martedì 11 giugno 2013

CARDIO CHIRURGO : RIFIUTA IL TRAPIANTO A UN LEGHISTA! "IL CUORE VA DATO AD UN ITALIANO"

CARDIO CHIRURGO : RIFIUTA IL TRAPIANTO A UN LEGHISTA! "IL CUORE VA DATO AD UN ITALIANO"  

Un paziente leghista in grave pericolo di vita, colpito da infarto, si è visto rifiutare il trapianto perché, a detta del cardiochirurgo che lo avrebbe dovuto operare, il cuore doveva andare a un italiano. Secondo la notizia, riportata da Il Gazzettino del Ghebbo, il medico ha quindi firmato un nullaosta per il trasferimento del paziente in Padania per mettersi lì in lista d’attesa. Un trasferimento impossibile non solo in quanto l’uomo era tenuto in vita dalla macchina della circolazione extracorporea ma anche per la difficoltà di individuare la nazione sopra indicata.
Come riporta Il Gazzettino: La vicenda ha creato un vero e proprio incidente diplomatico tra l’Azienda ospedaliera Ghiscari e l’Asur 4 di Porto Bianco (An) (dove il leghista si era fermato per smaltire nel fiume Nevola degli scarti industriali della sua azienda), perché Graziano Federici, il cardiochirurgo chiamato per decidere sul trapianto, alla domanda schietta e irritata del collega veneto: «Perché non lo operate voi?», avrebbe risposto testualmente che, “stando alle indicazioni del Centro Italia Transplant, i cuori degli italiani vanno dati di preferenza agli italiani. Se volete ne ho uno di cinghiale”. Vera o meno che sia questa versione, che peraltro ha fatto il giro dell’ospedale Ghiscari, il fatto è che un medico, chiamato a prendere in carico un paziente per il trapianto, invece di stabilire con i colleghi tempi e modi dell’operazione, ha scritto nero su bianco nella sua consulenza che il leghista poteva tornarsene in Padania.
Il leghista, di cui non si conosce il nome ma solo l’etnia, leghista, per fortuna alla fine ha avuto il trapianto ad Approdo del Re, nella Padania del Nord, e adesso sta bene, cioè, bene… è tornato come prima.
La vicenda rimane comunque davvero sconcertante e difficile da credere, ancor di più perché coinvolge un medico che per definizione dovrebbe salvare le vite umane indipendentemente dal sesso, dalla religione, dall’etnia e dall’alito.

SEGUIVA LA SUA EX PER RIEMPIRLA DI RIME : "RAPPER ARRESTATO PER STALKING"

SEGUIVA LA SUA EX PER RIEMPIRLA DI RIME :   "RAPPER ARRESTATO PER STALKING" 

Canicattì – Ha trovato il coraggio di denuciare, la ragazza siciliana che veniva stalkerata da mesi dal suo ex-compagno Erios Ariosto, meglio conosciuto nell’ambiente musicale livornese col nome d’arte di Ludovico il Fico.
“È stata un’esperienza terrificante”, racconta Regina Fondes, studentessa diciassettenne del Liceo Daniele Interrante di Cosenza, “voleva decantarmi tutta la sua discografia. Un’angoscia unica. Rime oscene tipo “amore-cuore-dolore-parole-colore-fervore-calcolatore”, una tragedia! Lo stato deve aiutarci da questi rapper disagiati che ci rovinano la vita”. Regina aveva tentato invano di mettere fine alle persecuzioni: “Ludovico capiscimi”, gli dicevo, “è finita! Smettila di sillabarmi il tuo dolore!”.
Solo dopo diverse settimane ha deciso di rivolgersi ai carabinieri del nucleo antirapper locale. Secondo il rapporto degli agenti, ragazzo soleva farsi seicento chilometri al giorno per poterla seguire in ogni angolo della città e, al momento giusto, saltare fuori e decantarle tutto il suo amore sottoforma di rime orrende.
La ragazza dopo essersi rivolta ad una psicologa ninfomane ha deciso per la denuncia. Ora un giudice ha stabilito che Ludovico dovrà stare seicento e uno chilometri lontano dalla sua ex-ragazza, per tutta la vita. Ma il giovane disagiato non sembra arrendersi: “Il giudice è stato un uomo senza cuore, ma non rinuncerò a cantare alla mia ex il mio dolore, ho già installato facebook nel mio calcolatore!”.

METEO : ARRIVA "GIOVANBATTISTA" LA PERTURBAZIONE "CHE STA LI SENZA FARE NIENTE"!

METEO : ARRIVA "GIOVANBATTISTA" LA PERTURBAZIONE "CHE STA LI SENZA FARE NIENTE"! 

LONDRA – Il pazzo clima di quest’anno sembrava averci abituato a tutto, ma evidentemente non si è stancato di sorprenderci. I meteorologi annunciano infatti l’arrivo, a metà della prossima settimana, di una nuova perturbazione atlantica che, a differenza di quelle che l’hanno preceduta, ci lascerà in pace. Giovanbattista così è stata denominata, si limiterà a stazionare sui nostri cieli e ad osservare tranquillamente quel che succede. “Sarà un po’ come un vecchietto davanti a un cantiere – afferma Michael Atterraggio, del sito Raingovernmentrobber.com – che osserva gli altri lavorare. Non fa niente di male ma dopo un po’ ti giri, vedi che è sempre lì e dici «Ma questo qui quand’è che si scava dai maroni?». Non sono esclusi però alcuni tuoni dimostrativi. Giovanbattista dovrebbe rimanere sull’Italia circa due settimane, prima di andarsene a giocare a scopone alla bocciofila dei quadranti meridionali.

LO ACCUSANO DI ZOOFILIA MA E' SOLO "LA SUA RAGAZZA NON DEPILATA"

LO ACCUSANO DI ZOOFILIA MA E' SOLO "LA SUA RAGAZZA NON DEPILATA" 

Stati Uniti – Jason Pacman (20 anni, glabro) è lo sventurato protagonista di questo equivoco. Due poliziotti hanno notato la macchina del ragazzo sussultare nei pressi dell’area di sosta di un distributore automatico di fucili d’assalto, poco fuori la contea di Derry (Maine). Dopo aver udito strane urla provenire dall’autoveicolo, i due si sono avvicinati ancora di più, assistendo a uno spettacolo che più tardi, davanti ai giornalisti, avrebbero definito come “agghiacciante”. Jason era in compagnia di un “enorme e informe ammasso di peli” che le guardie a prima vista hanno identificato come un terranova. I corpi all’interno della macchina erano avvolti in un intenso amplesso e sono stati interrotti dai poliziotti decisi a chiarire la faccenda. Dopo aver sfondato a calci i vetri, le forze dell’ordine hanno sedato “l’informe bestia” e arrestato il ragazzo con l’accusa di zoofilia e atti osceni in luogo pubblico. Solo nel pomeriggio del giorno successivo Jason ha avuto modo di spiegare che quello costudito nel canile cittadino non era un terranova ma la sua ragazza, Tania Cita (19 anni, pelosa).

LA FIFA : BOCCIA I CAMPANACCI A BRASILE 2014 "LO STRUMENTO UFFICIALE SARA' PIANOFORTE A CODA "

LA FIFA : BOCCIA I CAMPANACCI A BRASILE 2014  "LO STRUMENTO UFFICIALE SARA' PIANOFORTE A CODA " 

Rio de Janeiro – Dopo la bocciatura del campanaccio in plastica detto caxirola – erede della sudafricana vuvuzela – come strumento ufficiale dei mondiali 2014, la Fifa ha deciso che lo strumento ufficiale del Campionato del Mondo 2014 sarà il pianoforte a coda.
Secondo la Fifa, le migliaia di caxirola suonate contemporaneamente dal pubblico produrrebbemo un rumore tale da confondere gli atleti in campo e far dimenticare all’arbitro quale squadra deve passare il turno. Dopo la diffusione della notizia, nei conservatori musicali di Rio de Janeiro è stato subito un boom di iscrizioni al nuovo anno accademico, con migliaia di tifosi che sognano di poter tifare i loro campioni a ritmo di Chopin e Mozart.
Ogni tifoso che si rispetti, si presenterà quindi alle partite del mondiale con il suo pianoforte a coda e una borsa per gli spartiti. Gli organizzatori dell’evento hanno fatto sapere che potrebbero essere necessarie alcune modifiche ai tornelli degli stadi per permettere il passaggio degli strumenti.

POLIZIOTTO UCCIDE UN RAGAZZO: "E NON INCOLPA LE SCALE"

POLIZIOTTO UCCIDE UN RAGAZZO: "E NON INCOLPA LE SCALE" 

MILANO – Era una serata come tante per Alfredo Attaccabrighe, poliziotto 27enne, passata a pattugliare alcune zone del capoluogo lombardo: soliti giri di ronda, qualche canna scroccata a degli spacciatori e tanti falsi allarmi.
Improvvisamente, nelle vicinanze del Parco della Guastalla, Attaccabrighe ha notato un giovane che indossava una di quelle felpe col cappuccio, mentre camminava con lo sguardo abbassato, cuffie nelle orecchie e le mani in tasca.
Insospettito, non tanto da questo modo di fare così spontaneo, ma dagli abiti indossati dal giovane passante e da una camminata forse da lui interpretata come sovversiva, Attaccabrighe ha bloccato la strada al ragazzo, non gli ha chiesto nemmeno i documenti e ha preso a massacrarlo violentemente con pugni e calci, per poi accorgersi di avere anche il manganello e infierire ulteriormente sul giovane che non si è nemmeno reso conto dell’accadauto.
I soccorsi sono giunti in ritardo e hanno potuto solo constatare la morte del giovane, mentre Attaccabrighe, come colto da una visione, ha deciso di recarsi immediatamente in caserma, dove ha raccontato tutto al suo superiore, Ardito De Bastonis, il quale gli ha consigliato di ritrattare la sua versione e incolpare le solite cose: la droga, gli estintori, oppure le sempreverdi scale.
Ma Attaccabrighe, come colto da orgoglio, pare abbia affermato: “Queste cose da lei elencate si sono già macchiate di troppi crimini, capitano. E per difenderle mi consegno spontaneamente!”. Il capitano, colpito da tanto coraggio, ha accolto la richiesta del suo sottoposto e, prima di accompagnarlo nella sua cella pare che gli abbia sussurrato: “Sono fiero di te giovanotto, hai salvato quelle scale”.

RUZZLE : NON GLI ACCETTA PAROLA "MINACCIA UNA STRAGE "

RUZZLE : NON GLI ACCETTA PAROLA  "MINACCIA UNA STRAGE "  

LAVAGNA – Epilogo drammatico e inaspettato al Campionato Nazionale di Ruzzle. Uno dei finalisti, Lino Paro, ha preso in ostaggio gli organizzatori e parte del pubblico, minacciando gesti eclatanti se non gli sarà riconosciuta la vittoria del torneo.
Lino Paro – 26 anni, dottorando in Filologia Romanza – fino a un paio di mesi fa non aveva mai usato un touch screen né aveva mai sentito parlare di Ruzzle. Vedendo un suo amico impegnato in una partita, gli ha chiesto di provare a comporre qualche parola e in pochi secondi ha superato i mille punti. Da allora la sua vita è cambiata: ha comprato un iPad usato e ha iniziato a sfidare tutti senza mai perdere una partita. In breve è diventato un giocatore compulsivo: non si stacca dal suo tablet neanche per andare in bagno e le sue sedute sulla tazza del water sono diventate interminabili.
Si è quindi iscritto al Campionato Nazionale a Lavagna, preparandosi al ritmo di trecento partite al giorno e studiando quotidianamente il vocabolario. Nei primi incontri ha dominato gli avversari sfoderando termini come MIRMILLONE (una categoria di gladiatori), VALETUDINARIO (cagionevole di salute), GUIDERDONE (ricompensa), GROMMA (incrostazione lasciata dal vino dentro una botte) e BALOGIO (fiacco, poco brillante).
Ha compiuto una cavalcata trionfale fino alla finalissima. Qui ha vinto la prima manche ma poi, provato dalle migliaia di partite delle ultime settimane, ha perso la seconda e ha iniziato malamente la terza. Sentendo i terribili rintocchi degli ultimi secondi con trecento punti di svantaggio si è sentito perso, ma di colpo ha visto la luce: sul tabellone c’era la parola SCHICCHERA (schiocco di pollice e indice), ammessa l’anno scorso nel dizionario. Mentre col dito sfiorava le lettere piene di 2L, 3L, 2W e 3W, Paro tremava per l’emozione. Ma una volta finito di scrivere ha atteso invano il suono della parola valida, sentendo solo il rintocco finale che decretava la sua sconfitta.
A questo punto è esploso rivendicando il suo successo: “SCHICCHERA è una parola valida! Voglio che mi sia riconosciuta!”. I giudici di gara, regolamento alla mano, si sono rifiutati di convalidare il termine e Paro, trasfigurato dalla rabbia, ha chiuso a chiave lo stanzone della finale e preso in ostaggio i presenti. Rivendica la vittoria del torneo e la sua incoronazione a campione italiano, altrimenti minaccia di compiere una strage.
Alla Farnesina il Ministro degli Esteri Emma Bonino è già stata allertata. Tramite l’ambasciata svedese sta negoziando con Stoccolma, dove ha sede la Mag Interactive, azienda creatrice del gioco: a nome della Repubblica Italiana sta facendo pressione per la convalida retroattiva di SCHICCHERA, per risolvere questa difficile emergenza.
Nel frattempo uno degli spettatori è riuscito a fuggire e ha rivelato che il Paro sembra essere disarmato, ma che da quando ha scoperto Ruzzle due mesi orsono indossa lo stesso paio di vecchie All Star e gli stessi calzini di spugna e, se le sue richieste non saranno accolte, minaccia di togliersi le scarpe.

TROVATO: "SUPERSTITE NEL TITANIC "

TROVATO:  "SUPERSTITE NEL TITANIC " 

Jeffrey Osbourne era ufficialmente nell’elenco dei dispersi del naufragio del 1912. È stato trovato su una zattera di fortuna sulla quale ha trascorso tutti questi anni, mangiando pesce e bevendo succo di pesce. Ai soccorritori che l’hanno tratto in salvo ha detto poche semplici parole: “Era ora, cazzo!”.
Ma come tutti gli episodi che riguardano il Titanic anche questo ritrovamento non è privo di misteri: la zattera con il naufrago, infatti, è stata ritrovata in mezzo al lago di Como. Ora spetta agli inquirenti stabilire come vi sia finita.  Osbourne, che oggi ha 124 anni, ha dichiarato di non aver mai perso la speranza di essere salvato, ma solo quella di essere rimborsato: “Ho perso il biglietto, ora è la mia parola contro la loro”. E a chi gli ha chiesto cosa farà adesso, ha risposto: “Voglio solo finire la mia cazzo di traversata”.