lunedì 24 febbraio 2014

NUTELLA ACCETTA CONSIGLIO DELLA LITIZZETTO E PROGETTATA !!! "PUBBLICITÀ CON BIMBI DOWN"

NUTELLA ACCETTA CONSIGLIO DELLA LITIZZETTO E PROGETTATA !!! "PUBBLICITÀ CON BIMBI DOWN"  

Alba (CN) – “Boia faus! (“Cazzo!” in provincia di Cuneo. N.d.r.) Non c’avevo mai pensato!”. Così Ergo Spalma, il direttore marketing della Ferrero, commenta a mente fredda il monologo della Littizzetto sulla bellezza che la raffinata comica ha portato sul palco dell’Ariston la scorsa settimana. “Credevamo che mostrare in uno spot pubblicitario bambini con disabilità fisiche o mentali fosse soltanto uno squallido sfruttamento, una spettacolarizzazione del dolore alla Barbara D’Urso, ma dopo aver ascoltato Luciana devo rivedere qualsiasi mio tentennamento od iniziale ripugnanza”.
Auto-convintosi che quel discorso pieno di ipocrisie e buone intenzioni non sia stato fatto soltanto per strappare un applauso alla feroce ed esigente platea sanremese, Ergo Spalma si è messo subito a lavorare alacremente ad un nuovo progetto chiamato Pazzi per la Nutella.
Domanda. In cosa consiste il progetto?
Risposta. Guardi, si tratta semplicemente di una serie di pubblicità che coinvolgeranno persone (ma preferibilmente bambini) affette dalle più disparate disabilità che mangiano la crema al cacao e nocciole preferita degli italiani. L’intenzione è quella di coprire una serie più ampia possibile di individui che vivono in condizioni disagiate, in modo da poter dimostrare che Nutella pensa proprio a tutti quanti, nessuno escluso.
D. Può anticiparci qualcosa?
R. Certamente. Tra le varie bozze che i nostri sceneggiatori hanno scritto ci sono, ad esempio, diversi bambini down che vengono costretti ad ingurgitare interi filoni di pane e Nutella preparati da zelanti insegnanti di sostegno, alcuni disabili in carrozzina che tornano a casa stremati dopo aver tentato inutilmente di salire le scale del loro Comune, non ancora attrezzato per un ingresso a norma di legge, che si consolano con un paio di mestoli di dolce emulsionante marrone, ed infine persino un uomo finito in coma dopo essere stato investito da un cinese in bicicletta al quale viene sostituita la flebo di fisiologica con una ben più calorica sacca di Nutella.
D. Pensa che altre aziende intraprenderanno la vostra strada?
R. Guardi, ho parlato col direttore marketing della Barilla. Mi ha fatto sapere che anche loro sarebbero disposti ad aggiungere alle famiglie tradizionali dei loro spot un paio di bambini portatori di handicap… purchè  non siano froci. Ed ho contattato persino la Coop, di cui la Littizzetto è stata testimonial partecipando a diversi spot con persone comuni senza che la cosa la disturbasse molto.
D. Ma così facendo non si rischia di far diventare la pubblicità più falsa e squallida di quanto non sia?
R. Certo che no. La pubblicità rappresenta qualcosa di falso, che non esiste. È un portatore sano di illusioni in una realtà malata, un confezionatore di perfezione. Ora la nostra mission è estendere questa perfezione a chiunque, compreso chi sino ad ora è stato ingiustamente emarginato. Così anche i bambini handicappati avranno altri bambini handicappati da poter ammirare ed invidiare negli spot, magari pensando “Avessi davvero un’insegnante di sostegno!” oppure “Magari avessi genitori così giovani anch’io invece che due vecchi che con la loro pensione arrancano per farmi campare’. Non è giusto che finora li abbiamo esclusi da questi falsi miti, è questa la vera discriminazione. Quindi no, non ci poniamo limiti e, anzi, le posso sin da adesso fare una promessa: appena la Littizzetto farà un monologo sulle pubblicità senza bambini malati terminali, allora saremo pronti a infrangere anche quest’altro ipocrita tabù”.

U&D SHOCK QUELLO E' UN OLOGRAMMA :IL VERO GIANNI SPERTI MORI' !!! "IN UNA CADUTA NEL 2008"

U&D SHOCK QUELLO E' UN OLOGRAMMA :IL VERO GIANNI SPERTI MORI' !!! "IN UNA CADUTA NEL 2008" 

MEDIASET – La voce girava nell’ambiente da mesi, nessuno lo vedeva uscire o entrare dagli studi Mediaset, eppure lui era li, sempre presente in trasmissione, alcuni gli avevano attribuito persino poteri sovrannaturali, ma non appena finivano le registrazioni svaniva nell’oscurità. Ma un segreto così grande non poteva durare a lungo in quel covo di vipere e infatti, lo scoop è di pochissimi giorni fa, Gianni Sperti morì poco dopo le riprese di un lancinante serale di Amici il 24 febbraio 2008  per le gravi lesioni riportate dalla sua mascella al resto del corpo dopo una terribile caduta provocata da due ballerini rumeni ubriachi.
Alcuni attenti telespettatori  avevano notato che nei titoli di coda da un po’ di tempo a questa parte si era aggiunto un nome nuovo, tal Lando Screpante, noto tecnico informatico famoso per aver già riprodotto al computer il celebre conduttore Enrico Papi quando nel 2004 fu ucciso esattamente come John Lennon, da Yoko Ono, e che morì tra le braccia dell’Uomo Gatto e della cieca.
Le richieste di chiarimenti dei fans, le sue frasi su Facebook nettamente superiori al miglior Fabio Volo e le indagini di un giornalista d’assalto della colonnina destra di Repubblica, hanno dato vita alle prime leggende sul caso, dando adito alla teoria più complottista secondo cui sarebbe stata opera di Kledi che pochi mesi dopo l’incidente infatti fu misteriosamente aggredito . I rumors, le voci di corridoio e le coincidenze hanno successivamente acceso la sete di verità pomeridiana dei fans tanto da suscitare dispute sui social con conseguente nascita di gruppi come Rivogliamo il video della caduta di Gianni Sperti . E dell’incidente infatti è stato rimosso ovunque nel web e la bobina originale dell’unica traccia ancora in circolazione di Paperissima Sprint pare sia custodita in una cripta in un tempio birmano.
La scusa fu quella della brutalità delle immagini a causa di una televendita di Mastrota in cui, dopo essersi reciso un arto con un materasso, è andato avanti nella promozione mostrando al pubblico i circuiti sottopelle, ma il vero obiettivo della censura non era altro che l’insabbiamento della verità per non far perdere ascolti a Uomini&Donne in quanto la sua presenza rappresenta colonna, muro portante e trave del programma ed in cui svolge impeccabilmente il fondamentale ruolo di psicologo uterino (oltre a fornire un supporto tecnico di chiaroveggenza).
Maria De Filippi, ormai messa alle strette da giornalisti e fans, ha finalmente svelato il terribile segreto in un’intervista a Chi: “Non capisco ora lo stupore della gente, come se ci fosse qualcosa di vero in tv, pensate che gli altri programmi non lo facciano? Chiedete a Santoro, lui lo fa da anni con Ruotolo che fu ucciso in un agguato sotto casa di Belpietro per fare uno scoop, eppure credete ancora che sia in collegamento in qualche fabbrica o in qualche discarica, e non parliamo poi della buon’anima di Maurizio (Crozza n.d.r.) ucciso dalla lobby del gel”.
Sempre secondo la De Filippi ora Gianni riposa in un monumentale cimitero capitolino. Sulla lapide, in elegante marmo bianco, per questioni di share è stato preferito non riportare il nome ma solo un epitaffio incompiuto: “Continuate senza di me, ma anche senza quei due ballerini di” e, più in basso, una scritta in latino “Suca Kledi”.

IN ARRIVO NUOVO CORSO DI LAUREA !!! "SCIENZE DEL PARCHEGGIO ABUSIVO"

IN ARRIVO NUOVO CORSO DI LAUREA !!! "SCIENZE DEL PARCHEGGIO ABUSIVO" 

CATANIA- Il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Catania, stanco di vedere il proprio ateneo in fondo alle classifiche delle iscrizioni, ha avuto un’idea geniale per aumentare l’offerta formativa: creare il nuovo corso di laurea in ‘Scienze del parcheggio abusivo’.
“Innanzitutto ho pensato che sarebbe stato perfetto intitolare il corso di studi ‘scienze di..’, funziona sempre. Poi mi sono detto che bisognava inventarsi qualcosa di esplosivo, qualcosa per cui Catania potesse spiccare e diventare un centro di eccellenza. E cosa c’è di meglio del parcheggio abusivo? I nostri parcheggiatori non hanno eguali nel mondo: raffinati cultori della scienza ‘abusivistica’, intelligenti, organizzati, umilissimi lavoratori..dei veri professionisti!”. Il corso, a detta del Magnifico Rettore, sarà “qualcosa che sorprenderà tutti e porterà il nostro ateneo in vetta alle classifiche mondiali! Sono sicuro che convincerà anche i più scettici e ci porterà un boom di iscrizioni”.
Il neonato Dipartimento di ‘Scienze del parcheggio abusivo’ arruolerà i migliori specialisti di tutta la città e metterà a loro disposizione un polo costruito ad hoc, con tanto di parcheggio per le esercitazioni. Gli studenti potranno esercitarsi posteggiando le auto dei docenti, ma l’ateneo spera di attirare automobilisti da tutta la città per rimpinguare le sue casse esangui. I laureandi acquisiranno capacità fondamentali per la loro futura professione: affinare la gestualità per attirare i clienti, parcheggiare 10 Hummer in 5mq,  rigare al meglio le auto di chi si rifiuta di pagare.
La durata del corso sarà triennale, con possibilità di master in ‘Parcheggio Abusivo Internazionale’ o ‘Parcheggio Abusivo Comunitario’; 30 ore settimanali di didattica frontale e 50 di ‘laboratorio’. Agli studenti che si mostreranno più capaci saranno offerte delle esperienze sul campo. “Abbiamo già preso accordi con i parcheggiatori di tutta la provincia e anche quelli di Palermo, Napoli, Roma sono già disposti ad accogliere gli studenti meritevoli per insegnar loro a mettere in pratica le nozioni acquisite”.
Comprensibili le reazioni entusiaste dei fuoriclasse italiani della disciplina, che vedono finalmente riconosciute le loro qualità. Turi Uparcheggiaturi: “Idea letteralmente entusiasmante!”. Giuanin Rutamat: “Finalmente in Italia si accorgono di noi! Era ora che avessimo dignità accademica!”.  Vito Faracocchiu: ”Io ho una laurea in ‘Scienza del parcheggio abusivo’ e un master in ‘Abusivismo ecosostenibile’, tutte e due col massimo dei voti, ma sono dovuto arrivare fino in Russia per seguire la mia passione, sono contento che ora mio figlio possa finalmente studiare ciò che gli piace nella città che ama”.

PENSIONATO SI SIEDE DAVANTI AL CAMINETTO PER SCALDARSI E GLI CHIEDONO ? ! "IL CANONE DELLA RAI"

PENSIONATO SI SIEDE DAVANTI AL CAMINETTO PER SCALDARSI E GLI CHIEDONO ? ! "IL CANONE DELLA RAI" 

Stellavillone (OT) – Si prospettava il solito tranquillo pomeriggio invernale per Antonio Pieroa, professore di tuttologia sistematica applicata in pensione. Aveva recuperato due rosette vecchie solo di una settimana per pranzo, un paio di pagine di quotidiano al mercato del pesce per tenersi aggiornato, e qualche mozzicone di spinello nei pressi delle scuole elementari, in previsione di una sfumacchiata digestiva.
Terminata la sua tazza di caffè di cicoria, il professor Pieroa si era sistemato come di consueto davanti al camino, dove bruciavano due etti di trucioli, sei tralci secchi di vite e un piccione morto, quando ha sentito bussare con insistenza alla porta (il campanello non funziona dato che l’elettricità manca dal 2010). Davanti a sé si è trovato una vecchina con un micio che gli ha chiesto se avesse un po’ di latte. Il professore ha invitato a entrare la donnina, pur dolendosi con lei per il fatto che di latte non ne comprava più dal rincaro di tre centesimi al litro del 2008, ma sicuro di avere ancora una bustina di maionese raccolta dietro un fast-food, scaduta solo da quattro anni.
“Ah aaah!” ha sentito urlare alle sue spalle Pieroa. Voltatosi, ha dovuto constatare che la vecchina e il felino non erano altro che due ispettori della Rai sotto mentite spoglie.
“Siamo qui per il canone!” ha subito dichiarato uno dei due.
“Il canone?! È dal maggio 2006 che non ho più la tv. Per vedere la finale dei Mondiali ero andato al bar dell’oratorio nel paese vicino. A piedi, la macchina l’avevo venduta nel 2001”.
“Non importa, non lo sa che debbono ritenersi assoggettabili a canone tutte le apparecchiature munite di sintonizzatore per la ricezione del segnale (terrestre o satellitare) di radiodiffusione dall’antenna radiotelevisiva?”
“Ma io non ne ho nessuna!” ha prontamente ribattuto il professor Pieroa. “Ho persino rinunciato al pc nel 2009 e al cellulare nel 2011; tra l’altro non aveva nemmeno il display, l’avevo comprato a un semaforo”.
“Abbiamo l’obbligo di verificare!” ha intimato uno dei due ispettori lanciando occhiate scrutatrici intorno a sé.
“Fate pure” è stata la rassegnata risposta del professore mentre tornava a sedersi davanti al camino per recuperare il tepore perduto nell’aprire la porta.
“Ah aaah!” hanno di nuovo urlato i due visitatori all’unisono.
“Cos’è quello?” ha domandato inquisitorio uno dei due.
“Cosa? Il caminetto?” ha risposto dubbioso Pieroa.
“Quante ore ci passa davanti?” ha perentoriamente domandato l’altro.
“Ma, non lo so, un paio credo…” ha borbottato il professore.
“E mentre è li seduto davanti al forno cosa fa?”
“Boh, lo guardo”
“Allora sono 113 euro e 50” ha calcolato un ispettore.
“Cosa? Ma al massimo lì dentro ci vedo le patate!”
“E per cos’altro uno si mette davanti a un video? 113 euro e 50, grazie”.
“Più 134, 31 euro” ha computato l’altro ispettore.
“COSA???!!!” ha ripetuto esterrefatto il povero Pieroa, che ora non poteva che immaginarsi ancora più povero.
“Beh, è semplice, 1/6 del cannone complessivo per ogni semestre di ritardo, per cui 8,94×15”. – disse il primo ispettore reinfilandosi il costume da gatto – “Ora la saluto, la lascio qui con il mio collega per saldare il pagamento. Io vado a riscuotere dalla nonnina della porta accanto. Ci hanno riferito che trascorre parecchio tempo a fissare l’oblò della lavatrice”.

ARCORE INTITOLATA STRADA A ? " VITTORIO MANGANO"

ARCORE INTITOLATA STRADA A ? " VITTORIO MANGANO" 

ARCORE – “L’Italia è il paese che amo. L’Italia è il paese delle mafie. Io amo le mafie”. Era questo un vecchio sillogismo elettorale che a distanza di decenni tutti ricordano ancora.
Oggi, ad Arcore, è stata inaugurata la Via Vittorio Mangano, eroe silenzioso. A Palermo conosciuto anche come l’eroe delle due Italie.
Per i meno giovani la notizia non è una sorpresa, tutti conoscono le gesta eroiche del palermitano più famoso ad Arcore. Per i più giovani invece è giusto fare qualche piccola digressione storica. Vittorio Mangano nacque a Palermo da una famiglia palermitana. Sin da subito rivelò la sua passione per il calcio e i cavalli e in seguito alla sua passione smodata per gli equini venne soprannominato “l’uomo che sussurrava alle teste di cavallo”. Al culmine della sua attività di stalliere venne assunto da Silvio Berlusconi, che lo volle fortemente per curare i suoi cavalli, con particolare attenzione alle cavalle, pezzi pregiatissimi della sua stalla. Arrestato per invidia, venne considerato eroe perché ai giudici bolscevichi non rivelò nulla sul famosissimo segreto delle stalle di Arcore.
Sensibilizzata finalmente la società sull’importanza della mafia, gli altri comuni stanno già facendo a gara a chi intitolerà strade e piazze ad altri eroi dell’antistato come: Bernardo Provenzano, Gaetano Badalamenti, Nitto Santapaola, Stefano Bontade, Cesare Manzella, Genco Russo, Lucky Luciano, Giulio Andreotti e tanti altri. A Catania si pensa addirittura di rinominare la via Giuseppe Fava in via Maurizio Avola. “E’ la società che ce lo chiede!”.

AVEVA SCONTATO LA SUA PENA MA LA CELLA ERA SOVRAFFOLLATA !!! "LIBERATO DOPO 4 ANNI"

AVEVA SCONTATO LA SUA PENA MA LA CELLA ERA SOVRAFFOLLATA !!! "LIBERATO DOPO 4 ANNI" 

“Chi ridarà 4 anni di vita al mio cliente?” questa è la polemica dichiarazione rilasciata dall’Avv. Saturnino Avallanti dopo aver ottenuto la liberazione del suo assistito, il 48enne Gianni Abelbalbi di Loreto a Mare, al termine del più contorto caso giudiziario del decennio. Una battaglia legale iniziata nel 2010 e conclusasi solo ieri, quando l’ormai ex-detenuto, sbarcato all’aereoporto ‘Romano Prodi’ di Bologna, ha potuto finalmente riabracciare i suoi familiari. Condannato a scontare 2 anni e 3 mesi per rapina a mano morta nel giugno del 2008, Abelbalbi, dopo aver perso il lavoro e la possibilità di rifarsi una vita, aveva scontato interamente la sua pena detentiva nel supercarcere di Riccione.
Il fatto risale al 2010: le guardie carcerarie incaricate di prelevare Abelbalbi nell’ultimo giorno di prigione, avrebbero dovuto anche collocare un nuovo detenuto per occupare il suo posto, ma per un errore dovuto probabilmente all’inesperienza, hanno inserito il neodetenuto prima di fare uscire Abelbalbi. A quel punto la pressione contro la grata delle sbarre ha fatto scattare l’allarme che ha serrato la porta d’ingresso, impedendo così le normali procedure di scarcerazione. Abelbalbi, quindi, per un cavillo burocratico – non potendo firmare di persona i documenti del suo rilascio – è stato dichiarato evaso per mancanza della dicitura ‘altro’ nei moduli del penitenziario.
Falliti tutti i tentativi per disincastrarli, dopo circa un anno l’incubo sembrava volgere al termine: il compagno di cella cannibale aveva ucciso un altro compagno, facendo diminuire sensibilmente il volume degli occupanti e Abelbalbi venne finalmente estratto da quel groviglio di carne umana. Purtroppo non aveva fatto i conti con il  mandato di cattura internazionale che pendeva nei suoi confronti per evasione da un carcere di massima sicurezza, per cui fu nuovamente inserito in cella.
Ora, dopo 4 anni, finalmente ha vinto la sua battaglia grazie al suo legale ed alle personalità di spicco che hanno lottato al suo fianco, l’immancabile Marco Pannella, che ha indetto uno sciopero della fame chimica ad oltranza, e la signora Maria di Trapani, che ha rinunciato a tre stagioni di Don Matteo. Abelbalbi, felice, ha dichiarato ai nostri microfoni: “Dopo 4 anni di lungaggini giudiziarie sono finalmente libero. In questi anni passati con i miei compagni di cella ho potuto imparare molte tecniche di furti e truffe. Questo, oltre alla forza di andare avanti, mi ha regalato una grande ispirazione: a marzo aprirò un negozio di articoli da rapina, il primo nel settore in Italia, anche perché è stata l’unica cosa legale che mi abbiano permesso di fare”. Noi dei forconi  non mancheremo all’inaugurazione.

FESTIVAL SANREMO NUOVO REGOLAMENTO AI CANTANTI ELIMINATI !!! "SARA' STRAPPATA LA LINGUA"

FESTIVAL SANREMO NUOVO REGOLAMENTO AI CANTANTI ELIMINATI !!! "SARA' STRAPPATA LA LINGUA"  

SANREMO – Il Festival della Canzone Italiana avrà inizio il 18 febbraio e in queste ore si susseguono rutilanti alcune indiscrezioni a proposito del nuovo regolamento della kermesse musicale più seguita della Riviera di Ponente. Voci di corridoio riferiscono che sarebbe stato rivisto in modo inedito il meccanismo di eliminazione dei cantanti in gara. Agli artisti che non dovessero passare la prima fase, infatti, saranno cucite le labbra (anche in solidarietà con la protesta degli immigrati dei CIE – il momento in cui lo spettacolo guarda alla società civile, in puro stile Fazio) fino all’eventuale ripescaggio. Se poi dovessero essere eliminati in via definitiva, sarà loro strappata la lingua con pinze roventi (offerte dal Comune di Sanremo). “Mi sembra il giusto incentivo per cantare bene in una manifestazione musicale importante come quella che si svolge accanto a un Casinò. Così ci penseranno due volte prima di prendere poco seriamente Sanremo” avrebbe detto Fabio Fazio in una recente riunione autoriale, prima di sparire in una nuvola di zolfo.
Inoltre, sarà istituita una nuova categoria di Premio della Critica, il Premio Tenco Minore: il cantante che se lo aggiudicherà non vincerà nulla, ma quelli che non se lo aggiudicheranno giocheranno fra loro alla roulette russa in diretta con una calibro 22 nella stanza 219 dell’Hotel Savoy di Sanremo (quella della morte di Luigi Tenco, NdR).  Ma le novità hard non finiscono qui: se da un lato non mancheranno i classici fiori sanremesi, anche se quest’anno saranno carnivori, dall’altro il pubblico in sala sarà obbligato da alcuni boia medievali muniti di strap-on a ridere a crepapelle a ogni frase di Luciana Littizzetto (secondo la formula già sperimentata con successo a Che tempo che fa). Durante la terza serata, poi, ci saranno almeno due grandi lutti nazionali: moriranno personalità artistiche di grande profilo, su cui però è stato finora tenuto il massimo riserbo. Sempre in questo solco si pone un’altra novità. Sono infatti previsti due ospiti speciali: Lucio Dalla e Little Tony, che si esibiranno grazie all’aiuto di una famosa medium di Sanremo. Si sta ancora trattando invece per la presenza di Vasco Rossi, molto complicato da richiamare nel mondo dei viventi anche con la più potente delle sedute spiritiche.
Secondo i bene informati questa svolta truculenta, che mira a far superare a Fazio il record di share (166%) ottenuto da Baudo nel ’95, servirebbe però solo a togliere di dosso al conduttore genovese una certa reputazione da “piacione buonista” dovuta ai tappeti che, secondo i più critici, srotola dalla bocca durante le interviste di Che tempo che fa. Staremo a vedere se anche questa volta il pubblico lo premierà.

MALA SANITÀ , SCAMBIANO OSSIGENO CON ELIO "ANZIANO SORVOLA MILANO" !! ED E' ABBATTUTO DA UN F35"

MALA SANITÀ , SCAMBIANO OSSIGENO CON ELIO "ANZIANO SORVOLA MILANO" !! ED E' ABBATTUTO DA UN F35" 

MILANO – Incredibile episodio di Malasanità per M.T., l’ottantanovenne di Cinisello Balsamo ricoverato presso l’Ospedale Tiguarda di Milano dopo che i figli avevano tentato di gettarlo in un tritadocumenti. In due mesi di degenza, l’anziano era diventato famoso in tutto il nosocomio per il suo carattere burbero e brontolone ed era rimbalzato da un reparto all’altro. Fino al giorno dell’incidente.
In base alla testimonianza di alcune pantegane che si trovavano sotto  il suo letto al momento del fatto, sembra che un infermiere abbia “erroneamente” (i due roditori hanno fatto il segno delle virgolette con le zampette, NdR) attaccato la mascherina del signor T. alla bombola dell’elio, invece che a quella dell’ossigeno, dopo che questi si era lamentato di non potersi lamentare.
Dato che non stava vivendo il suo solito sballo, il signor T. ha realizzato che qualcosa non andava e ha iniziato a urlare, invocando aiuto. Purtroppo, l’elio aveva reso la sua voce sottile e ridicola e il personale di turno, credendolo Mario Giordano, lo ha ignorato. L’anziano è stato visto decollare dalla finestra del primo piano del reparto Grandi Rompicoglioni, dove stava scontando il suo ricovero.
Il quasi novantenne ha sorvolato vari edifici storici milanesi e sono in molti ad averlo notato, mentre si stagliava in pieno giorno contro il tipico cielo nero della città. A un certo punto, mentre sbraitava consigli non richiesti verso un cantiere sul quale stava passando, è stato colpito da un missile aria-aria AIM-9 Sidewinder a corto raggio a ricerca infrarossa di calore lanciato da un F35.
Sebbene sia stato centrato in pieno, l’anziano è atterrato miracolosamente illeso e, appena planata anche la sua prostata, ha manifestato la volontà di denunciare l’Esercito. “È scandaloso!” -si è lamentato- “Le armi di oggi non sono più come quelle che si usavano ai miei tempi!”

CONTRIBUENTI ESASPERATI MANIFESTANO ARMATI DI SPECCHI !!! EQUITALIA SI PIGNORA LA SEDE"

CONTRIBUENTI ESASPERATI MANIFESTANO ARMATI DI SPECCHI !!! EQUITALIA SI PIGNORA LA SEDE"  

ROMA – Clamorosi sviluppi sul fronte fiscale hanno seguito l’ultima manifestazione dei tartassati. Un folto gruppo di cittadini, riunito dall’Associazione Contribuenti Involontari (ACI), ha infatti dato vita a un’insolita protesta davanti alla sede centrale di Equitalia, brandendo non più cartelli e striscioni, bensì specchi, al grido di «Avete il coraggio di guardarvi in faccia la mattina?». E come racconta al quotidiano “La Fazione” il leader autoproclamato della protesta, l’imprenditore Gustavo Evadendo, pare sia stato proprio quel tocco di originalità a condurre la vicenda verso un esito imprevedibile.
Lo schieramento di forze dell’ordine era imponente come di consueto, viste le reiterate minacce giunte all’ente, mentre il funzionario di Polizia Benito Acab rassicurava al megafono: «Tranquilli, manganelliamo solo drogati, comunisti, studenti e lavoratori dipendenti». Ma proprio in quel momento i vertici di Equitalia, usciti dall’edificio per un confronto con i manifestanti, vedendosi allo specchio sono stati colti da raptus autolesionista da cartella pazza, rara condizione neurologica che induce a controllare compulsivamente la propria posizione fiscale, autodenunciandosi in ogni caso alle autorità. Rientrati in sede, hanno così deliberato di pignorare l’edificio e loro stessi coi rispettivi familiari fino al settimo grado di parentela, incontrando il plauso dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Risultato: la sede di Equitalia sarà venduta all’asta da Sotheby’s, i funzionari dell’ente saranno deportati nella miniera di Sassu Strictu in provincia di Carbonia (che sarà istituita per l’occasione), i figli piccoli condannati a recitare nelle pubblicità del Mulino Bianco, madri e nonne in quelle di note marche di assorbenti e dentiere, mentre mogli, figlie e sorelle giovani e piacenti saranno vendute al mercato delle bianche di Tirana. I parenti lontani, i più del tutto ignari di tale legame, saranno avviati ai lavori forzati presso i cantieri della Salerno-Reggio Calabria.
Gli introiti dell’operazione andranno naturalmente non a beneficio dei tartassati, bensì a integrare il finanziamento pubblico ai partiti e a sostenere la costituzione di enti inutili burocratizzati e inefficienti, come da disposizioni di legge.

DISABILE SUPERA BARRIERA ARCHITETTONICA DI OLTRE 6 METRI !!! "MA GLI NEGANO IL RECORD MONDIALE"

DISABILE SUPERA BARRIERA ARCHITETTONICA DI OLTRE 6 METRI !!!  "MA GLI NEGANO IL RECORD MONDIALE"  

RONDATA – Sei metri e sedici centimetri.  Tanto è riuscito a saltare Francesco Guadalahara, disabile 33enne di un piccolo paesino della costiera milanese. Stanco delle centinaia di richieste fatte al Comune per usufruire di mezzi migliori, il giovane si era munito da tempo di un’asta da salto in alto regolamentare.
“Ho iniziato per gioco, – racconta Francesco – all’inizio volevo solo danneggiare le auto dei membri della giunta comunale. Poi ho visto che grazie all’asta riuscivo non solo ad ammaccare quelle, ma anche a superare brillantemente le auto parcheggiate sulle pedane dei marciapiedi, a scavalcare tornelli ed a suonare i campanelli. Allora ho capito che non dovevo intervenire sulle istituzioni, ma sulla mia carrozzina”. Per questo Francesco ha dato sfogo a tutto il suo ingegno: bande fosforescenti ai lati, sirena per attraversare la strada sulle strisce, due presse pneumatiche che partono dalle ruote, in grado di spostare le macchine che occupano abusivamente i posti riservati.
Nonostante questi accorgimenti, prendere il tram restava per Francesco un’impresa titanica, sia per le immense barriere che circondano le pensiline delle fermate, sia per il gran numero di persone senza biglietto che affollano il mezzo di trasporto, rendendone praticamente impossibile l’utilizzo.
Ma è grazie alle precarie e vetuste condizioni dei trasporti pubblici che Francesco si è avvicinato al mondo del salto in alto, il giorno in cui, sicuro dei suoi mezzi, si è lanciato a tutta velocità puntando l’asta alla base del gradone del marciapiede, superando il cavo del tram, un suv in tripla fila ed il 27 barrato, e atterrando davanti a una cinquantina di persone, che hanno assistito sbalordite alla performance. Tra i presenti c’era anche il giovane rampante avvocato S. Buonuomo, noto alle cronache per aver vinto una causa contro le maree, che misurata l’altezza del cavo in 616 cm, ha subito inoltrato la pratica per l’omologazione del record. “Di ostacoli per disabili nelle città ce ne sono un numero infinito, potrei persino vincere l’oro” diceva Francesco. Purtroppo per lui, però, le porte della nazionale paraolimpica restano chiuse e, beffa delle beffe, il record non verrà omologato perché, come spiega la Federazione in una nota, “ai fini della prova non è possibile considerare come asticella il filo del tram”.
Infatti, pare che il cavo superato da Guadalahara non fosse in regola con gli standard IAAF (Federazione Mondiale di Atletica). Il suo legale, l’avvocato Buonuomo, ha però già annunciato ricorso e rilasciato una amara dichiarazione: “Guadalahara ha dimostrato che quello che rende difficile la vita di un disabile non sono le barriere architettoniche ma le scarse prestazioni delle sedie a rotelle. Mancanza di retrorazzi, obbligo a usare gomme slick anche sul bagnato, carrozzina che non solo non è capace di diventare un Trasformer,  ma neanche in un robot aspirapolvere Hoover.  E’ un’ingiustizia. E poi, guardate Robocop: è un disabile, un torso umano con mezzo cervello – non ha manco le gambe! – però è incastonato in un impianto hi-tech che può leggere pure i dvd blu-ray. Voglio vedere chi ha il coraggio di andare a dirgli che è un fottuto handicappato”.

OVERDOSE PER PINO IL PINGUINO TESTIMONIAL VODAFONE !!! "ORA E' NEL CLUB DEI 27"

OVERDOSE PER PINO IL PINGUINO TESTIMONIAL VODAFONE !!! "ORA E' NEL CLUB DEI 27"  

Roma – Stroncato da un’overdose di psicofarmaci, eroina e pesce crudo, una situazione che si verifica con sconcertante ricorrenza nel mondo della musica. E così, dopo altri grandi artisti come Jimi Hendrix, Jim Morrison, Vasco Rossi (almeno per coloro che credono che il vero Vasco sia morto dopo Colpa d’Alfredo) ed ultima Amy Winehouse, si è spento a soli 27 anni Pino il pinguino, andando ad arricchire quello che è passato alla storia come Club 27.
Molti gli interrogativi lasciati dalla sua morte: per alcuni, infatti, il povero sfeniscide non avrebbe mai del tutto accettato il fatto che la sua voce fosse inquietantemente simile a quella di Elio degli Elio e le Storie Tese. Forse proprio per questo i suoi pezzi funky conditi con un pizzico di rap alla Pino D’Angiò sono stati dei grandi successi ma mai veramente attribuiti al legittimo creatore. Altri biografi e giornalisti vicini all’artista, però, sostengono che lo stato di profonda sofferenza di Pino fosse stato causato dalla fine improvvisa della torbida relazione con la foca Monica, conosciuta sul set di uno degli spot Vodafone.
Una sera dopo l’ennesimo funghetto, infatti, il cantante avrebbe rivelato alla compagna pinnipide che la sua voce gli ricordava quella della Littizzetto. Inorridita, Monica l’avrebbe piantato di colpo nel bel mezzo di un trip allucinogeno, provocando seri problemi alla stabilità già precaria di Pino.
Ma oggi, il giorno dopo la scomparsa, in molti fan piangono la morte del loro amato artista, l’ennesimo ad aver bruciato rapidamente il suo talento a causa della droga, chiedendosi perché, se proprio doveva morire un testimonial, non sia toccato a Panariello.

ARRESTATO SUPER LATITANTE MESSINA DENARO DAL 1993 SI NASCONDEVA ? "DENTRO IL GABIBBO"

ARRESTATO SUPER LATITANTE MESSINA DENARO DAL 1993 SI NASCONDEVA ? "DENTRO IL GABIBBO" 

Quando ieri mattina gli agenti della DIA hanno fatto irruzione nel complesso di Cologno Monzese, sede di Mediaset, il pensiero di tutti è stato lo stesso: finalmente Barbara D’Urso pagherà per le sue interviste. Ma quando le forze dell’ordine hanno puntato verso lo studio in cui si stava registrando “Striscia la Notizia”, il pensiero è unanimemente cambiato: finalmente Ezio Greggio pagherà per le sue battute. Nessuno poteva immaginare che tutti quegli uomini in divisa fossero lì per lui, il Gabibbo, quello che nel 2013 Comedy Central ha eletto come “il pupazzo più amato dagli idioti”. Dopo aver tentato una breve fuga, accompagnata da risate finte e pernacchie, è stato bloccato e ammanettato. La situazione, assolutamente surreale, ha lasciato le due veline talmente interdette che la loro espressione non è cambiata di una virgola rispetto al solito.
Ma le sorprese non erano finite: sotto quella maschera, che tutti almeno una volta nella vita abbiamo sognato di prendere a calci, si nascondeva Matteo Messina Denaro, uno dei principali ricercati al mondo. Nei primi anni ’90 il boss, capo della cosca di Castelvetrano, scatenò una sanguinosa guerra contro il clan dei Parodi per il controllo delle trasmissioni di cucina. E nel 1993 decise di far perdere le sue tracce e darsi alla latitanza. Grazie all’arresto gli inquirenti sono stati in grado di ricostruire le tappe della sua fuga. Dopo essere scappato Messina Denaro passò le prime due settimane nascosto sotto il letto di casa sua. Poi, messo a conoscenza di un’imminente perquisizione della polizia, decise di trasferirsi a Milano. Lì, grazie all’aiuto di Maurizio Costanzo (con cui aveva stretto amicizia quando aveva cercato di ucciderlo) riuscì a nascondere la sua identità sotto il costume del Gabibbo. Da allora non si è mai mostrato senza maschera nemmeno ai colleghi, che oggi hanno espresso tutto il loro sconcerto per bocca di Fabio: “………. ……… …. .. . …….. … …. …….. ……. … ……. …. …….. … ……….. ….. ……… … ………….. . …….”.
Le autorità hanno anche rivelato che il boss comunicava con i reggenti del suo clan tramite quelli che negli anni sarebbero diventati dei veri e propri tormentoni: “mandateci le vostre segnalazioni” significava “fatemi sapere come vanno i nostri affari”, ogni volta che pronunciava la parola “besugo” un rivale doveva essere ucciso e il testo della “Fu Fu Dance” conteneva precise indicazioni su come pilotare le elezioni in favore di “Forza Italia” (l’elenco completo dei messaggi si trova sul sito dei servizi segreti).
Già nel 2006 erano andati vicini alla cattura; il Gabibbo/Messina Denaro venne invitato in un paese con la scusa di girare un servizio sulle buche che c’erano su una strada che portava a un ospedale mai aperto abitato da un mago pedofilo (in realtà i cittadini erano tutti agenti in borghese). Ma una soffiata di Francesco Pannofino, che all’epoca interpretava Buscetta nella fiction su Falcone, fece saltare l’operazione. Un’ultima curiosità: l’arresto è stato possibile grazie a Michelle Hunziker, agente segreto che per anni si è finta una presentatrice al solo scopo di ottenere la guida di “Striscia la Notizia” e avvicinarsi il più possibile a Messina Denaro.

LETTA VIA LE AUTO BLU MA I POLITICI POTRANNO REQUISIRE LE AUTO ! "DEI CITTADINI

LETTA VIA LE AUTO BLU MA I POLITICI POTRANNO REQUISIRE LE AUTO ! "DEI CITTADINI 

“Il paese cambia marcia!” Enrico Letta sfodera la sua proverbiale travolgente simpatia per annunciare il varo del discusso decreto che taglierà le auto blu per sempre, o almeno fino al giorno successivo alle prossime elezioni politiche.
“I milioni risparmiati serviranno per finanziare nuove missioni del Governo negli Emirati Arabi alla ricerca di altri fondi per finanziare le imprese italiane che scelgono di emigrare all’estero” prosegue entusiasta il premier.
“I politici di qualunque categoria, anche i consiglieri comunali, potranno requisire le auto dei cittadini e sono anche previste sanzioni per quegli automobilisti che facessero trovare il serbatoio a secco o comunque nemmeno a metà; ma non chiamatelo regalo ai petrolieri!” ammonisce Letta lustrando le babbucce ad un emiro.
È davvero raggiante il premier, anche perché il Governo aveva posto la fiducia sul decreto e quindi temeva una possibile imboscata dei renziani, ansiosi di farlo cadere per mandare al Governo il loro leader o anche solo Renzi.
Il decreto “è un’iniezione letale di fiducia per il nostro Paese” conclude ottimisticamente Letta.
Ma gli italiani come hanno preso la notizia? Ma scopriamolo grazie al sondaggio. 

Il fatto che nessuno abbia risposto “Li metto sotto” indica chiaramente che gli italiani mentono anche ai sondaggisti. 

NON MI FACCIO FERMARE DA UN ROSSO E' !!! "GIOVANE FASCISTA INVESTITO"

NON MI FACCIO FERMARE DA UN ROSSO E' !!! "GIOVANE FASCISTA INVESTITO" 

MILANO – Tutto era iniziato come un sabato qualsiasi per Ardito Onorato, giovane diciottenne fascista del capoluogo lombardo. Coi suoi camerati aveva organizzato una serata all’insegna dell’onore, dell’orgoglio e dell’antica spavalderia, cui si dedicavano soprattutto nei fine settimana, purché avessero già finito i compiti.  
Onorato, stando alle ricostruzioni, si è ritrovato coi suoi compagni Almirante Rocciosi, Romano Orgogliante e Augusto Finallamorte verso le 19. Come dei fieri balilla, si sono recati al parchetto in zona Colonne di San Lorenzo per acquistare della Maria Giovanna, rigorosamente Italica, da un rivenditore abusivo, comunque onorabilissimo perché caucasico. Dopo aver consumato il “Rotolo Di Italica Pianta A Sette Punte Arrotolato Come Un Moschetto”, il quartetto si è recato presso il Venerabilissimo Ristorante Fascista “Da Benito”: lì ha consumato tipici piatti Italici come i Tortelloni All’Ariana, lo Stinco di Abissina e L’Occhio Di Bue. Ad accompagnare il pasto, un Fiero Vino delle Conservatissime cantine del Ventennio: il Rovesciatello, un rosso nero del 1929.  
Forse l’eccesso di alcool, o di ingenua e giovanile spavalderia, ha portato i quattro eroici giovani a intonare a squarciagola, per le vie di Milano, noti inni del Ventennio come “Boia Chi Molla”, “Me Ne Frego”, “Faccetta Nera” e “Luca era gay”, del tutto ignari della tragedia che stava per compiersi. Il giovane Onorato, infatti, preso dalla virile foga del canto, si è trovato davanti ad un incrocio che si accingeva ad attraversare, quando Rocciosi l’ha trattenuto, indicandogli col braccio teso il semaforo. La tinta bolscevica del proiettore ha indotto Onorato a gridare impavido: «Non mi faccio fermare da un rosso!», per poi attraversare di corsa e venire così travolto da un’automobile. Il giovane è ora ricoverato al nosocomio “Claretta Petacci”, dove ha ricevuto le visite di amici e familiari. Il padre, commosso, ha elogiato il gesto del figlio, invitando tutti i giovani camerati a seguire il suo esempio e a non farsi fermare dal rosso. Mai.