MUORE MA SI RISVEGLIA AL SUO FUNERALE RACCONTO SCHOK !!!"HO LITIGATO CON DIO"
Lasonil (Texas) – Morire, ma solo apparentemente, per poi svegliarsi
durante il proprio funerale. Uno shock per Billy Novembre, operaio
33enne ‘deceduto’ durante una ceretta all’inguine. Ancor di più se
ricorda ogni cosa: “Ho vissuto nell’aldilà, poi sono tornato nel mio
corpo”.
Lercio lo ha intervistato, ecco il suo racconto: “Mi sono come
staccato dal mio corpo ed ho iniziato a camminare in tunnel; nessuna
illuminazione come sull’A14, c’era solo una luce in fondo e decisi di
seguirla, poi una sala d’attesa e alla reception un vecchio burocrate.
Mi accomodai in compagnia di un paio di persone che si lamentavano ‘In
paradiso c’è troppa burocrazia’ diceva il più anziano e in quel momento
realizzai di essere nell’aldilà. Avevo capito che qualcosa non andava,
sono sempre stato ateo e comunque, anche in caso di eventuali smentite,
per sicurezza avevo fatto tutto il necessario per assicurarmi un
posticino all’inferno: mai una preghiera, mai una domenica in chiesa,
mai un digiuno, atti impuri a volontà, bestemmie da 5 aggettivi, bugie,
sesso a pagamento, droga, alcool, black metal norvegese… Eppure mi
ritrovavo con un punteggio altissimo, ero condannato al paradiso! Così
iniziai ad agitarmi e pretesi di parlare con il direttore. Si presentò
un signore distinto dicendomi di chiamarsi Giovanni ma che i suoi amici
lo chiamavano anche Johnny, Giovà, Geovà, Jova, Nannì, Giuvà per rompre
il ghiaccio e mi iniziò a parlare amichevolmente e con parole
lusinghiere ‘Sai cerchiamo gente come te qui’, poi elogiando il posto
‘Non per dire ma chi viene qua difficilmente poi se ne va’ e mostrandomi
entusiasta i luoghi d’interesse ‘Questa è la scuola dove gli angeli
imparano a fare le cose’ tutto questo mentre io continuavo a chiedere
spiegazione sul perché mi trovassi li e perché dovessi compilare un
modulo. Io detesto la burocrazia e l’idea di conviverci per l’eternità
mi terrorizzava, se proprio dovevo rimanerci avrei preferito andare
all’inferno per conoscere Jeff Hanneman degli Slayer. Provò a
convincermi in tutti i modi ‘Potresti essere mio figlio, noi cerchiamo
persone come te, pensaci bene, poi senza Lombardo quelli non valgono un
cazzo…’ così per ripicca mi rispedì da dove ero venuto, fortunatamente
non mi avevano ancora sepolto. La mia compagna poi è stata fantastica,
dopo aver sentito le mie urla ha fatto quello che avrebbe fatto ogni
buona moglie che si rispetti: ha chiamato la TV”.
“Ah ma se mi ricapitasse tra le mani quello lì, Mr creo tutto io“,
dice fregandosi le mani, “Non si scherza coi morti” e spiega: “C’è una
graduatoria con punteggio finale, ma la cosa che più mi ha stupito erano
i punti assegnati per le varie azioni: le presenze in chiesa danno
punteggi bassissimi, per non parlare delle preghiere – contano quanto
urlare banzai prima di sferrare un colpo – mentre i parametri per accedervi erano tutt’altri! Li troverete tutti nel mio libro Come litigare con Dio in 3 semplici mosse o potrete scoprirli nel film Condannato al Paradiso che uscirà sotto Natale”.
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