CHIRURGO DIMENTICA SUO FIGLIO: "NELLA PANCIA DI UNA PAZIENTE"
MONZA – Un piccolo imprevisto e la tranquilla routine di un giovane e
brillante chirurgo ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Era una
giornata come un’altra per Gian Vittorio Semeraro, chirurgo all’Ospedale
San Procopio di Monza, con la sola differenza che quella mattina era
dovuto passare in ospedale per un’operazione urgente. Così ha portato
con sé il figlioletto di 3 anni, prima di accompagnarlo all’asilo. Il
resto ce lo racconta lui, ancora scosso per l’accaduto.
“Stavo operando con mio figlio che si era addormentato in braccio –
sono talmente bravo che posso operare con una mano sola – quando mi è
squillato il cellulare. Così ho appoggiato mio figlio lì, vicino alla
cistifellea, e ho risposto al telefono. E dopo il buio. Nella mia testa
mio figlio era già all’asilo, è brutto da dire, ma me ne sono
dimenticato. Ho ricucito la pancia della signora e sono andato a
prendere un caffè. Nel pomeriggio, quando sono andato a prendere il
bimbo all’asilo, le educatrici mi hanno detto che non era mai arrivato. A
quel punto mi si è accesa la lampadina. Sono tornato di corsa
all’ospedale, ho riportato la signora in sala operatoria e con un
cesareo d’urgenza ho rivisto mio figlio. Per fortuna stava bene. Il
problema a quel punto era convincere la signora che quello non era
figlio suo. Lei ha cominciato a dire ‘È uscito dalla mia pancia quindi è
mio!’ e lo tirava per i piedi. Ho provato a farla ragionare dicendole
che quel bambino aveva 3 anni e lei invece 79, ma niente. Solo quando le
ho fatto notare che era vestito e aveva pure lo zainetto dei Gormiti ha
mollato la presa. Stavolta è andata bene ma non voglio più correre
questo rischio: la prossima volta lo lascerò in macchina”.
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