è la mia versione di “Kobra”, di Donatella Rettore.
L: “Kobra”? Beh, ma anche quella…
SC: No, assolutamente. Il cobra protagonista della canzone in realtà è il serpente della Genesi. E “non è un serpente”, perché non è altro che l’incarnazione del peccato originale di Adamo ed Eva. Il cobra è la rappresentazione del maligno. Il verso “il kobra col sale/se lo mangi fa male/perché non si usa così” si riferisce proprio al celebre episodio della mela. Ho voluto ri arrangiare la canzone come una ballata romantica stile Amos Lee. Un qualcosa di più simile a una preghiera che a un pezzo pop.
L: Ci scusi, non avevamo capito, probabilmente non siamo abbastanza puri di cuore. E poi?
SC: C’è “Vaffanculo” di Marco Masini, nei cui versi sento riecheggiare le parole di Dio, 5 secondi prima che radesse al suolo Sodoma. “Hey Joe”, la scanzonata biografia di San Giovanni Battista. Poi anche la cover di “Perfect Day” di Lou Reed.
L: Suor Cristina, ma quella canzone parla di eroina…
SC: Assolutamente no! “Such a perfect day/I’m glad I spent it with you”. “Una giornata perfetta/Sono felice di passarla con te”: altro che eroina, qui è ovvio che sta parlando di Cristo! Solo un malizioso potrebbe pensare diversamente. Ma il pezzo dell’album a cui tengo di più è sicuramente la cover in chiave acustica di “Gelato al cioccolato”, scritta da Malgioglio per Pupo.
L: Beh, immaginiamo che si riferisca all’amore dolce, fuggevole e tormentato che rivolgiamo all’indirizzo del Signore.

DALI' FUMA UNA PIPA E DISEGNA OROLOGI MOLLI MAGRITTE!!! "QUELLA NON ERA UNA PIPA"

DALI' FUMA UNA PIPA E DISEGNA OROLOGI MOLLI MAGRITTE!!! "QUELLA NON ERA UNA PIPA"
  

PARIGI, 1927 – Brutta avventura per il pittore, scultore, scrittore, cineasta, designer, sceneggiatore e collezionista di mestieri Salvador Dalì. Ieri sera la Polizia ha fatto irruzione nel caldo e fumoso Café des Amateurs di Place Contrescarpe, per immobilizzare Dalì che dava evidenti segni di squilibrio. “Disegnava tigri che escono da pesci, elefanti con zampe di insetti, orologi molli: abbiamo dovuto sparargli un tranquillante in un fianco e rivolgerci alle forze dell’Ordine” ha raccontato un testimone anonimo, che non è stato identificato a causa della spessa coltre di fumo che occupa stabilmente il locale.
E sembra che ci sia proprio il banco di nebbie perenni, per alcuni causato dal sigaro di Hemingway, all’origine dell’incidente. “Io ho visto tutto”  racconta un cameriere. “Noi sguatteri abbiamo sviluppato un ecosonar, un meccanismo di adattamento che ci permette di percepire tutto perfino al buio, come i pipistrelli. Un paio di colleghi dormono anche a testa in giù”. Il cameriere avrebbe assistito a un dialogo fra Dalì e Magritte, che ben presto è degenerato. “Il surrealismo di Magritte si colloca agli antipodi di quello di Dalí mancandovi qualsiasi esasperazione onirica o egocentrica, capisce, è per questo che Magritte a un certo punto gli ha ficcato nel naso le escargot à la Bourguignonne” continua.
I due sarebbero trascesi, mulinando schiaffi a casaccio che non andavano a segno sempre per colpa del fumo. Tornato improvvisamente in sé, Magritte avrebbe allungato a Dalì un oggetto in segno di pace. “Prendi una pipa” gli avrebbe detto. “Dalì, a tastoni, avrebbe afferrato, nell’ordine, una pepiera, una banana flambé e il fermacravatta di Mirò, prima di iniziare a fumare. “Prendeva boccate cavernose respirando come un bisonte con l’asma, e infatti Hemingway gli ha quasi tirato due schioppettate” aggiunge lo sguattero. “Era sempre più paonazzo. Abbiamo capito che qualcosa non andava quando ha cominciato a tossire arcobaleni”. Dalì aveva in realtà in mano un cilum ricolmo di hashish marocchino tagliato con i plantari di Buñuel. “Eh, eh! Ceci n’est pas une pipe” ha commentato sprezzante Magritte. Da lì, i folli disegni di Dalì e l’intervento della Polizia che è stata costretta da ammanettargli i baffi e portarlo via.

MUORE MA SI RISVEGLIA AL SUO FUNERALE RACCONTO SCHOK !!!"HO LITIGATO CON DIO"

MUORE MA SI RISVEGLIA AL SUO FUNERALE RACCONTO SCHOK !!!"HO LITIGATO CON DIO"  

Lasonil (Texas) – Morire, ma solo apparentemente, per poi svegliarsi durante il proprio funerale. Uno shock per Billy Novembre, operaio 33enne ‘deceduto’ durante una ceretta all’inguine. Ancor di più se ricorda ogni cosa: “Ho vissuto nell’aldilà, poi sono tornato nel mio corpo”.
Lercio lo ha intervistato, ecco il suo racconto: “Mi sono come staccato dal mio corpo ed ho iniziato a camminare in tunnel; nessuna illuminazione come sull’A14, c’era solo una luce in fondo e decisi di seguirla, poi una sala d’attesa e alla reception un vecchio burocrate. Mi accomodai in compagnia di un paio di persone che si lamentavano ‘In paradiso c’è troppa burocrazia’ diceva il più anziano e in quel momento realizzai di essere nell’aldilà. Avevo capito che qualcosa non andava, sono sempre stato ateo e comunque, anche in caso di eventuali smentite, per sicurezza avevo fatto tutto il necessario per assicurarmi un posticino all’inferno: mai una preghiera, mai una domenica in chiesa, mai un digiuno, atti impuri a volontà, bestemmie da 5 aggettivi, bugie, sesso a pagamento, droga, alcool, black metal norvegese… Eppure mi ritrovavo con un punteggio altissimo, ero condannato al paradiso! Così iniziai ad agitarmi e pretesi di parlare con il direttore. Si presentò un signore distinto dicendomi di chiamarsi Giovanni ma che i suoi amici lo chiamavano anche Johnny, Giovà, Geovà, Jova, Nannì, Giuvà per rompre il ghiaccio e mi iniziò a parlare amichevolmente e con parole lusinghiere ‘Sai cerchiamo gente come te qui’, poi elogiando il posto ‘Non per dire ma chi viene qua difficilmente poi se ne va’ e mostrandomi entusiasta i luoghi d’interesse ‘Questa è la scuola dove gli angeli imparano a fare le cose’ tutto questo mentre io continuavo a chiedere spiegazione sul perché mi trovassi li e perché dovessi compilare un modulo. Io detesto la burocrazia e l’idea di conviverci per l’eternità mi terrorizzava, se proprio dovevo rimanerci avrei preferito andare all’inferno per conoscere Jeff Hanneman degli Slayer. Provò a convincermi in tutti i modi ‘Potresti essere mio figlio, noi cerchiamo persone come te, pensaci bene, poi senza Lombardo quelli non valgono un cazzo…’ così per ripicca mi rispedì da dove ero venuto, fortunatamente non mi avevano ancora sepolto. La mia compagna poi è stata fantastica, dopo aver sentito le mie urla ha fatto quello che avrebbe fatto ogni buona moglie che si rispetti: ha chiamato la TV”.
“Ah ma se mi ricapitasse tra le mani quello lì, Mr creo tutto io“, dice fregandosi le mani, “Non si scherza coi morti” e spiega: “C’è una graduatoria con punteggio finale, ma la cosa che più mi ha stupito erano i punti assegnati per le varie azioni: le presenze in chiesa danno punteggi bassissimi, per non parlare delle preghiere – contano quanto urlare banzai prima di sferrare un colpo – mentre i parametri per accedervi erano tutt’altri! Li troverete tutti nel mio libro Come litigare con Dio in 3 semplici mosse o potrete scoprirli nel film Condannato al Paradiso che uscirà sotto Natale”.

PROVA COSTUME BRUCIANDO CALORIE A PERDERE PESO CON UN SOLO INGREDIENTE!!! "IL COMA FARMACOLOGICO"

PROVA COSTUME BRUCIANDO CALORIE A PERDERE PESO CON UN SOLO INGREDIENTE!!!"IL COMA FARMACOLOGICO" 

Il rimedio efficace per perdere i chili di troppo ora che la prova costume si avvicina? Mettersi in coma farmacologico qualche giorno prima di andare al mare. Dopo la Dieta del fantino e la Dieta a zona, arriva dall’Olanda la Dieta a Coma, la nuova, eccentrica dieta dell’estate 2014. «Il coma farmacologico è un rimedio perfetto per bruciare calorie» dichiara Katleena Van Chiappesoden, nutrizionista dell’Università di Utrecht.  La nuova dieta è semplice e a portata di tutti: basta procurarsi un po’ di pentobarbital o benzodiazepine e il gioco è fatto. Per chi però non avesse uno stipetto dei medicinali fornito come quello di Philip Seymour Hoffman, può andare bene anche guardare una puntata de I segreti di Borgo Larici.

Il coma, secondo quanto scoperto dalla scienziata, è in grado di impedire anche ai più golosi di concedersi quei sapidi spuntini fuori pasto che, purtroppo, tanto nuocciono alla linea. “Nei test effettuati finora, nessuno è mai caduto in tentazione – continua la dottoressa – e la mia nuova dieta ha mostrato di agire rapidamente: in due settimane di coma si possono perdere anche fino a 15 chili. E non solo è veloce, ma provoca anche un dimagrimento uniforme“.

La prova bikini non sarà dunque più un incubo. «Certo, al risveglio potrebbero esserci un po’ di problemi neurologici ma, come si dice, ‘chi bello vuole apparire un po’ deve soffrire’, no? E poi: tanto le ragazze che si sottopongono a un trattamento del genere non dovevano avere molto cervello nemmeno prima. Nessuno noterà la differenza» ha concluso Van Chiappesoden.

«___________» ha commentato da par suo una ragazza che sta attualmente seguendo la Dieta a Coma.

I BYTE SENTONO DOLORE NASCE LA LEGA !!! CONTRO LA CANCELLAZIONE DEI FILE"

I BYTE SENTONO DOLORE NASCE LA LEGA !!! CONTRO LA CANCELLAZIONE DEI FILE" 

Stayhungry (Usa) – “Oggi è un giorno importante per tutti gli abitanti di questo pianeta, ma soprattutto per tutti i file a rischio cancellazione sui supporti elettronici del mondo intero. I byte, timide creature che pensavamo fossero solo mera, fredda e insensibile tecnologia, sono invece esseri viventi e senzienti. E chi si permette di cancellarli merita lo stesso trattamento!
E’ questo l’inizio del discorso di Howen Lalaurea, capo-equipe del comitato che ha effettuato la scoperta più sconvolgente degli ultimi tempi, dopo la password dell’archivio iCloud di Kate Upton.
Lalaurea ha radunato scienziati, biotecnologi, economisti, animalisti, vegani e zoofili per quella che è stata di sicuro la conferenza stampa più commovente degli ultimi centocinquant’anni, una due ore di scoperte sensazionali che ha toccato il cuore e il senso di colpa di tutti i presenti: “Ogni volta che avete scaricato illegalmente un porno, i byte erano lì a darvi tutto il piacere e il conforto di cui avevate bisogno. E voi come li ringraziavate? Cancellandoli brutalmente all’arrivo di vostra madre o di vostra moglie! Relegandoli poi in quel cestino, tra le foto della suocera in costume da bagno, ad attendere la morte il giorno in cui avreste avuto bisogno di spazio da liberare. Quello spazio che ormai era loro di diritto e che noi abbiamo il dovere di restituire!”, ha esclamato lo scienziato, commosso fino alle lacrime.
Intanto in tutto il mondo stanno nascendo le prime leghe per la Protezione e il Non Sfruttamento dei Byte. La più famosa è quella fondata da Paolo Attivissimo, che si è subito prodigato per il salvataggio di miliardi e miliardi di byte a rischio estinzione: “Dal mio sito non cancellerò più nulla; avrò bisogno di server sempre più potenti e più grandi ma, a costo di comprare un condominio solo per installarli, i byte che ospito non correranno più il rischio di morire a causa mia o dei miei lettori. Siamo tutti una grande famiglia, possiamo condividere questo mondo, basta solo volerlo. Se penso a tutti le ipotesi di complotto sulle scie chimiche che ho cancellato… mi viene da piangere per la mia crudeltà!
IPHONE 6 SI CURVA ANCHE LA LAPIDE !!! "DI STEVE JOBS"  

PALO ALTO – Come ogni mattina da tre anni Johanna I. Cloud andava a lucidare la lapide del suo eroe, Steve Jobs, il formidabile ideatore di nuovi sorprendenti sistemi per far entrare il denaro degli altri nelle sue tasche. Lucidava la lapide e cambiava i fiori o, come soleva dir lei, “scaricava l’aggiornamento di fiori freschi”. “Ho la mia App che me lo ricorda, la TombApp, che mi avvisa anche se stanno crescendo troppe erbacce o se Microsoft sta per rilevare l’Alta Mesa Memorial Park, dove è seppellito Steve” dichiara tra le lacrime. Ma due giorni fa, una brutta sorpresa: la lapide di Jobs si è curiosamente curvata, piegandosi leggermente ma in modo netto. La donna è corsa via terrorizzata ed è entrata urlando nel più vicino Apple Store, dove si è calmata dopo aver respirato dentro un gadget della Apple, ossia uno degli impiegati. “Quanto ci viene riferito ci ha colti tutti di sorpresa, siamo rimasti di stucco. E’ veramente incredibile: pensavamo che Steve fosse stato cremato” ha risposto in una nota ufficiale la casa di Cupertino.

Intanto, il luogo è diventato meta di curiosi e giornalisti, che scattano foto della lapide curva e cercano di capire i motivi del bizzarro fenomeno. Secondo alcuni, potrebbe essere tutta colpa delle dimensioni della pietra tombale, troppo lunga per essere costruita in fibra di alluminio e resti del cadavere di Jobs (esattamente la stessa composizione dell’iPhone6 Plus). Bill Gates è stato tra i primi ad accorrere sul posto, dicendo però che l’idea di morire l’aveva avuta prima lui e che, per quanto riguarda la tomba, una volta fece uno schizzo di una lapide curva su un Sega Mega Drive che è pronto a esibire.

Nell’attesa che sulla vicenda sia fatta chiarezza, i responsabili dell’Alta Mesa Memorial Park stanno pensando di attenuare il clamore mediatico che l’avvenimento sta suscitando incidendo un nuovo epitaffio, più appropriato, con le memorabili parole di Jobs:

“Stay hungry, stay foolish, stay bent” (“Siate affamati, siate folli, siate piegati”).

SIRIA GIORNALISTA DI GUERRA SI FA TATUARE IL CORANO SUO COLLO!!! " ED EVITA LA DECAPITAZIONE"

SIRIA GIORNALISTA DI GUERRA SI FA TATUARE IL CORANO SUO COLLO!!! " ED EVITA LA DECAPITAZIONE"  


INK CITY – Walter White, giornalista del prestigioso New York London Times, aveva saputo che sarebbe stato mandato a fare il corrispondente di guerra in una delle aree più birichine del Pianeta: il Medio Oriente. E il rischio di essere sequestrati e decollati (non necessariamente in quest’ordine) era più che concreto. White, in quanto giornalista occidentale e con un bel collo affusolato, è stato infatti catturato appena arrivato in Siria. Ma prima di partire aveva avuto una grande idea: “Mi tatuerò il Corano sul collo, così non potranno decapitarmi”. Nessuna sura, infatti, autorizza un musulmano a levare il coltellaccio sul sacro testo del Corano. “Per farlo – continua un White spanfierone – avrebbero dovuto prima cambiare religione. Ma se cambi religione sei fuori dall’Is e sei un nemico, quindi devi decapitarti da solo; insomma, per me era una situazione ottimale“.
Secondo il suo resoconto, la scoperta di un tatuaggio dei versetti del Corano ha gettato scompiglio, creando immediatamente un conciliabolo di Dottori della legge maomettana presenti tra i tagliagole. “I tatuaggi sono proibiti perché contaminano – bofonchiavano – ma può la Sacra Scrittura considerarsi una contaminazione? Oy vey, Oy vey!” e tendevano ad accecarsi reciprocamente.
Uno dei boia, quello incaricato di avere idee brillanti, a un certo punto aveva proposto una soluzione: “Facciamo rimuovere il tatuaggio e decapitiamolo, il tutto prima che tramonti il sole”. I Saggi presenti tra i tagliagole si sono allora accarezzati le barbe per quarantacinque minuti e gli hanno quindi replicato che il Corano non può essere avvicinato né con un laser, né con un ago da dermoabrasione né con peeling chimico profondo con acido tricloroacetico a concentrazioni superiori al 35%, e lo hanno decapitato. “Alla fine, prima di rilasciarmi, non sapendo cosa fare mi hanno portato in adorazione su una lettiga da una Moschea all’altra, per farmi leggere. Nel senso che mi leggevano, non che leggessi io. La sera, poi, 72 vergini si davano il cambio massaggiandomi il collo con olio d’alloro. La cervicale che mi affliggeva da anni mi è completamente passata” – conclude White – “l’anno prossimo ci torno, ma il Corano me lo faccio tatuare sul cazzo”.

DIRITTO GAY RENZI ANNUNCIA LE UNIONI OMOSESSUALI !!! "A TUTELA CRESCENTI"

DIRITTO GAY RENZI ANNUNCIA LE UNIONI OMOSESSUALI !!! "A TUTELA CRESCENTI"  

FILADELFIA – Nuova decisa apertura del Presidente Matteo Renzi ai diritti gay: a margine del convegno “Usare anglicismi a cazzo per sembrare fighi”, l’ex sindaco di Firenze ha annunciato che nel giro di 2 mesi approderà in Parlamento una proposta di legge per introdurre le “unioni omosessuali a tutele crescenti”.
Secondo quanto affermato dal Premier, il provvedimento contemplerebbe un periodo iniziale di 3 anni durante il quale le coppie omosessuali potranno mettere alla prova i rapporti affettivi affrontando insieme discriminazioni provienienti da singoli, gruppi organizzati o parenti di Giovanardi; in tale fase l’equiparazione alle coppie etero sarà solo parziale, ovvero i gay non avranno il diritto di adottare figli o registrare le unioni, ma sarà loro consentito cenare assieme.
Le tutele dovrebbero arrivare già allo scadere dei 3 anni di prova, ma la maggioranza di governo pare non aver ancora raggiunto un accordo al riguardo e lo stesso PD, sorprendentemente, si mostra diviso.
Civati chiede a gran voce che, passati i 36 mesi, le coppie omo abbiano gli stessi diritti di quelle etero: se ciò non dovesse avvenire, secondo sua stessa ammissione, resterebbe nel PD, ma mettendo il broncio. I renziani puntano ad un compromesso che non scontenti né la Chiesa cattolica né la comunità LGBT né Francesca Pascale e l’ala ancora più vicina a Confcommercio preme affinché sia consentito alle coppie gay, fin da subito, fare shopping insieme. I bersaniani, invece, vorrebbero solamente non essere chiamati bersaniani.
Sorprende poi l’inattesa apertura dell’Ncd di Alfano che si è reso disponibile a prendere in considerazione l’idea di concedere alle coppie omosessuali, dopo i 3 anni, la facoltà di fare sesso tra le mura domestiche.






PRATO: ELETTRICISTA FOTOGRAFATO DA UNA DUEVENNETI!!! CREDE DI ESSERE FABRI FIBRA"

PRATO: ELETTRICISTA FOTOGRAFATO DA UNA DUEVENNETI!!! CREDE DI ESSERE FABRI FIBRA"  

Prato – La vita di Teofilo Salimbeni (29 anni) è cambiata radicalmente da quando, circa una settimana fa, è stato folgorato da una scarica elettrica dopo aver messo due dita in una presa da 220 volt durante un intervento di routine in una ditta cinese.
Da allora, infatti, il ragazzo crede di essere il celebre rapper Fabri Fibra. Secondo i medici ciò sarebbe avvenuto perché la radio attaccata alla corrente che si trovava in ditta stava suonando un pezzo del cantante italiano nell’istante dell’incidente. Il danno potrebbe essere permanente. Quello alla ditta, crollata nell’incendio conseguente, lo è di sicuro.
La moglie è disperata: “Oramai non mi riconosce più, dice che sono Laura Chiatti – afferma piangendo - e che non me lo vuole dare perché deve lavorare, nonostante passi le giornate a provarsi scarpe e vestiti di tre taglie sopra. E cappellini! Quegli stupidi cappellini!!”. Teofilo, durante la nostra visita, appare in evidente stato confusionale, e non solo per il suo nome: sembra che si esprima solo in rima, con cose tipo “sono un ceffo serio / non mi volere male / io dico ciò che penso / non sono commerciale”.
Naturalmente i gusti musicali del giovane sono radicalmente cambiati. Sul muro dove prima c’era un poster gigante dell’album “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, ora compare un murales giallo e blu con la scritta BellaRaga. Come se non bastasse, in determinati momenti della giornata Teofilo inizia a ridere sguaiatamente, puntando il dito verso chiunque gli sia vicino, urlando parole come“sono tanta roba! Tanta Roba! Rrobba!”.
Dopo una giornata passata ad osservare Teofilo che manda a fare in culo i Club Dogo, la moglie ci accompagna alla porta, confidandoci che proverà a fargli prendere un’altra scossa mentre per radio passa Biagio Antonacci. Mentre ci congediamo, per le scale sentiamo partire l’ennesimo litigio in versi: “Nella mia casa dico il cazzo che mi pare / il cazzo che mi pare / il cazzo che mi pare. / Piscio sopra i fiori / cago sul davanzale”. 

OMS LANCIA L'ALLARME I SELFIE CONTRO IL CANCRO !!! "PROVOCANO IL CANCRO"

OMS LANCIA L'ALLARME I SELFIE CONTRO IL CANCRO !!! "PROVOCANO IL CANCRO" 

GINEVRA – “I selfie aumentano il rischio di cancro alla pelle. Gli autoscatti sono fatti a distanza troppo breve e sono troppo numerosi. I raggi gamma-ipsilon emessi dagli smartphone incidono sul Dna delle cellule provocando mutazioni cancerogene: sebbene le quantità siano minime, miliardi di selfie portano le dosi di radiazioni a livelli preoccupanti. In alcuni casi, invece, abbiamo riscontrato una maggior tendenza alla demenza, come si evince dalla stupidità delle situazioni in cui ci si fotografa e dai sorrisi ebeti. Purtroppo, anche i numerosi selfie delle varie campagne contro il cancro sono cancerogeni” si legge nella nota diramata qualche giorno fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Quella dei selfie è una mania che ha contagiato ormai praticamente tutto il mondo. Si tratta di una moda così capillare che sta quasi superando l’altra moda di dire ogni tanto che qualcosa causa il cancro.  “Il potenziale distruttivo dei selfie – spiega la dottoressa Melanoma Jones – ormai è chiaro. Pensavamo si fermasse alla rottura di coglioni indotta dalle centinaia di insulse immagini postate a ripetizione sui social, ma adesso la situazione si complica”.
La notizia ha gettato nella psicosi praticamente tutto il mondo e si assiste a vere e proprie scene di panico con persone che assaltano le farmacie oppure, per esempio, tentano di scongiurare il rischio cancro degli autoscatti rimuovendo i propri selfie dai social (anche se non completamente). La Apple è corsa subito ai ripari, brevettando e lanciando sul mercato iMask, una maschera da saldatore elettronica, online h24, che va indossata al momento dell’autoscatto e che secondo l’azienda di Cupertino consente di fare i selfie senza preoccupazioni.  Big Pharma ha intanto diffuso un comunicato in cui invita a non lasciarsi travolgere dallo sconforto; sebbene non sia ancora stato sviluppato un farmaco in grado di affrontare questa nuova emergenza sanitaria, per ora le case farmaceutiche invitano, semplicemente, a prendere una qualsiasi medicina che si ha in casa.  Gli effetti collaterali della cecità e della paralisi vi aiuteranno a resistere alla tentazione di farvi ulteriori, perniciosi selfie.

domenica 30 novembre 2014

TOP MODEL ADOTTA BAMBINO ETIOPE A DISTANZA!!! "PER MOTIVARSI DELLA DIETA L'IRA DEL WEB"

TOP MODEL ADOTTA BAMBINO ETIOPE A DISTANZA!!! "PER MOTIVARSI DELLA DIETA L'IRA DEL WEB"  

New York – Piovono critiche sul web dopo che la Top Model Susan Calabbrese ha svelato con un tweet il suo segreto per rimanere in forma. Un metodo semplice ed economico che se funzionasse realmente, come sostenuto dalla bellissima 25enne, arrecherebbe un grave danno a case farmaceutiche e a chi del benessere fisico ha fatto il suo business. Si calcola che in occidente, nell’ultimo decennio, i soldi spesi per dimagrire siano il doppio di quelli spesi per nutrirsi. Farmaci, palestre, dietologi, leggings, cardiofrequenzimetri per fitness, psicologi dell’alimentazione, libri e spa sono il chiaro segnale – spesso complice una matrice emotiva – che mangiamo molto più di quello che ci occorre. E proprio la gestione delle emozioni è fondamentale per arginare la cosiddetta fame nervosa, causa principale dei nostri chili di troppo.
“Ricordo che quando morì il mio cane Lucky non mangiai per tre giorni a causa del dolore che ha canalizzato ogni mia emozione” – racconta Susan – “Così ho pensato di ripetere quell’esperienza fino a quando l’Fbi non ha aperto un fascicolo contro di me per maltrattamento d’animali. Poi un giorno, mentre ero a tavola, mi imbattei in una pubblicità che promuoveva adozioni a distanza. Alla vista di tutti quegli occhietti tristi non riuscii più a mangiare e così mi decisi: ne adottai immediatamente uno al prezzo di 11 dollari al mese. Prima di ogni pasto guardavo la sua foto e l’appetito svaniva, così ne adottai anche uno per la cena e un altro per quando andavo a trovare i miei durante le festività, visto che sono di origini italiane”. Susan parla anche del risparmio: ” La mia vita è cambiata, ora ho molto più tempo libero e con appena 500 dollari all’anno posso aiutare quei piccoli angeli. Se tutti facessero come me potremmo salvare il mondo già alla prossima prova costume”.
E’ facile immaginare il susseguirsi di polemiche sul web: inondata da migliaia di messaggi e minacce di morte, la Calabbrese si è vista a costretta a cancellare i suoi account social. Il caso è rimbalzato anche in Italia, con la pesante presa di posizione del giornalista Mario Adinolfi: “Se non fosse per i soldi che spendo tra dietologo, palestra e leggings chissà quanta roba da mangiare in più avrei comprato”. Il dottor Lars Von Vesper, medico personale di Susan, e autore del libro “E’ solo colpa tua. Tutto quello che devi sapere sulla dieta emotiva” spiega: “I bambini in Africa sono sempre più affamati e in occidente siamo sempre più grassi, è evidente che non solo loro hanno bisogno di noi ma anche noi abbiamo bisogno della loro condizione”.

ALLARME FMI NEL 2015 LA CRISI ATTRAVERSRA' !!! UN PERIODO DI CRISI"

ALLARME FMI NEL 2015 LA CRISI ATTRAVERSRA' !!! UN PERIODO DI CRISI" 

Recession Valley – Il report rilasciato questa mattina dal Fondo Monetario Internazionale ha letteralmente raggelato i mercati e le borse internazionali: l’economia, infatti, rischia di tornare a crescere. Non è tuttavia ancora possibile al momento prevedere quale potrà essere la durata o l’entità della battuta di arresto che colpirà la crisi economica mondiale il prossimo anno.
“Ci vogliono far credere che sia così ma la verità è che la crisi potrebbe finire anche domani – annuncia tra lo sgomento e la preoccupazione il noto tycoon italocinokasakoamericano Skip Wang Lidzar De Luca – e tutti i nostri investimenti evaporare, compromettendo di conseguenza ogni più mefistofelico business plan. A quel punto non ci resterebbe che consolarci per l’ennesima volta con la Grecia”.
Qualora la crisi economica dovesse davvero terminare le banche d’investimento di tutto il mondo si troverebbero a subire un tracollo senza precedenti: “Gran parte della sostenibilità dell’intero sistema – spiega a Lercio Mariuccio Lucertole, presidente della Banca Centrale di Medio Campidano – si abbevera come un indemoniato lattonzolo alla succosa mammella delle immissioni di liquidità erogate dagli Stati per contrastare gli effetti della crisi. Per cui niente crisi, niente liquidità, niente sostenibilità”. Be’, non fa una grinza, no?
Anche l’ANCI (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha manifestato apprensione. Durante il convegno “Come fare lo slalom tra i vincoli del Patto di Stabilità Galattico e il riempire la buca sulla provinciale per Cassano Magnago”, il portavoce del Comune di Pescasseroli ha minuziosamente illustrato un ideorama realizzato da suo figlio novenne. I grafici dimostrano inequivocabilmente, che, a seguito della modifica del dettato costituzionale, i bilanci delle amministrazioni pubbliche possono ottenere margini di flessibilità solo in periodi di fasi avverse del ciclo economico. “Niente crisi, niente fasi avverse, niente flessibilità. E i Comuni rischiano il default”. Ancora una volta non fa una piega.
“Sarà solo una situazione temporanea” assicura invece Accah Nishun F.S. (Lega Nord-Isis), responsabile del bilancio del Comune di Gallarate, che negli ultimi tempi si è contraddistinto per la lungimiranza delle operazioni finanziarie che hanno permesso al suo Comune di vincere ben 4.300€ alle slot machine.
Secondo Nishun F.S., infatti, la temporanea interruzione della crisi, genererà una incoraggiante situazione di paralisi del sistema finanziario che a sua volta determinerà l’auspicato rilancio della crisi: “I pescecani perbene possono quindi continuare a dormire sonni tranquilli: la crisi non finirà mai”.

LAVORO ,AVERE UNA MAZZA CHIODATA!!! " AUMENTA IL POTERE CONTRATTUALE"

LAVORO ,AVERE UNA MAZZA CHIODATA!!! " AUMENTA IL POTERE CONTRATTUALE" 

SANFRANSISCO – “Il suo profilo non ci interessa”, “Lei ha poca esperienza”, “Fai schifo al cazzo”. Quante volte ci siamo sentiti ripetere queste frasi durante un colloquio di lavoro?
Secondo il sociologo prof. Giovanni Rabbia, il motivo starebbe nella disparità fra forza della domanda ed offerta. In pratica, i datori di lavoro hanno migliaia di possibili lavoratori assumibili con migliaia di possibili contratti, mentre i disoccupati hanno pochi posti fra cui scegliere. Il consiglio dello studioso è quello di portarsi una mazza chiodata per riequilibrare il tutto.
La “teoria del Pianeta delle Scimmie”, così è stata ribattezzata, è venuta in mente al prof. Rabbia durante un esperimento su una scimmia: “Stavamo testandone la reazione all’inculata. In pratica avevamo forzato il primate a 90 gradi, cercando di sodomizzarlo con un dildo gigante. La reazione è stata incredibile. Non solo si è divincolato con forza, ma ha staccato una gamba del tavolo iniziando a sbatterla a destra ed a sinistra. La passiva sudditanza evolutivo-cognitiva era stata pareggiata in un istante, mediante la minaccia fisica”.
Giovanni Rabbia, quindi, consiglia ai giovani e meno giovani di presentarsi a lavoro con una mazza chiodata, l’effetto della quale dovrebbe essere sensibilmente più forte rispetto alla zampa di un tavolo.
“Con l’incremento della flessibilità è come se il dildo col quale i giovani vengono inculati sia raddoppiato: non solo non avranno mai le certezze necessarie per costruirsi un futuro, ma dovranno pure assorbirla come una cosa necessaria. Che si portino quindi un’arma contundente dietro, meglio ancora se con sguardo minaccioso: è per il vostro futuro”, avrebbe detto, infine, la scimmia.

MARIA DE FILIPPI SE NON RIAPRE IL CINEMA AMERICA!!! "RESTITUISCO IL MIO TELEGATTO"

MARIA DE FILIPPI SE NON RIAPRE IL CINEMA AMERICA!!! "RESTITUISCO IL MIO TELEGATTO" 

Roma – Dopo gli attestati di stima di Sorrentino e Salvatores, anche un altro uomo di spettacolo è sceso in campo a favore del Cinema America. Si tratta di Maria de Filippi che, nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale cattolico Squirting, ha dichiarato: “Se non riapre il Cinema America restituisco il mio Telegatto”.
Dopo le provocazioni di Paolo Sorrentino, pronto a rinunciare alla cittadinanza onoraria della capitale, e di Gabriele Salvatores, disposto a restituire l’Oscar, anche la regina della TV si è quindi schierata al fianco degli occupanti. “Non solo sono pronta a restituire il mio Telegatto ma, se necessario, poserò nuda per la copertina della rivista “Persone che non vorresti mai vedere nude“, ha aggiunto la De Filippi dopo aver leccato una rana. Anche il marito Maurizio Costanzo in un primo momento aveva espresso solidarietà, poi, saputo che la proprietà ha intenzione di abbattere il cinema per costruire delle abitazioni, ha subito ritirato la solidarietà e prenotato un quadrilocale con doppi servizi e posto auto coperto.
Ma la solidarietà verso gli occupanti del Cinema America non si limita solo alle star di casa nostra: negli Stati Uniti, infatti, perfino un attore del calibro di Leonardo Di Caprio ha voluto sostenere la causa. È accaduto durante una cena di beneficenza a Los Angeles quando l’attore, dopo aver preso la parola, ha dichiarato di voler restituire il suo Oscar nel caso il Cinema America non venisse riaperto. Dopo alcuni minuti di silenzio imbarazzato, qualcuno, un certo Forest Jamie McConaughey, gli ha fatto notare che lui un Oscar non l’ha mai vinto. A quel punto Di Caprio è corso via piangendo, dopo aver rubato i soldi della beneficenza.
Sito nello storico rione Trastevere, altresì chiamato “il quartiere dove un turista non trova un Mojito a meno di 9 euro”, il Cinema America aveva terminato le proiezioni nel 1999. Il 13 novembre 2012 era stato occupato, diventando un fervido centro culturale in cui diversi ragazzi cercavano di rimorchiare studentesse ubriache del Dams spacciandosi per intellettuali. Poi, agli inizi di settembre, lo sgombero voluto dalla proprietà.
Ora il Cinema America punta a rinascere e a diventare un punto di riferimento culturale per gli abitante di Trastevere. “Vogliamo tornare a proiettare i capolavori del nostro cinema – fanno sapere gli occupanti – per questo ci rivolgiamo al sindaco Ignazio Marino con la speranza che prenda a cuore la nostra causa. Sarebbe sufficiente una sua dichiarazione per portare all’attenzione di tutti il nostro progetto, qualcosa come ‘Se non riapre il Cinema America pedonalizzo il Grande Raccordo Anulare’ oppure ‘Se non riapre il Cinema America costruirò una pista ciclabile dentro il Colosseo’. Noi ci speriamo”.

MAURIZIO COSTANZO SI E' SOTTOPORRÀ !!! "A UN TRAPIANTO DI CONSONANTI"

MAURIZIO COSTANZO SI E' SOTTOPORRÀ !!! "A UN TRAPIANTO DI CONSONANTI" 

AEI (OU) – “Erano anni che aspettavo un donatore. Ora finalmente l’ho trovato”. Con queste parole Maurizio Costanzo, il popolare qualcosa, ha annunciato che presto si sottoporrà a un delicato intervento di trapianto di consonanti. L’identità del donatore è già diventata pubblica: si tratta di un 21enne colpito da tre infarti alla vista delle foto rubate di Jennifer Lawrence. La famiglia del giovane ha autorizzato l’espianto delle consonanti, che permetteranno a Maurizio Costanzo di non sentirsi più rispondere “eh?” ogni volta che apre bocca. Il signor De Filippi le perse in seguito a un brutto incidente d’auto avvenuto nel 1984. Quella notte anche Demo Morselli, che viaggiava accanto a lui, riportò gravi danni che lo segnarono per sempre: da allora il suo cervello è in coma, ma il suo corpo continua a muoversi. I medici promisero a Costanzo che, con un po’ di riabilitazione, sarebbe riuscito a pronunciare nuovamente la “t” e la “s”. E lui, dimostrando una tenacia che solitamente mostrava solo davanti a un piatto di abbacchio, ce la fece; ma nel 1998, durante un cunnilingus a sua moglie (l’ex indossatrice di museruole Maria De Filippi), le perse di nuovo. Ma il suo incubo (quello delle consonanti, non il matrimonio) sta finalmente per finire.
“Sono felice ma agitato. I dottori dicono che se l’intervento dovesse fallire rischierei di perdere anche le vocali”, ci dice trattenendo a stento un rigolo di bava. E lui di operazioni finite male ne sa qualcosa: nel 2006 i medici gli asportarono un mento, ma questo ricomparve poco tempo dopo e gli intaccò anche il collo. Questa volta, però, siamo certi che tutto andrà per il verso giusto; ad eseguire l’operazione sarà la stessa equipe di chirurghi che nel 1996 si occupò di asportare la coscienza a Vladimir Putin. Maurizio Costanzo può stare tranquillo: è solo questione di tempo, e poi potrà finalmente dire a sua moglie che quando lei sentì “sposami” in realtà lui le aveva detto “spostati” perché non vedeva il carrello dei dessert.

FUMA UNO SPINELLO !!! "MUORE DOPO 87 ANNI DI AGONIA"

FUMA UNO SPINELLO !!! "MUORE DOPO 87 ANNI DI AGONIA"  

BARI – Sergio Dubbioni mai avrebbe pensato che quel gesto compiuto tanti anni prima avrebbe sconvolto per sempre il resto della vita, fino a stroncarla definitivamente all’età di 102 anni.
Ne aveva solo quindici quando, durante un concerto di Roberto Balsamo, i suoi due killer gli passarono uno spinello. Lui fece tre tiri poi lo fece girare a sua volta. Da quel momento la sua vita entrò nel tunnel della morte. Sei anni dopo quell’episodio (racconta sconvolta la madre Elvira, in un video postumo ritrovato in esclusiva da Barbara D’Urso) Sergio ebbe un forte attacco influenzale con febbre altissima, anche fino a trentotto e mezzo. “Pregai tanto il signore ed alla fine riuscì a salvarlo, ma io sapevo che il male continuava a viaggiare dentro di lui”.
L’autopsia ha rilevato alcuni dati sconcertanti: nonostante Sergio avesse solo 102 anni, l’uso sconsiderato dello spinello gliene faceva dimostrare addirittura 104. La sua dentiera era ingiallita e la sua pelle raggrinzita, inoltre non provava più erezione da otto anni.
Irato il commento di un Giovanardi straziato dal dolore : “Un’altra vita innocente stroncata della droga. Quanti giovani che poi diventeranno vecchi dovranno ancora morire prima che lo Stato faccia qualcosa?”

FOGGIA SCOPERTA DISCARICA ABUSIVA!!! "DI BORDI DI PAN CARRÉ"

FOGGIA SCOPERTA DISCARICA ABUSIVA!!! "DI BORDI DI PAN CARRÉ" 

CKUPANE (FG) – Proseguono le rivelazioni choc di Paris Carlomagno, 57 anni, detto “l’inzivoso”, fornaio pentito ed ex affiliato della cosca mafiosa degli  O Sànduicis, operante in tutto il Paese, ma con base tra Puglia e Campania.
Grazie alle sue ultime indicazioni, oltre che a un miglioramento del menù offerto in carcere, le forze dell’ordine hanno potuto procedere al sequestro di un’area di circa millenocevento metri quadrati in provincia di Foggia. La zona era stata trasformata in una discarica abusiva di bordi di pancarrè, seppelliti e ammassati sotto una leggera coltre di terreno e a diretto contatto con gli agenti atmosferici.
Le analisi della polizia scientifica hanno stabilito la presenza di bordi di pancarré classici, integrali, di soia (molti della varietà di soia sono stati gettati interi e non solo il bordo), bordi di tramezzini e di panbauletto. Il gestore dell’area è indagato per violazione alle leggi sull’ambiente, ma si dice estraneo alla faccende e sostiene di aver sempre creduto che il suo terreno fosse usato per un normale scarico abusivo di rifiuti tossici.
Nell’area, ribattezzata “La terra dei cuochi”, era sorto un florido mercato, di cui all’inizio nemmeno la mafia locale aveva intuitole potenzialità economiche, come rivela Carlomagno: “Eravamo gli unici a soddisfare le richieste di migliaia e migliaia di mamme che si vergognano della loro scarsa autorità. Non riescono ad imporsi sui figli convincendoli a mangiare tutta la fetta di pancarré e, non sopportando di vederli frignare, ne tagliano i bordi fino a quando i figli non vanno a vivere da soli”. Se si tiene che in Italia l’80% lascia i genitori intorno ai 35 anni, i bordi di pancarré raggiungono cifre da brivido.
Negli ultimi anni questo losco traffico è stato alimentato anche da un’altra tendenza, i fidanzati sottomessi, secondo il pentito: “Ce ne sono tantissimi, magari all’esterno non sembra, ma in casa lo sono. Quando preparano i pancarré per le loro fidanzate ne tagliano i bordi per dimostrare virilità, affermando che loro mangeranno esclusivamente quelli, disdegnando il quadrato di mollica pallido e dolciastro, troppo delicato per i loro gusti da machos. Invece i bordi – prosegue Carlomagno – non piacciono neanche a loro, e noi gli permettiamo di disfarsene in modo discreto e sicuro”.
Pesanti anche le accuse verso il mondo dell’aperitivismo italiano: “I bordi del pancarré rappresentano l’unica differenza tra il tipico tramezzino acquistabile all’Autogrill o al distributore automatico, che costa 2,99 Euro nella confezione da quattro, e il tramezzino da happy hour, che viene venduto in media a 8 euro con aperitivo analcolico e 12,50 con aperitivo alcolico”. Il margine di guadagno è spaventoso ma non quanto le ricadute ambientali che ora i tecnici stanno cercando di stimare.
Come e per quanto si dovrà lavorare alla bonifica dell’area per ora non è possibile saperlo, trattandosi di una scoperta unica nel suo genere. Per ora il portavoce di una nota catena di Fast Food ha fatto sapere: “Siamo pronti ad assumerci l’incarico dello smaltimento. Per noi il problema può rivelarsi un’opportunità: con tutte quelle tonnellate di bordi di pancarré potremmo preparare hamburger per più di un anno”.

HACHERATO ACCOUNT DI TOTO RIINA !!! "ONLINE CENTINAIA DI FOTO HOT DI ANDREOTTI"

HACHERATO ACCOUNT DI TOTO RIINA !!! "ONLINE CENTINAIA DI FOTO HOT DI ANDREOTTI" 

PALERMO – A pochi giorni dallo scandalo delle foto delle vip nude diffuse in rete (del quale non so assolutamente nulla, l’ ho sentito dire), spunta il nome di una nuova vittima illustre: Totò Riina. Il capo dei capi, ha subìto infatti anche lui la stessa violazione della privacy delle star di Hollywood. Il suo iPizzo, il segretissimo dispositivo Apple progettato ad hoc per la mafia, è stato hackerato e quello che è stato trovato non erano le solite noiosissime liste di persone da fare fuori o le ordinazioni di cannoli freschi da portare in carcere, bensì qualcosa di molto più sconvolgente: centinaia di foto di Giulio Andreotti in pose hot, nelle più audaci delle quali l’ ex senatore a vita mostrava addirittura la gobba scoperta e si copriva le parti intime con una strana agenda rossa.
La polizia sta indagando per scoprire chi sia l’hacker che abbia diffuso in rete il materiale. Si vocifera anche di un video segreto che mostra Andreotti durante un rarissimo e imbarazzantissimo momento di crisi di coscienza.

INCIDENTE PER ENRICO MENTANA ORA PARLA SOLO IN ALFABETO FARFALLINO!!! "STOFO BENEFE"

INCIDENTE PER ENRICO MENTANA ORA PARLA SOLO IN ALFABETO FARFALLINO!!! "STOFO BENEFE"   

Ariccia (ROMA) – Grande paura oggi per Enrico Mentana, il direttore del TG LA7 è rimasto vittima di un brutto incidente, che poteva avere conseguenze ben peggiori.
Come avviene tutti i giorni in cui va in onda, il giornalista stava preparando i suoi celebri boccoletti: i capelli di ‘Chicco Mitraglia’ infatti non sono ricci naturali, ma lisci come il pelo di un levriero afgano, e il direttore deve sottoporsi a lunghe sessioni di arricciacapelli elettrico e taser per apparire come tutti lo conoscono.
Proprio durante una seduta, il dispositivo tricologico è andato in corto-circuito e il povero Mentana è stato vittima di una brutta scossa elettrica: ha perso conoscenza, facendo temere il peggio ai collaboratori che si trovavano con lui, ma poi si è ripreso rassicurando tutti: “Tufuttofo befenefe! Trafanqufuifillifi!”
Il giornalista non ha riportato danni evidenti, ma dal momento della scossa parla solo in alfabeto farfallino . Gli ulteriori accertamenti clinici a cui si è sottoposto non spiegano il bizzarro disturbo e al momento i medici non sono in grado di dire se e quando guarirà.
Lo staff di Mentana ha contattato persino la celebre logopedista Greta Tigrecontrotigre, ma sembra che per ora non ci siano stati miglioramenti. Non è chiaro se il direttore si presenterà in video stasera: pare che in caso di assenza la rete possa rivalersi su di lui e addirittura licenziarlo per giusta causa. Il conduttore non ha ancora sciolto la riserva e, interpellato circa le sue intenzioni, si è trincerato dietro un laconico “Nofo cofommefents”.

FAME CHIMICA ! DA OGGI CE' L'ARSA !!!" ASSOCIAZIONE RECUPERO STRONZI AFFAMATI"

FAME CHIMICA ! DA OGGI CE' L'ARSA !!!" ASSOCIAZIONE RECUPERO STRONZI AFFAMATI" 

HIGHLANDER (Scozia) – E’ nata l’A.R.S.A. (Associazione Recupero Stronzi Affamati), la prima Fondazione per le vittime di infortuni da fame chimica.
Cinque anni fa, Pat McCain ha perso l’uso della mano destra a causa degli effetti della cannabis. E con esso la voglia di vivere. Eppure aveva tutto quello che si può desiderare dalla vita: la Playstation, una scopamica allergica ai pollini e una nonna che cucina da paura, un lavoro sicuro e appagante come manutentore di impianti di posta pneumatica.
Fino all’incontro con la droga.
Un tragico giorno di cinque anni fa, dopo aver consumato la ben nota sostanza stupefacente, un violento attacco di fame chimica ha sconvolto la sua esistenza. McCain è rimasto incastrato con la mano in un inferno di lamiere e tuberi fritti, mentre cercava di recuperare le ultime patatine dal fondo del tubo di Pringles. “E’ stato tremendo” – racconta Pat – “con la droga ho chiuso. Ho dovuto mollare il basket e i tornei di Playstation, le mie passioni. A Natale non potevo giocare a carte, e quando gli altri le davano per me mi sentivo diverso, emarginato. Per non parlare delle difficoltà sul lavoro, la posta pneumatica mi ha già risucchiato tre volte”.
Ma oggi, la rinascita. Pat ha inaugurato appunto la Fondazione A.R.S.A., per aiutare le persone come lui, vittime di quella fame incontrollata che cela spietate insidie.
Ha accolto nel suo staff altri ragazzi che hanno sperimentato sulla propria pelle quella terribile esperienza: come Mike, il tesoriere, un non vedente da 7 anni a causa di una confezione di popcorn da microonde rimasta inesplosa o la segretaria Janis, costretta a vivere da 2 anni con la lingua infilata in un flacone di Danacol mentre cercava di placare l’arsura. Volontari che ogni giorno offrono assistenza legale, morale e anche pratica a centinaia di giovani in difficoltà, li motivano con attività ricreative e li aiutano a trovare un lavoro per un completo reintegro nella società.
“Pochi mesi fa è venuta una madre disperata con suo figlio: aveva perso il naso dopo essere stato travolto da una credenza mentre cercava di recuperare un sacchetto di zucchero a velo avanzato da Natale. Da quel momento, sfigurato e senza sapere dove appoggiare gli occhiali, si era alienato nel suo mondo. Lo abbiamo accolto, sostenuto e narcotizzato, e ora recita nella nostra compagnia teatrale come attore principale nel musical di ‘IT’. A così pochi mesi di distanza rivedere gli stessi occhi della madre, ma pieni di gioia, ci ripaga di tutti i nostri sforzi” – racconta Pat, che non perde occasione di presentarci il suo ultimo libro sulla pratica del fisting, “A pugni chiusi”.  Il ricavato delle vendite sarà devoluto interamente in beneficenza alla Fondazione. “Compratelo! E’ per una buona causa!”.

MEZZO MILIARDO DI FIRME CONTRO LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI !!! "E LORO LA SMETTONO"

MEZZO MILIARDO DI FIRME CONTRO LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI !!! "E LORO LA SMETTONO" 

POLO NORD – La petizione lanciata da Change.org solo pochi giorni fa ha sorpreso anche i più speranzosi ambientalisti di tutto il mondo. Al grido di “Basta con lo scioglimento dei ghiacciai! Firma anche tu per salvare il nostro Pianeta e miliardi di barman e gelatai“, il più popolare sito di petizioni on line è riuscito a smuovere milioni di internauti e a far ricorso alla più potente – ed ormai unica – arma in nostro possesso: il click.
In soli 7 giorni lavorativi, che corrispondono a circa 3 giorni di Facebook, la petizione ha raccolto 500 milioni di firme. Un numero impressionante, che ha colpito e preoccupato i ghiacciai, da sempre impegnati a godersi le radiazioni solari assorbendole e riflettendole a loro piacimento, senza mai farsi mancare periodiche liquefazioni nei periodi più caldi, per potersi fare una vacanza e raggiungere, attraverso le correnti oceaniche, mete esotiche e turistiche. Nel corso degli anni, l’atteggiamento irrispettoso e strafottente di questi enormi blocchi di acqua solidificata aveva attirato le più violente critiche da parte del mondo ambientalista, spalleggiato da Greenpeace: “Non possiamo permetterci di avere piccole porzioni di ghiacciai che decidano di andare a farsi una vacanza in posti più caldi, costringendo la grande massa proletaria delle acque liquide della Terra a surriscaldarsi così. Quelle acque più calde arrivano nei vostri rubinetti ed è vero che sarà più veloce riscaldare l’acqua per la pasta, ma si complicherà il lavoro per barman e gelatai“.
Appena diffusasi la notizia dei 500 milioni di firme, Frank, il più famoso ed influente ghiacciaio del Polo Nord, è stato costretto a sospendere lo scioglimento, e si prevede che ben presto altri ghiacciai seguiranno il suo esempio. Le banchise sono state invase da gruppi di orsi bianchi e trichechi ebbri di gioia e pronti a festeggiare a oltranza.
“Un grande passo per l’Internet, un gigantesco passo per il Mojito“, ha commentato il meteorologo di La7, Paolo Sottocorona.

USA POLIZIA SCAMBIA TREDICENNE DI COLORE PER UN ASTEROIDE E LI LANCIA ADOSSO!!! " 7 MISSILI NUCLEARI"

USA POLIZIA SCAMBIA TREDICENNE DI COLORE PER UN ASTEROIDE E LI LANCIA ADOSSO!!! " 7 MISSILI NUCLEARI"  

WALKER, Texas – È di 657.812 vittime e un fallout nel raggio di 400 kilometri, il bilancio dell’ultimo fraintendimento delle forze dell’ordine negli Stati Uniti.
Il qui pro quo è accaduto poche ore fa nel centro commerciale della tranquilla cittadina texana di Walker, dove gli agenti del commissariato locale hanno fatto esplodere 7 ordigni nucleari
contro quello che credevano essere un asteroide in rotta di collisione con la Terra. I filmati delle telecamere di sorveglianza hanno invece svelato che si trattava solo di Phil Freeman, un tredicenne di colore residente a Walker, che si accingeva ad entrare nel centro commerciale per comprare un quaderno a quadretti.
Gli agenti Jerry Scroty e Bill Whitepower si trovavano di guardia sul terrazzo della stazione di Polizia, intenti ad sorvegliare a distanza, con un potente cannocchiale, il reparto lingerie del centro commerciale. L’arrivo di Freeman però, ha subito catalizzato l’attenzione dei due poliziotti, che non hanno esitato mezzo secondo ad avvertire la sala lancio, della catastrofe imminente.
I due hanno quindi raggiunto di corsa il bunker sotterraneo, ma ovviamente non c’è stato il tempo di avvertire il resto della popolazione del Texas.
Il capo della Polizia ha dichiarato, dallo stesso bunker, che si è trattato di uno spiacevole malinteso: “Chi poteva pensare che un nero potesse permettersi di comprare un quaderno in un centro commerciale. Certo è una vera tragedia, tutti quei missili sprecati così. Erano gli ultimi in dotazione, un caro ricordo della precedente amministrazione Bush“.
Anche la NRA, associazione per il riconoscimento dei diritti delle armi, tenta di minimizzare l’episodio e rivendica: “Il numero delle vittime da fuoco amico è notevole, ma sarebbe potuto essere più alto, se non fosse intervenuto uno dei nostri più celebri testimonial e sostenitore. Abbiamo, infatti, motivo di credere che la settima testata sia stata deviata su Giove da un calcio volante di Chuck Norris“.

SI TUFFA DA 284 METRI DI ALTEZZA E MUORE!!! " INCERTEZZA SULLA CAUSA DEL DECESSO"

SI TUFFA DA 284 METRI DI ALTEZZA E MUORE !!! "INCERTEZZA SULLA CAUSA DEL DECESSO " 

PANAMA – Daniele “Rischio” Carpiato era il miglior tuffatore del mondo, conosciuto e rispettato da tutti come il padre delle simulazioni nel mondo del calcio e il più spericolato tra gli stuntman, oltre che campione del mondo e primatista mondiale di tuffo d’alta quota.

Dopo successi come il tuffo dal settimo piano di un edificio in una piscina profonda tre metri e quello dal decimo piano di una palazzina in una piscina di due metri, ieri Carpiato ha tentato l’impresa che lo avrebbe consacrato Dio agli occhi dell’umanità e con cui avrebbe potuto condurre il resto della sua vita come capo religioso con imbarazzanti cappelli in testa.

Per la sua ultima prodezza, sponsorizzata Redbull, ha scelto Panama: il lancio sarebbe avvenuto dal Trump Ocean Club, il centesimo grattacielo più alto del mondo, 284 metri d’altezza e, ad aiutarlo all’arrivo, ancora una volta l’acqua. Non più una piscina di due metri di profondità, bensì un piccolo cicchetto di vetro.

Al momento del salto, ripreso da 542 telecamere di Sky, tutto era pronto. Il vento, le telecamere, la preoccupazione, l’eroe in costume e una marea di gente che assisteva in diretta all’evento; infine il bicchiere d’acqua.

Dopo un’ora di consultazione dei giudici di gara, volta ad appurare se il bicchiere fosse mezzo pieno o mezzo vuoto, è arrivato il via libera. Stando al video di 40 secondi, Carpiato si è lanciato e dopo una caduta libera in cui ha raggiunto la velocità di un proiettile, si è schiantato sul cicchetto defungendo sul colpo. I giudici hanno provato a a capire cosa fosse andato storto: secondo i primi accertamenti, il bicchiere lo ha centrato in piena fronte (ancora si potevano vedere i segni).

La magistratura ha aperto un fascicolo e ha disposto l’autopsia per scartare l’ipotesi di un eventuale uso di sostanze psicotrope che abbiano potuto influire sulla prontezza di riflessi del campione.

Sul web, intanto, prospera il complottismo. Alcuni, in particolare, sospettano che i poteri forti abbiano sostituito l’acqua del bicchiere con acqua frizzante Perrier, per cui le bolle d’aria non avrebbero rallentato la caduta. Spuntano così le prime teorie sull’omicidio di un uomo scomodo ma la verità, come spesso accade, non verrà facilmente a galla.

AGENZIA LICENZA COPYWRITER DURANTE UN BUFFERING !! " AVEVA USATO CORRETTAMNTE IL PIUTTOSTO CHE"

AGENZIA LICENZA COPYWRITER DURANTE UN BUFFERING !! " AVEVA USATO CORRETTAMNTE IL PIUTTOSTO CHE" 

MILANO – Quando si osa sfidare i giganti, il rischio è quello di rimanere schiacciati. Non deve averci proprio pensato ieri Aurelio Comma, 25 enne originario di Isernia, con una laurea magistrale in “Comunicazione e Marketing” conseguita duramente, ma che ora grida vendetta.
Assunto come stagista dall’agenzia pubblicitaria italiana Straatchi & Secchi, per due anni il Comma aveva mantenuto un basso profilo: stanza di 2,5 mq in appartamento condiviso con studenti pugliesi del NABA, scatole di tonno per compensare gli aperitivi di un sabato sì e l’altro no, ma soprattutto tanto sacrificio sul posto di lavoro.
Aveva finalmente scalato il suo “piccolo Monte Miletto” -come usava riferirsi alla progressiva ascesa della sua carriera- ed era diventato Vice Copywriter Junior Aggiunto.
Ma la superbia ha un prezzo alto da pagare. Quando ieri il Comma è entrato per la prima volta nella sala riunioni open space/gluten free dell’agenzia, racconta di aver “provato una sensazione magica” e l’euforia del momento deve avergli fatto perdere quella lucidità necessaria per restare con i piedi per terra.
La cronaca parla chiaro: una volta finito l’intervento del Key Account Manager, Comma viene interpellato dall’Art Director ad illustrare la nuova strategia content viral. Ma nel momento in cui l’incauto copywriter afferma di “voler tornare a utilizzare parole in italiano, piuttosto che gli inutili anglicismi usati a cazzo per descrivere cose o mestieri, solo perché fa più figo”, il Content Manager è schizzato in piedi, lamentandosi pubblicamente con il General Manager sull’uso corretto della lingua italiana, fino a dichiarare il licenziamento in tronco del Comma, il quale viene subito accompagnato all’uscita dallo Human Traffic Building Manager, ovvero il portiere del palazzo.
Chissà quali scenari si prospetteranno per la carriera di Aurelio Comma. Quel che è certo è che non è solo: l’Associazione Italiana per i Diritti del Buon Oratore, in collaborazione con l’Accademia della Crusca, riferisce di centinaia di casi simili registrati in diverse agenzie di comunicazione, redazioni, saloni di bellezza, caffetterie, edicole, e sono pronti a farsi carico anche della situazione del Comma, attraverso l’apertura di una Class Action. O meglio, un’azione legale comune.