martedì 16 luglio 2013

SQUALIFICATI CORRIDORI DEL GIRO D'ITALIA: "USAVANO BICICLETTE ELETTRICHE"

SQUALIFICATI CORRIDORI DEL GIRO D'ITALIA:  "USAVANO BICICLETTE ELETTRICHE"  

Un’incredibile vicenda ha visto protagonisti nuovamente i ciclisti del Giro d’Italia dopo lo scandalo doping.
“La soffiata è arrivata da un telespettatore che ha notato un ciclista in salita che riusciva a star dietro agli altri con la metà delle pedalate” ha dichiarato il Maresciallo dei Finanzieri che sta seguendo le indagini.
Le Fiamme Gialle sono subito partite alla ricerca dei corridori irregolari portando a galla il fatto che sembrava allo scuro di tutti: ben 35 ciclisti erano dotati di bicicletta elettrica che li aiutava nelle scalate. Tra i fermati, anche stupratori e assassini che però avevano la bicicletta in ordine e sono stati rilasciati perché non c’erano sufficienti motivi per arrestarli.
Ad attirare l’attenzione degli inquirenti anche le intercettazioni telefoniche di ciclisti e manager: un manager, in particolare, diceva telefonicamente a un corridore “mi sono ricaricato”, alludendo naturalmente al caricamento della batteria della bicicletta elettrica. Finora, la posizione più grave è sicuramente quella di Franco Tiratore – già condannato per vendita non autorizzata di sostanze dopanti – che è accusato di aver truccato le biciclette elettriche con anabolizzanti elettrici creati in un laboratorio clandestino.
Ancora ombre, quindi, sul Giro d’Italia che perde ogni anno in credibilità e seguito. Per correre ai ripari il presidente della Federazione Ciclistica Italiana ha già annunciato che per la prossima stagione i ciclisti correranno insieme alla Moto GP.

ALPINISMO SHCOK: "IL PRIMO UOMO SULL'EVEREST ERA MAUMETTO"

ALPINISMO SHCOK:  "IL PRIMO UOMO SULL'EVEREST ERA MAUMETTO" 

KATHMANDU – Il monte più alto al mondo fu conquistato da un arabo. Questa rivelazione pone fine all’annosa diatriba anglocentrica che vedeva i sostenitori di George Mallory e Andrew Irvine opposti a quelli di Edmund Hillary e Tenzing Norgay su chi fosse stato il primo uomo a conquistare l’Everest. Proprio ieri i ricercatori del Ev-K2-CNR, fondato da Ardito Desio alle pendici della colossale montagna (quota 5050 m.s.l.m.), in una gremita conferenza stampa hanno dato la notizia: nel 603 Maometto fu il primo uomo in vetta all’Everest. Con una spedizione che prevedeva l’utilizzo di cammelli al posto degli odierni yak. “Lo scioglimento delle nevi perenni ha portato alla luce due cammelli ancora carichi, quasi intatti. All’interno di un contenitore abbiamo trovato un turbante, un Corano con la firma di Maometto sul frontespizio, un gagliardetto del CAS, il Club Alpino Saudita, e una foto di Borghezio. Ci sono ancora molte cose da chiarire ma si tratta senza dubbio di una notizia storica per l’intero alpinismo mondiale”. Queste le parole di Giorgio Monti, capo dell’equipe di ricerca. Interpellato dai giornalisti, anche l’Ayatollah Ali Khamenei ha rilasciato un commento: “Ci siamo sempre chiesti a quale montagna andò Maometto e quale invece andò da Lui, ora abbiamo finalmente la risposta. Siamo stati pure fortunati: avrebbe potuto essere la collinetta di San Siro”.
Gli 8.848 metri dell’Everest, da oggi, sono quindi un po’ anche arabi.

VEGETA VINCE UN COMBATTIMENTO: "ED ESPLODE PER L'EMOZIONE"

VEGETA VINCE UN COMBATTIMENTO:  "ED ESPLODE PER L'EMOZIONE"  

Satan City – “Quando ho avuto la notizia non ci potevo credere, sono troppo sconvolta dal dolore ma finalmente felice per lui. Ha avuto una brutta infanzia, a cominciare da quel brutto fraintendimento sul suo titolo conquistato sul campo”. Sono queste le parole di Bulma, alla notizia dell’assurda morte del suo compagno Vegeta, al termine di un combattimento che l’ha visto, incredibilmente, vincitore.
“Sì, aveva questa strana mania di andare a combattere contro la gente, invece di cercarsi un lavoro serio, per dimostrare che lui, e solo lui, è il vero “Principe dei Sayan”, per poi però ritrovarsi a prenderle anche dal cugino scemo di Yamcha. Ma in realtà non aveva mai effettivamente compreso che quello non era un titolo che lui portava con onore ma il suo maledettissimo cognome. E dire che ci abbiamo provato in tutti i modi possibili. Gliel’abbiamo anche fatto leggere sulla carta d’identità ma proprio non voleva rendersene conto, negava la verità”.
Ancora più assurda è stata la causa della morte, come racconta ancora Bulma: “Ha vinto un combattimento. Sì. Senza aiuti esterni, senza chiamare Goku, senza rivangare il passato e quindi far gonfiare a dismisura le palle dello sfidante. Ha vinto un combattimento anche se lo sfidante era Cell quando era una larva. Ci è riuscito ed ha iniziato a piangere così tanto che è esploso in volo per la felicità”.
Il giovane guerriero ha fatto però in tempo a lasciare un ultimo messaggio al suo eterno amico-nemico Goku: “Kakaroth, a me quel rapporto tra Gohan e Piccoro, non mi sembra poi così tanto normale”.

FA INDIGESTIONE DI PEPERONATA E VA A LETTO: "HO VISTO GESÙ"

FA INDIGESTIONE DI PEPERONATA E VA A LETTO:  "HO VISTO GESÙ"  

Corzano – Marco Tullio Sperelli, maestro elementare, è stato protagonista di una vicenda destinata a far discutere un po’ tutti, sia i credenti che le persone lucide.
L’altra notte, dopo aver visto per la 200esima volta il VHS dei “Tre ragazzi ninja”, l’insegnante si è recato a letto. Dopo circa un paio d’ore le difficoltà nell’addormentarsi erano ormai evidenti: sudore freddo, dolori lancinanti allo stomaco, fastidiosi borborigmi. Nel dormiveglia (o durante una visione mistica), Sperelli ha riconosciuto chiaramente la figura di Gesù che, sollevandogli dolcemente la vestaglia, soffiava nell’ombelico, liberandolo dall’aria che aveva in corpo. I più scettici sostengono che si tratti solo di un sogno dovuto alla cattiva digestione, mentre i credenti sono convinti che la visione non sia legata affatto al mezzo chilo di peperonata, due etti di melanzane con l’aglio e due piatti di fritto misto mangiati dal maestro per cena.
La moglie, comunque, dice di non aver assistito a nessuna visione: “All’inizio mi è parso di sentire la voce di Dio, poi ho capito che erano le scoreggie di mio marito”.

IN ARRIVO IL RIVELATORE DI: "FLATULENZE PER ASCENSORI"

IN ARRIVO IL RIVELATORE DI:   "FLATULENZE PER ASCENSORI" 

TOKYO – Dopo i recenti pronunciamenti dell’Unione Europea e una barbara esecuzione negli USA, la buona notizia viene dal Giappone: sarà finalmente limitato uno dei più gravi problemi che affligge l’uomo nell’era moderna, l’emissione di flatulenze negli ascensori. Il merito va al biochimico Nofumi Akikaga, particolarmente sensibile al fenomeno.
Da bambino ha scoperto infatti che il suo organismo è intollerante alla combinazione di azoto, metano e biossido di carbonio presente nelle flatulenze umane, che gli causano reazioni allergiche fino allo shock anafilattico. Il problema è particolarmente sentito negli ascensori, dove la concentrazione di gas aumenta a causa dello spazio angusto.
Il giovane scienziato ha quindi dedicato la sua vita accademica allo studio dei peti e ai modi per limitarli, e dopo anni di duro lavoro ha messo a punto un gas in grado di reagire alle sostanze che li compongono, colorandosi di rosso. La sostanza è completamente innocua, pertanto può essere spruzzata senza problemi negli ascensori: provocherà la formazione di una nuvoletta rossa sul lato B di chi emette flatulenze, fungendo pertanto da forte deterrente. Le prime partite di gas prodotte dall’azienda di Akikaga sono andate a ruba e si pensa di centuplicarne la produzione.
Il biochimico ha deciso di festeggiare il successo della sua invenzione concedendosi una vacanza in Italia, dove però è rimasto vittima di uno sfortunato incidente: in gita a Venezia, è stato accompagnato da alcuni conoscenti veneti, ignari del suo problema, alla Sagra del fagiolo di Lamon;  l’ingresso nei bagni chimici gli è stato quasi fatale. Ora si trova in terapia intensiva all’Ospedale di Belluno: i medici sono ottimisti e contano di salvarlo, purché il personale ospedaliero si attenga scrupolosamente al divieto assoluto di flatulenze vigente in tutto il reparto.

CHIRURGO DIMENTICA SUO FIGLIO: "NELLA PANCIA DI UNA PAZIENTE"

CHIRURGO DIMENTICA SUO FIGLIO:  "NELLA PANCIA DI UNA PAZIENTE" 

MONZA – Un piccolo imprevisto e la tranquilla routine di un giovane e brillante chirurgo ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Era una giornata come un’altra per Gian Vittorio Semeraro, chirurgo all’Ospedale San Procopio di Monza, con la sola differenza che quella mattina era dovuto passare in ospedale per un’operazione urgente. Così ha portato con sé il figlioletto di 3 anni, prima di accompagnarlo all’asilo. Il resto ce lo racconta lui, ancora scosso per l’accaduto.
“Stavo operando con mio figlio che si era addormentato in braccio – sono talmente bravo che posso operare con una mano sola – quando mi è squillato il cellulare. Così ho appoggiato mio figlio lì, vicino alla cistifellea, e ho risposto al telefono. E dopo il buio. Nella mia testa mio figlio era già all’asilo, è brutto da dire, ma me ne sono dimenticato. Ho ricucito la pancia della signora e sono andato a prendere un caffè. Nel pomeriggio, quando sono andato a prendere il bimbo all’asilo, le educatrici mi hanno detto che non era mai arrivato. A quel punto mi si è accesa la lampadina. Sono tornato di corsa all’ospedale, ho riportato la signora in sala operatoria e con un cesareo d’urgenza ho rivisto mio figlio. Per fortuna stava bene. Il problema a quel punto era convincere la signora che quello non era figlio suo. Lei ha cominciato a dire ‘È uscito dalla mia pancia quindi è mio!’ e lo tirava per i piedi. Ho provato a farla ragionare dicendole che quel bambino aveva 3 anni e lei invece 79, ma niente. Solo quando le ho fatto notare che era vestito e aveva pure lo zainetto dei Gormiti ha mollato la presa. Stavolta è andata bene ma non voglio più correre questo rischio: la prossima volta lo lascerò in macchina”.

BERLINO: "NASCE IL PRIMO SERVIZIO DI CAT-SHARING"

BERLINO:    "NASCE IL PRIMO SERVIZIO DI CAT-SHARING" 

BERLINO – In tempi di crisi può capitare di inventarsi un mestiere. È quello che è accaduto a Bruno Fangenkätzchen, trentadueenne in cassa integrazione da quando ha scoperto che farsi la figlia sedicenne del capo non era uno dei compiti previsti dalla sua carriera da saldatore. “Non voglio ripensare ai motivi che mi hanno portato a creare questa nuova azienda, a parte quel culo sodo, ma posso parlare dei benefici che la mia nuova attività sta dando a chi ne ha bisogno”.
Fangenkätzchen ha infatti trovato un modo per impiegare i centoventi gatti che sua nonna, Artura Vibrisse, collezionava dal lontano ’46. “La mia nonnina ha sempre avuto questo amore viscerale per i gatti. Certe volte l’abbiamo trovata che si faceva la toeletta con loro, in soggiorno. Quando arriva qualcuno a casa che non conosce inizia a graffiarlo e quando ha fame sbatte rumorosamente la testa contro i muri, scortandoci verso la sua ciotola del cibo. Io ho solo trovato il modo giusto di utilizzare tutti i gattini che continuamente nascono nelle varie figliate”.
Il metodo è semplice: l’intraprendente Bruno ha istituito un numero verde al quale chiunque abbia conoscenti o parenti depressi, per una delusione d’amore, o perché di ritorno da un’operazione, o perché la propria squadra ne ha presi otto dal Bayern, o solo perché vivono in Italia, può chiamare. “Io arrivo, gli butto addosso un cartone di gattini e li lascio giocare con loro mezza giornata. Non vi dico quante facce felici ho visto in sole due settimane di lavoro. Ora ho prenotazioni fino al 2020!”
Ma ci sono anche dei rischi in questo mestiere: “In effetti, un giorno ho dovuto portare una ventina di gattini al ristorante cinese all’angolo” ammette Bruno. “Non li ho più visti. Ma il giorno dopo, sul menù, avevano un’anatra all’arancia che era una squisitezza”.

DIGITATE: I TELETUBBIS "SPIAVANO I FIGLI DEI DIPLOMATICI"

DIGITATE: I TELETUBBIS   "SPIAVANO I FIGLI DEI DIPLOMATICI"  

Nuove sconcertanti rivelazioni fanno luce su uno dei più grandi trending topic degli ultimi 57 secondi, il #datagate.
Dopo la scoperta che i fatti personali di ognuno di noi sono conoscibili non solo da chiunque abbia un account Facebook, ma anche dalla CIA, stanno circolando nuove indiscrezioni che farebbero impallidire persino i capelli di Julian Assange.
Sembra infatti che anche gli innocenti figli dei diplomatici di tutto il mondo (ma soprattutto di quelli che abitano in Versilia) fossero oggetto di un costante monitoraggio da parte dell’intelligence britannico-americana.
Il mezzo? Uno dei più subdoli: gli infanti venivano indotti a rivelare numerosi dati sensibili per mezzo di messaggi subliminali promanati dai loro idoli televisivi. I Teletubbies.
Il sistema era sempre lo stesso in ogni puntata.
I quattro simpatici umanoidi invitavano i loro giovani spettatori a fare, prima, operazioni molto semplici e, poi, solo dopo aver conquistato la loro fiducia, a trasmettere dati e documenti dell’attività dei loro genitori.
“Saluta con la mano sinistra” “Ora saluta con la destra” “E adesso fotografa tutti i documenti classificati di tuo padre ed inviali all’indirizzo di posta elettronica che ti trasmetteremo telepaticamente”.
Intervistato da una Tv locale di Ischia, dove sta trascorrendo le sue vacanze, Tinky Winky si è detto “assolutamente sorpreso di quando sto scoprendo in queste ore. Noi Teletubbies eravamo solo un mezzo, ma non eravamo al corrente dello spregevole uso della nostra trasmissione per bambini. Io ho accettato il lavoro solo per rimorchiare figa giovane”.
Più evasiva la piccola Po – che a detta di molti sarebbe alle dirette dipendenze del MI6 – che alle domande della voce fuori campo ha risposto semplicemente: “Tante coccole. Ciao ciao!”

OLIMPIADI DEI GIORNALISTI: "ORO ITALIANO NELLE GIUSTIFICAZIONI"

OLIMPIADI DEI GIORNALISTI:    "ORO ITALIANO NELLE GIUSTIFICAZIONI" 

BRASILE – In concomitanza con la Confederations Cup, si stanno svolgendo le olimpiadi dei giornalisti sportivi. Sembrano ormai lontani i tempi in cui l’Italia primeggiava con Giorgio Tosatti sempre oro nella sua specialità ‘Numeri in Alto’, oppure Maurizio Mosca sempre oro nella ‘Cazzata Tripla’. Sebbene oggi Giorgio Tosatti sia stato degnamente sostituto da Mario Sconcerti – che però non va oltre il bronzo -, quello che manca è un degno erede di Maurizio Mosca.
Tosatti e Mosca erano i Vezzali della scherma italiana, i Baggio della nazionale italiana, i Bonucci dei calci di rigore.
Tra gli altri campioni da citare sicuramente meritano:
- Maurizio Pistocchi, sempre tra i primi al mondo nella ‘Interpretazione a Minchia dei Regolamenti’. Disciplina tra le più faticose alle olimpiadi e dove non tutti possono partecipare. Infatti per essere dei fuoriclasse in questa disciplina bisogna avere un qualche tipo di ritardo mentale.
- Gianfranco Mazzoni, storico radiocronista dei mondiali di Formula 1, è uno specialista nella disciplina ‘Piloti ad Ostacoli’, tant’è vero che riesce a scambiare Vettel della Redbull per Max Chilton della Marussia. Non ne becca uno manco col nome in sovraimpressione.
- Ilaria D’Amico che concorre per il ‘Getto della Voce’, una delle più fastidiose voci mai sentite.
- Paola Ferrari invece è tra le favorite per le discipline notturne.
Stamattina a ricevere l’oro nella disciplina “Migliori Giustificazioni” c’è il team italiano guidato da Bizzotto con l’importantissimo contributo di Dossena. Ecco alcune delle scuse inventate per giustificare le tremende prestazioni della nostra squadra nazionale:
- Quando una nazionale sa di giocare contro l’Italia dà sempre il 110%.
- Il clima.
- Siamo ancora ad inizio stagione e i nostri giocatori non sono ancora pronti.
- Siamo a metà stagione e il nostro campionato è il più difficile del mondo.
- Siamo a fine stagione e il nostro campionato ha stancato i giocatori.
- L’umidità.
- Purtroppo è venuto a mancare il supporto tecnico di XXX
- XXX si tocca una gamba.
- I giocatori sono stanchi per la partita precedente.
Per il momento è l’unico oro che l’Italia ha vinto, ma si conta di poter guadagnare un altro oro nella disciplina ‘Rincoglionimento di Fondo’ dove il favorito sembra essere Aldo Biscardi.
“All’Italia manca chi possa sostituire i suoi campioni – ha detto Guido Meda – manca una scuola che possa far crescere i talenti italiani, che ci sono ma che sono… ROSSI C’E’ ROSSI C’E’ ROSSI C’E'!!!”

NUOVO RECORD DI BRUMOTTI: "PERIPLO NELLA TAZZA DEL CESSO SULLA RUOTA ANTERIORE"

NUOVO RECORD DI BRUMOTTI:  "PERIPLO NELLA TAZZA DEL CESSO SULLA RUOTA ANTERIORE" 

Vittorio Brumotti, campione di bike trial, nonché inviato di Striscia la Notizia, ci ha abituato a  performance strabilianti, che gli hanno fatto conquistare una serie lunghissima di record in sella alla sua bicicletta. Fra le tante imprese, lo abbiamo visto gettarsi dai diciassette metri della scogliera sopra la Grotta del Bue Marino (nel Golfo di Orosei) infrangendo allo stesso tempo il Guinness dei Primati e le nostre speranze una volta riemerso; salire sulla ruota posteriore i quattromila gradini del grattacielo più alto del mondo; compiere ben trentanovemilatrentatré saltelli sulla ruota posteriore in cima a Punta Fava (sempre nel Golfo di Orosei, terra evidentemente abbandonata da Dio).
Con l’entusiasmo e la voglia di superarsi che lo contraddistinguono, Vittorio questa volta ha voluto tentare l’impossibile. È quello che i trial bikers chiamano il giro della morte: il periplo della tavoletta del cesso sulla ruota anteriore. Teatro dell’impresa la sua Boissano (SV), nella splendida cornice della piazza Belin Chetanega. Ovviamente, è stato utilizzato un cesso speciale, di quelli con la cassetta dello sciacquone a scomparsa, nella fattispecie il modello CACO – Cesso A Cassetta Obliterabile – di Richard Ginori, al fine di consentire il necessario spazio di manovra.
Così, davanti ai suoi concittadini estasiati e all’attonito giudice Guidobaldo Sfrigatti della GuWoR-Ass (Guinness World Record Association), Brumotti ha vinto l’ennesima sfida: non solo ha compiuto il periplo, ma, generoso come sempre, ha effettuato tre giri supplementari prima di concludere con una spettacolare sgommata.
L’istrionico Vittorio ha poi commentato a caldo: “A proscima votta o’ fago sorvia a-o vasîn da nêutte” (“La prossima volta lo faccio sul vaso da notte”, ndt).

ECONOMIA: COSA NOSTRA "ANNUNCIA 5000 POSTI DI LAVORO ENTRO IL 2015"

ECONOMIA:  COSA NOSTRA  "ANNUNCIA 5000 POSTI DI LAVORO ENTRO IL 2015" 

Cosa Nostra S.p.a., il famoso colosso della mafia made in Italy, ha annunciato un ambizioso piano assunzioni per il biennio 2014-2015. Gli inserimenti, complessivamente 5000, avverranno in diverse aree aziendali (Spaccio, Riciclaggio, Avvertimenti Pirici) e riguarderanno esclusivamente giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni.
Il percorso dei neoassunti – ha spiegato il responsabile delle risorse umane Francuccio Mozzacapa – prevede una formazione iniziale di 3 mesi full time, grazie alla quale gli aspiranti boss impareranno a sparare, a distinguere la coca colombiana da quella cinese e a chiedere il pizzo senza nominare la parola “pizzo”. Lo stipendio d’entrata si aggira attorno agli 800 euro a settimana, cui andranno aggiunti benefits e provvigioni.
I candidati, oltre ad una spiccata attitudine a delinquere, dovranno dimostrare una forte motivazione a lavorare nel mondo malavitoso. Aver ucciso qualcuno rappresenta quindi un requisito preferenziale, così come il saper fare l’imitazione di Al Pacino nel film Scarface. Le candidature dovranno pervenire all’ufficio del personale di Cosa Nostra entro e non oltre il 20 settembre.

NASCE IL PRIMO CENTRO DI RECUPERO: "PER MALATI DI TUNING"

NASCE IL PRIMO CENTRO DI RECUPERO:  "PER MALATI DI TUNING" 

E’ stato inaugurato, poco lontano da Alberobello, il primo centro di recupero per persone con problemi di tuning, la nociva moda di attruzzare l’auto con gadget di ogni tipo. Una psicosi dilagante tra i giovani (ne viene colpito un italiano su venti) che comporta grandi sacrifici economici e perdita inconsapevole di dignità.
Il centro, un vero gioiello d’avanguardia, è gestito dal Prof. Zarri, che offre ai pazienti in cura un’innovativa terapia d’urto con un supporto psicologico costante, oltre a un percorso di rieducazione con corsi differenziati come Galateo della Carrozzeria, Neoclassicismo del Cerchio in Lega, Fisica degli Oggetti Appesi allo Specchietto e Nozioni Basilari sull’Illuminazione Stradale. Zarri spiega: “Chi fa tuning è sostanzialmente un diverso, non accetta l’etichetta di tamarro, gli va stretta;  aspira al titolo di capo supremo dei coatti, ed una volta giunto nello stadio finale della dipendenza non si accontenta più di esprimerlo tramite il proprio atteggiamento, ma usa l’auto come un prolungamento di alcune parti del suo corpo”.
Per conoscere meglio questa patologia abbiamo incontrato uno dei  truzzi di Alberobello, Gino Provinciale, coatto pluridecorato tra i primi in cura dal dott. Zarri: “All’inizio ti senti figo, un duro, poi vedi che anche gli altri vanno dal carrozziere a montare l’alettone. Allora corri dall’elettrauto e ti fai impiantare delle luci blu, ma nel giro di una settimana la tua città sembra una pista per Ufo.  Via via si entra in una spirale di colore, sino a che un giorno ti trovi ad impiantare il Nos nella Bravo solo perché il figlio del macellaio, avendo arricchito la senza piombo di torio e cesio, aveva toccato i 290km orari con la sua Seat Marbella color RedBull e gli interni in barbagianni, ed era pure fluorescente! Solo a quel punto mi sono deciso a chiedere aiuto. Ora, grazie alla terapia, sono tornato a valorizzare le cose semplici della Fiat, quando sento i cigolii penso ad un pulcino chiuso nel carburatore. E vedo il mondo senza i vetri oscurati”.

INFERMIERA ARRESTATA: COSTRINGEVA ! "ANZIANI A GUARDARE FORUM"

INFERMIERA ARRESTATA: COSTRINGEVA ! "ANZIANI A GUARDARE FORUM" 

SALEMI – Litigi familiari, contese condominiali, storie di cuccioli abbandonati e l’ipocrisia di Rita Dalla Chiesa, tanto erano costretti a subire i poveri anziani parcheggiati alla casa di cura “Gallina Vecchia”. Uno di loro è riuscito a scappare miracolosamente alle torture correndo verso la stazione dei carabinieri. “La caposala ci costringeva a guardare tutte le repliche di Forum. Gli occhi venivano tenuti aperti con delle graffette, ogni tanto passava a darci il collirio – rivela nella deposizione William Bromdelli, soprannominato “Grande Capo” per le sue origini indiane – ma un giorno non ce l’ho fatta più. Ho chiamato il mio  amico Giacomo, deciso a fuggire con lui, ma lo sventurato continuava ad inveire contro il televisore. Urlava frasi come «devi pagaaaare!» o «rimani con tua figlia!». Non ce la facevo a vederlo così, quindi ho preso un cuscino e l’ho soffocato. Poi sono corso in bagno, ho smontato il rubinetto e l’ho scagliato contro il vetro infrangibile. Questo è andato in mille pezzi, essendo infrangibile solo dall’esterno verso l’interno, e sono corso da voi”.
L’infermiera e’ stata arrestata, mentre si sono perse le tracce di William: dopo essere stato trattenuto in carcere con l’accusa di omicidio volontario è riuscito ad evadere smurando il cesso.

CAMOGLI CAMBIA REGIONE: "SARA' MARIA DI BOLZANO"

CAMOGLI CAMBIA REGIONE:   "SARA' MARIA DI BOLZANO" 

L’incantevole borgo di Camogli sarà il secondo comune italiano a cambiare regione. Dopo San Leo, passato dalle Marche all’Emilia Romagna, anche il comune del levante ligure ha, infatti, ufficializzato la richiesta di uscire dalla propria regione, facendo ricorso agli articoli n.5 e n.132 della Costituzione.
Tuttavia, Camogli non ha deciso di entrare a far parte di alcuna regione confinante, ma del lontano Alto Adige, creando così un singolare precedente. Nell’ambito del cambio di regione, il comune ha anche deliberato di assumere la nuova denominazione di Marina di Bolzano.
“Purtroppo, proprio lo scorso gennaio, sono decaduti i termini per lo sfruttamento del nome Camogli, ceduto in concessione trentennale alla società Autostrade per commercializzare l’omonimo panino – spiega Tonio Baciccia, primo cittadino e promotore dell’iniziativa Camogli Ladina – così, complice la crisi e le difficoltà nel rilancio del turismo, abbiamo trovato questa soluzione per sistemare i nostri bilanci e avere, qui in riva al mare, lo stesso tenore di vita di Bolzano” (qui, gli sfugge l’esclamazione belin!, che evitiamo di riportare per non recare offesa ai lettori più sensibili).
L’accettazione da parte dell’Alto Adige della richiesta di adesione è scontata, tanto che a Camogli sono già iniziate le procedure di sostituzione della segnaletica stradale e delle insegne dei negozi: tutti i nomi saranno in ladino, tedesco e, sul retro, anche in italiano.

CREDETE ALLE MIE CAZZATE ? "L'IMBECILLE DI PROFEZIA DI NOSTRADAMUS "

CREDETE ALLE MIE CAZZATE ?  "L'IMBECILLE DI PROFEZIA DI NOSTRADAMUS " 

L’ennesima conferma delle doti divinatorie di Nostradamus arriva dalla rivoluzionaria interpretazione di una quartina della centuria seconda. Una quartina criptica, che per anni ha impegnato gli esperti di tutto il mondo:
A colui che verga visioni farlocche
verranno genti come pesci all’amo.
Pur di questa ammissione diranno:
“L’aveva prevista il Nostro Adamo!”.
“Nostradamus aveva previsto che l’avrebbero preso sul serio. Se questa interpretazione è giusta, ci troviamo di fronte a un’incredibile profezia”, ha commentato Sebastian Fish, docente di Fandonie Comparate e Ubiquità alle Università di Vienna e Sidney.
“Ora sto lavorando a un’altra quartina – prosegue Fish – il cui significato era sfuggito a tutti. Ma dopo quello che è successo pochi giorni fa in Italia ho avuto un’intuizione, anche se per ora non posso anticiparvi nulla. La quartina è questa:
Per sette anni verrà additato
da tre donne con sguardo fatato
colui che fece dei pasti eleganti
con stornelli, mignotte e briganti.

PITBULL : "ACCUSATO DI FEMMINICIDIO"

PITBULL :   "ACCUSATO DI FEMMINICIDIO" 

Brizzolato Sui Capelli – Vincenzo Rato ogni giorno portava a passeggio il suo pitbull di 3 anni. Il padrone lo descrive come un cane timido, silenzioso e che salutava sempre tutti. E’ incredibile come a volte basti uno schiocco di dita per far scattare la follia omicida. E così è stato. Mentre passeggiava il suo Paolobrosio – è il nome che  ha fortemente voluto per il suo cane – il padrone era assorto a canticchiare motivetti più o meno orecchiabili che aveva sentito in radio. Ad un certo punto ha nvolontariamente iniziato a canticchiare un pezzo di Paolo Meneguzzi, il cane ha perso il senno e in un attimo di furia ha spezzato il guinzaglio e aggredito ogni forma di vita attorno a lui. Ha sbranato, per primo, un vecchio pensionato di 80 anni che passava di lì alla ricerca della prostata perduta, poi è passato ad un ragazzino che indossava i leggings da uomo, poi un impiegato comunale a passeggio dopo aver timbrato il cartellino ed infine ha sfigurato un altro uomo reso riconoscibile solo dalle sue calze di spugna su sandali.
Fino a qui tutto bene, sennonché l’ira del cane si è scatenata anche su una signora, madre di due figli, che aveva iniziato a prendere il cane a colpi di ventaglio. Il cane all’inizio ha sopportato, ma poi reggi il primo omicidio, reggi il secondo, reggi il terzo, reggi il quarto, e anche un pitbull scoppia. Paolobrosio ha così commesso un efferato femminicidio. Dopo, intervenuta la polizia, il cane è stato portato in cella, dove ha poi sbranato altri 3 reclusi. Fortunatamente trattasi di altri tre esemplari maschi.
La signora viene descritta dai vicini di casa come una rompipalle, una vecchia megera che trascinava sempre la mobilia impedendo il riposo pomeridiano agli inquilini del piano di sotto, la classica donna che acidamente disprezza il chiasso dei bambini che giocano felici in estate e per dispetto tira loro acqua o sale. La donna che ti viene a suonare alla porta appena sposti una sedia e fai un minimo rumore. Ecco, questa era Serafina Marconi.
Il pitbull adesso è stato messo nelle sicure mani delle forze dell’ordine che ne assicureranno la sua incolumità in attesa del processo. Tutto il popolo italiano invoca la condanna all’ergastolo per l’esecrabile atto di femminicidio perpetrato. Il cane sarà soppresso domani. Nonostante questo il presidente del tribunale di Brizzolato Sui Capelli tranquillizza gli italiani precisando che il processo si terrà comunque e sarà un processo giusto ed equo al di là della suggestione emotiva che un simile fatto crea nella popolazione, e che la condanna sarà una condanna giusta e severa.

QUEL NEGRO L'ABBIAMO VISTO PRIMA NOI : "RISSA TRA FORZA NUOVA E CASA POUND 88 FERITI "

QUEL NEGRO L'ABBIAMO VISTO PRIMA NOI :  "RISSA TRA FORZA NUOVA E CASA POUND 88 FERITI " 

Roma – Domenica da dimenticare al quartiere Esquilino, teatro di una maxi rissa tra esponenti del gruppo di estrema destra Forza Nuova e del gruppo di estrema destra Casa Pound.
Secondo le prime ricostruzioni a causare gli scontri sarebbe stata la contesa causata da un ragazzo africano da picchiare.
Tutto è iniziato in tarda mattinata, quando i soci del circolo di Forza Nuova ‘Patria e manganelli’, esasperati dall’assenza delle ultime dai campi per la fine del campionato di serie A, e indispettiti da una mosca che ronzava all’interno della sede, hanno deciso di addossare la colpa di tali fastidi alla presenza di extracomunitari nella capitale. Il gruppo ha quindi lasciato la sede per una spedizione punitiva contro il primo di essi che fosse capitato a tiro.
Giunti in via Merulana, i camerati hanno avvistato un giovane nigeriano che passeggiava poco avanti a loro e che sembrava rispondere proprio alle loro esigenze impellenti. Non sapevano però che dal fronte opposto della strada stava arrivando un corteo di esponenti di diversi circoli ‘Casa Pound’, indetto per celebrare come meritava l’anniversario del giorno in cui Mussolini perse il suo primo dente da latte.
Akinwande Soyinka, studente di giurisprudenza a Roma 3, non si è accorto di nulla e ha svoltato tranquillamente in una via laterale, proseguendo indisturbato mentre ascoltava musica dagli auricolari. Confluiti al medesimo incrocio, i due gruppi si sono prima fronteggiati a parole, rivendicando entrambi la proprietà della preda, quindi dopo una discussione durata 13 secondi sono venuti alle spranghe, complice l’antica disputa che li divide sulla natura divina del Duce.
Gli scontri si sono protratti per quasi un’ora poi, all’arrivo sul luogo delle forze dell’ordine, gli incolumi di ogni singolo schieramento hanno salutato parenti e amici appartenenti all’altro e se ne sono andati, lasciando però a terra decine di persone, incuranti dei danni all’ambiente.
I feriti sono stati immediatamente trasportati all’ospedale San Raffaele Termini, purtroppo nessuno di loro pare in condizioni gravi, come spiega il primario di ortopedia Thomas Sankara: “Attualmente abbiamo 88 ricoverati nel nostro reparto, con contusioni e fratture più o meno importanti in varie parti del corpo, molti hanno riportato gravi ferite alla testa, elemento che comunque, considerato con chi abbiamo a che fare, non implicherà sicuramente danni cerebrali”.

SCIAGURATO LASCIA YOGURT IN FRIGO: "E SCOPRE CURA CONTRO IL CANCRO"

SCIAGURATO LASCIA YOGURT IN FRIGO:  "E SCOPRE CURA CONTRO IL CANCRO" 

Lochfield (Scozia) – È un’incredibile vicenda quella capitata ad Alessandro Fiammingo, impiegato scozzese di origine italiana, noto in paese per la sua sbadataggine e perché spesso si vantava in giro di essere “Omonimo di se stesso”.
Sembrerebbe infatti che il signor Fiammingo abbia scoperto una cura contro il cancro, semplicemente lasciando per 6 mesi uno yogurt in frigorifero. “Non l’avevo davvero visto, probabilmente era finito dietro ai formaggi, e poi a me il gusto cactus non è mai piaciuto”, rivela con soddisfazione l’ormai prossimo premio Nobel.
“Ero appena tornato da una crociera intorno al Piemonte, e non avevo certo voglia di cucinarmi qualcosa di caldo. Allora guardai in frigo, c’era qualcosa che borbottava. Inizialmente pensai all’opinione iniziale di Luca Telese a ‘In Onda’, ma subito dopo vidi il vasetto come posseduto. A quel punto ho chiamato il mio amico, nonché biologo, Fernando Yomo e per lui non c’erano dubbi: il gusto cactus è uno schifo”.

CONFEDERATIONS CUP : BALOTELLI A CASA PRANDELLI CERCA SOSTITUTA DI FANNY

CONFEDERATIONS CUP : BALOTELLI A CASA PRANDELLI CERCA SOSTITUTA DI FANNY 

Brasile (Brasile) – “E’ una grande perdita, sarà difficile trovare un elemento che riesca a eguagliare l’apporto che dava alla squadra con grande devozione”. Sono queste le parole di Prandelli alla notizia della partenza di Fanny, l’ultima ragazza di Balotelli. “Ci dava grinta e slancio. Abbiamo fatto fare tre gol al Giappone solo per permetterle poi di esultare il doppio sui nostri, e ad ogni sobbalzamento Giovinco veniva a chiedermi come nascono i bambini, forse questa era l’unica nota negativa dell’intera partita.”
A chi gli chiede se Alena Seredova, moglie del Capitano della Nazionale Buffon, possa essere una buona sostituta, Prandelli risponde piccato: “Certo non è una donna da buttare. Ho ancora quel numero di Max, con calendario, incorniciato, ma ormai è una madre di famiglia, e poi rispetto il suo stare accanto a quel pensionato che abbiamo in porta. Di fighe ne abbiamo parecchie, tra le ragazze dei miei giocatori, però ci serve quel quid in più. Bisogna mettere in conto che la Spagna ha la Carbonero e Shakira… io lo sapevo che dovevo convocare Balzaretti; sarà diventato una pippa assurda, giocando nella Roma, ma sta con la Abbagnato. Che topa di gran classe!”.

LAUREANDA NON PUBBLICA FOTO CON IL LIBRO SULLE GINOCCHIA "LA PROF LA BOCCIA ALL'ESAME "

LAUREANDA NON PUBBLICA FOTO CON IL LIBRO SULLE GINOCCHIA  "LA PROF LA BOCCIA ALL'ESAME " 

Indignazione all’Università di Macerata. Una studentessa italoamericana, Iulia A. Cugini, ventisei anni, non pubblica su Facebook l’imprescindibile foto al mare col libro di testo appoggiato sulla gamba sullo sfondo della costa adriatica, venendo dunque respinta all’appello estivo di “Scienza della morte delle comunicazioni interpersonali”.
Dispiaciuto ma perentorio il commento del docente: “Un affronto al popolo dei Social Network, una mancanza che ha apportato gravi disagi alla condotta della normale routine degli utenti e del pettegolezzo”. Alcuni di loro avrebbero infatti avvistato la ragazza sulla spiaggia, ma in serata non avrebbero trovato nessun riscontro sul diario Facebook della stessa, nemmeno all’indomani mattina.
Inevitabile lo sgomento e il senso di precarietà scatenato nei loro animi da tale comportamento dissennato, per non parlare dell’imbarazzo del docente quando non si è trovato davanti la foto del ginocchio della studentessa, non disponendo così di alcuna effettiva prova del suo studio pomeridiano.
I gentili utenti possono comunque tirare un sospiro di sollievo, la punizione sarà esemplare: al prossimo appello la ragazza dovrà postare sul social un numero di foto pari a quello delle pagine del libro di testo, rigorosamente rovinate in stile vintage grazie a Instagram, e riceverà un voto basato sulla media dei “mi piace” ottenuti dall’album.

ADDETTA ALLE PULIZIE MALDESTRA : IN FRANTUMI L'AMPOLLA COL SANGUE DI SAN GENNARO

ADDETTA ALLE PULIZIE MALDESTRA :  IN FRANTUMI L'AMPOLLA COL SANGUE DI SAN GENNARO  

Apocalittica tragedia all’interno del duomo di Napoli:  l’ampolla contenente l’instabile reliquia del Patrono è andata completamente distrutta. Si è invece ripetuto puntuale il prodigio delle domestiche, ovvero la miracolosa capacità di rompere l’oggetto di casa col maggior valore affettivo o economico. E il fatto che l’ampolla col sangue di un Santo cristiano abbia funto da veicolo di tale prodigio rende il tutto ancor più sbalorditivo.
Rosaria Maria Muni, un’addetta della Ci.Ca.Pulizie Sacre, detentrice dell’appalto per la pulizia del duomo della città, voleva ravvivare l’argento della cornice dove sono fissate le 2 ampolle proprio dietro l’altare col tesoro di San Gennaro, ma ne ha inavvertitamente urtato la base, facendo precipitare la famosa reliquia del “Martire de oro”  e mandando in pezzi le due ampolle.
L’addetta, le cui dichiarazioni sono al vaglio degli inquirenti, aveva intuito che il prezioso contenuto, a contatto con l’aria, avrebbe sicuramente smarrito sia le proprietà mistiche sia quelle organolettiche, cosi’ ha cercato di rimediare alla meglio con un aspirabriciole per poi correre a chiamare aiuto. Peccato che durante la corsa il piccolo elettrodomestico, forse a causa delle forti sollecitazioni o forse perché ormai il santo era stato evocato ed era dunque iniziato il processo tissotropico, avesse inglobato il liquido mistico nel tessuto del filtro.
Mentre continuano a giungere messaggi di solidarietà dalle curie dell’intero globo, un’equipe di teoscienziati della Heinz che studia uno dei piu’ grandi misteri della storia moderna, cioè trovare un modo per recuperare le ultime due dita di ketchup dalle confezioni ‘squeezeable’, è al lavoro su un sistema di estrazione che permetta il recupero della reliquia, ma la soluzione sembra ancora lontana. Per ora, nelle prossime celebrazioni del santo, ai fedeli verrà ostentato l’aspirabriciole, che fortunatamente permette la stessa maneggevolezza nella gestualità ed un nuovissimo effetto sonoro.

JACK : "IL BIMBO PRODIGIO CHE PREGA RUTTANDO"

JACK :   "IL BIMBO PRODIGIO CHE PREGA RUTTANDO" 

Montana – Figlio di modesti albergatori, il piccolo Jack Torrance è balzato agli onori della cronaca per un  talento davvero speciale. Il piccolo di 7 anni, infatti, riesce a pronunciare le preghiere ruttando dall’inizio alla fine. “Ho scoperto le sue capacità per caso  mentre soffriggevo un po’ di fiori di zucca – spiega Dick Hallorann, cuoco dell’Overlook Hotel del quale sono proprietari i genitori di Jack. “Ho sentito degli strani rumori che provenivano dal ripostiglio delle scope. Il piccolo Jack era rannicchiato lì, che diceva l’Ave Maria ruttando. Ho capito subito che era dotato di quella che qui da noi viene definita la ‘rutticanza’, una sorta di tocco divino che costringe chi lo ha ricevuto a ruttare le preghiere. Chi è in possesso di tale dono non riesce a ruttare in nessun altro momento della digestione se non pregando. Fino ad oggi pensavo che si trattasse di una leggenda, ma mi devo ricredere”.
La ‘rutticanza’ avrebbe persino salvato la vita di Jack in più di una occasione. “Una volta ad esempio – dice il cuoco- si avventurò in pieno inverno nel labirinto qui davanti all’hotel. A causa del freddo e della scarsa visibilità si perse rischiando di morire assiderato, ma prese a ruttare il rosario molto forte guidando i soccorsi fino a lui”.
La notizia del bimbo prodigio ha fatto il giro del mondo, diventando un fenomeno mediatico. La sua fama è cresciuta così tanto che Papa Bergoglio ha invitato Jack il prossimo ferragosto a ruttare le preghiere di fronte a migliaia di fedeli in piazza San Pietro.

QUIRICO COMI : QUEICHIUI POSITIVO AL DOPING MONDO DELLO SCIOGLILINGUA SOTTO SHCOK

QUIRICO COMI : QUEICHIUI POSITIVO AL DOPING MONDO DELLO SCIOGLILINGUA SOTTO SHCOK  

La SoLàPa.LaCàCa (Sopra La Panca.La Capra Campa), l’associazione che raccoglie tutti gli appassionati di scioglilingua agonistico, ha annunciato che il campione in carica, Quirico Cuomi Queichiui, è stato trovato positivo al controllo antidoping, subito dopo la vittoria dell’ennesimo titolo italiano.
Come nelle ultime trentasette edizioni, la gara aveva visto un emozionante testa-a-testa fra Quirico e Manlio Arrotolamelo, in cui il campione l’aveva spuntata per 904 a 903 ripetizioni corrette e consecutive della frase:
“Date il pane al cane pazzo, date il pane al pazzo cane”
La festa però è durata poco. Su richiesta dell’Arrotolamelo, insospettito dalla facilità con cui il vincitore si rimodellava la frangetta con la lingua, il Queichiui è stato sottoposto al controllo antidoping, prassi mai utilizzata prima per questa disciplina, in cui l’onore e il rispetto non sono una fiction con Gabriel Garko.
O così almeno era stato fino all’esito clamoroso del test: Queichiui, infatti, si era iniettato una massiccia dose di mescalina fluens, sostanza miorilassante ricavata dalla lingua del camaleonte. Si tratta dello stesso principio attivo utilizzato per cercare di risolvere gli attacchi di dislessia che affliggono Luca Giurato, peraltro senza alcun esito.
Queichiui ha negato a lungo, protestando la sua innocenza nonostante le prove schiaccianti, ma ha dovuto capitolare quando, terminato l’effetto dopante, non è più stato in grado di pronunciare correttamente neanche il proprio nome.

TEXAS : "GIUSTIZIATO L'UOMO " CHE SCUREGGIAVA IN ASCENSORE

TEXAS :    "GIUSTIZIATO L'UOMO "   CHE SCUREGGIAVA IN ASCENSORE

Dopo 10 anni nel braccio della morte, venerdì scorso è arrivato il capolinea per Jason T., quarantatreenne di origini messicane che ha trascorso gli ultimi tredici anni nel carcere federale di Beaumont in seguito a numerose denunce per “atti sconsiderati in luoghi chiusi”. L’uomo era infatti accusato di liberare i propri gas intestinali in luoghi angusti e senza possibilità d’uscita immediata, come ascensori e taxi.
Solo con un tenace lavoro investigativo e l’accurato studio di filmati di sorveglianza la polizia è riuscita ad accertare l’identità dell’accusato, mentre il detective John Herbert Esposito – di madre texana e padre di Bagnoli – portava alla luce il suo modus operandi. Pare che Jason liberasse il proprio intestino in presenza di altre due persone e, grazie ad una notevole capacità dialettica, riuscisse sempre a convincere uno dei due della sua innocenza, accusando il terzo che spesso, umiliato e deriso, si abbandonava ad un pianto disperato.
Una vera e propria ossessione quella di Jason, capace di ripetersi dalle 4 alle 12 volte in un giorno solo, passando da una città all’altra. E proprio quando il processo a suo carico stava per chiudersi incredibilmente con l’assoluzione dell’uomo e l’incarcerazione di tutti i querelanti, Jason commetteva il suo unico e fatale errore: nella piccola anticamera videosorvegliata del tribunale, in attesa dell’apertura della serratura automatica, si liberava di tutta la tensione delle udienze accusando poi una delle due guardie che lo accompagnavano. Ma grazie a sofisticate telecamere termografiche in grado di rilevare anche la minima fuoriuscita di calore, la polizia ha finalmente inchiodato l’uomo dando una svolta immediata e drastica alla sentenza.
Durante la permanenza in prigione Jason ha abbracciato la religione buddista ed ha più volte chiesto pubblicamente scusa alle sue vittime, sottolineando di essere diventato un’altra persona. Il radicale mutamento dell’uomo è ben riassunto nel testo autobiografico pubblicato proprio l’anno precedente all’esecuzione, dal titolo “Cambio aria”

IL PUNTO "G" " SI TROVA DENTRO IL PORTAFOGLIO"

IL PUNTO  "G"    " SI TROVA DENTRO IL PORTAFOGLIO" 

CASTLE ROCK (MAINE) – Simulazioni inutili addio. Finalmente la notizia più attesa dalle signore diventa realtà: il punto G esiste e sappiamo esattamente dove si trova. A localizzarlo per la prima volta è stato il prof. Jerome Cujo: ”Fino ad oggi i sessuologi erano convinti che la zona di massima eccitazione femminile si trovasse a tre centimetri di profondità nella parte superiore della vagina, ma i test da me effettuati davano risultati contrastanti. Alcune donne, infatti, urlavano di piacere fino a rompermi tutti i vetri dei quadri in sala d’attesa, altre mi guardavano fisso negli occhi sostenendo di non avere tutto il giorno. Una sera, dopo essere andato a putt… cioè dopo aver effettuato uno dei miei soliti test nel sedile posteriore della Camaro, allungo le mani verso il portafoglio per pagare la ragazza. Questa, d’un tratto, divarica la pupilla proprio come si fa durante l’orgasmo. Così inizio ad accarezzare lentamente la fodera, annotando mentalmente le sue reazioni di piacere. Appena infilo due dita per tirare fuori cento dollari la tr… ehm ‘lei’ insomma, viene investita come da una scarica elettrica di godimento che la lascia spompa sul seggiolino. Ho ripetuto il test altre migliaia di volte, sempre con risultati positivi. Il punto G si trova nel portafoglio”.
Il prof. Cujo, comunque, ci tiene a sottolineare che il portafoglio deve essere quello del compagno. Per qualche bizzarro motivo evoluzionistico, infatti, pare che la stimolazione sulla donna non avvenga se il portafoglio è quello dell’interessata.

MUORE DI NOIA : "AL MUSEO DEL MATTARELLO DI RAPALLO"

MUORE DI NOIA :  "AL MUSEO DEL MATTARELLO DI RAPALLO" 

Un lungo sbadiglio, poi si è accasciato su un corpetto merlettato appartenuto alla Principessa d’Aragona. È morto così Matteo Poggi, 29enne di Milano, che aveva accompagnato la fidanzata al Museo del Merletto di Rapallo. Inutili i tentativi di rianimarlo sventolandogli una copia della Gazzetta dello sport. “Non ci sono dubbi: si è trattato di un episodio di noia estrema”, ha detto il medico legale sbadigliando.
Sotto shock la fidanzata: “Era il nostro secondo appuntamento, mi aveva detto che adorava i merletti. Ora chi mi accompagnerà al corso di découpage?”.

PANICO ALLO ZOO: "BIMBA AGGREDITA DA UN CRICETO"

PANICO ALLO ZOO:   "BIMBA AGGREDITA DA UN CRICETO" 

SAN PIETROBURGO – Attimi di panico allo zoo di San Pietroburgo, dove una bambina di soli 5 anni è stata brutalmente aggredita da un criceto. La piccola Susanna, incuriosita dagli squittii del roditore, si è staccata dalla mano della madre e ha infilato un braccio nella gabbia. L’animale, sentitosi minacciato, è balzato contro al braccio teso all’interno della gabbia azzannando con forza il dito medio.
Le urla della bambina hanno richiamato l’attenzione degli altri visitatori, inermi di fronte alla scena. “La piccola continuava ad agitare la mano – ha dichiarato il capo della sicurezza – ma quel maledetto non aveva intenzione di mollare la presa. I miei uomini sono dovuti entrare nella gabbia per freddare il criceto con due colpi di fucile”. Alla piccola Susanna, immediatamente ricoverata all’ospedale, è stato diagnosticato un “taglio sul dito” ma non sarebbe in pericolo di vita.