martedì 21 maggio 2013

IRRUZIONE DELLE FEMEN PER INTERROMPERE PROTESTA FEMEN

IRRUZIONE DELLE FEMEN PER INTERROMPERE PROTESTA FEMEN 

PODGORICA (MONTENEGRO) – Le attiviste di Femen hanno dato luogo a un curioso flash mob nella città di Podgorica. Mentre metà di loro si spogliava contro l’ennesimo caso di censura politica, l’altra metà provava a rivestire le attiviste nude. Spiega Ivanka: “Solo con i nostri capezzoli inturgiditi dal freddo possiamo convincere il mondo che la censura è sbagliata!”. Ma viene interrotta da Julia: “La mia amica non capisce che alle persone interessano solo le nostre tette, non le nostre cause. Chi si ricorda perché ci siamo spogliate la settimana scorsa?”.
Katiushska ha provato inutilmente a moderare le amiche: “Solo una dignitosa lotta nel fango potrà sedare le vostre controversie, e si dà il caso che abbia portato i costumi adatti per l’occasione”. Appello caduto nel vuoto, come quello del Papa che ieri sera via twitter ha invitato le ragazze a ricorrere alla chirurgia plastica “Su certi siti si trovano tette più abbondanti delle vostre. Così non interessate a nessuno”.

CRISI IN GRECIA CONVOCATI I CAVALIERI DELLO ZODIACO

CRISI IN GRECIA CONVOCATI I CAVALIERI DELLO ZODIACO 

ATENE – La situazione in Grecia è sempre più grave. L’esercito non sembra essere in grado di contenere a lungo le proteste della popolazione e il Governo ha deciso di correre ai ripari e convocare i Cavalieri Dello Zodiaco. Il primo ministro Samaras si è recato al Grande Tempio per incontrare il Grande Sacerdote, portavoce in Terra della dea Atena, e chiedere l’aiuto dei suoi cavalieri per fronteggiare le rivolte. Il Sacerdote ha ammonito il primo ministro che i cavalieri, se mai dovessero scendere in campo, sarebbe a favore del popolo e non contro di esso.

Il premier stava abbandonando sconsolato il Grande Tempio quando è stato avvicinato in maniera furtiva da tre cavalieri. Sembra che questo trio di “disertori” sia disposto ad aiutare il governo. Da domani quindi a controllare le manifestazioni di piazza ci saranno Cristal, Phoenix, e anche Andromeda, che in cambio della sua collaborazione ha ottenuto protezione contro le continue minacce di Alba Dorata. Questa non è certo una buona notizia, perché per fronteggiare i cavalieri “cattivi” scenderanno presto in campo anche i “buoni” e il rischio che si corre è quello di distruggere la Grecia anziché ricorstruirla.

APPELLO PER SALVARE HUAIHEEM SIEI CONDANNATO A MORTE PER IL SUO NOME

APPELLO PER SALVARE HUAIHEEM SIEI CONDANNATO A MORTE PER IL SUO NOME  

KHARTUM – Tantissime persone da tutto il mondo, gente comune e vip, negli ultimi giorni hanno aderito alla campagna “Salviamo Huaihemm”, il giovane sudanese condannato a morte per il suo nome. I saggi della sua tribù si sono riuniti in consiglio e consultando la Shari’a gli hanno saggiamente consigliato una doccia di sassi di quelle che non puoi rifiutare. Così Huaiheem Siei, 22 anni, allevatore di punteruoli rossi, è stato condannato alla lapidazione a causa di una blasfema assonanza del suo nome con un brano dei Village People, giudicata immorale quanto i Village People.
Le pressioni esercitate tramite i media internazionali, e Jovanotti che ha impugnato la chitarra, avevano convinto le autorità locali a convertire la pena di morte in 99 colpi di frusta in pubblico. Ma al sesto tamponamento di fila la sua Renault 14 non ha retto, e ora si sta riconsiderando la lapidazione.
Non lasciamolo solo!

ASSURDA "SENTENZA" I POSTERI PRENDONO TEMPO

ASSURDA "SENTENZA" I POSTERI PRENDONO TEMPO 

Un’altra fumata nera presso il tribunale dei posteri. C’era grande attesa per la sentenza dei giudici, chiamati a decidere sull’ardua sentenza. Si dovrà però pazientare: le toghe non sono ancora pronte al grande passo e alcuni di loro proprio non sono ancora nati. Al momento di chiudere l’articolo non ci sono novità a riguardo. L’ultimo sviluppo si è avuto ormai due mesi fa quando uno dei cancellieri ha terminato di perdere i denti da latte.

RISPONDE A UNA E-MAIL DALLO ZIMBABWE E DIVENTA MILIONARIO

RISPONDE A UNA E-MAIL DALLO ZIMBABWE E DIVENTA MILIONARIO  

A volte la fortuna bussa alla porta tramite posta elettronica. È accaduto a M. G., un 53enne di Ravenna, che si è visto accreditare sul suo conto la bellezza di 6 milioni di dollari. “Ho ricevuto questa mail firmata William Gumbeze, figlio di uno dei più ricchi agricoltori dello Zimbabwe – racconta un eccitato M. G. – che chiedeva il mio aiuto per recuperare 15 milioni di dollari del patrimonio di famiglia che suo padre aveva depositato a Johannesburg prima di essere assassinato. Io avrei dovuto solo fare da prestanome e avrei ricevuto 6 milioni di dollari. Di solito queste e-mail le cestino perché sono delle truffe, ma stavolta mi sono detto: perché non provare? E così sono diventato ricco in pochi giorni”. Anche William Gumbeze, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, conferma la circostanza: “Era ora. Erano anni che mandavo questa e-mail a tutto il mondo e nessuno mi aveva mai cagato”.

CASSAZIONE "CHI VENDE PUZZONE DEVE RISARCIRE I TRUFFATI"

CASSAZIONE "CHI VENDE PUZZONE DEVE RISARCIRE I TRUFFATI" 

BOLOGNA – Con una recente sentenza i giudici della Corte di cassazione hanno condannato il 34enne turco Akan Ishun Efes al risarcimento di 4gr di Pakistano, 2 Camel Light, 20 centimetri di Rolls Blue e 1430 euro di danni morali per aver venduto del “puzzone” alla studentessa 18enne Tania Mauri. La giovane, con la sua coraggiosa denuncia, ha rotto il muro di omertà che esiste da sempre tra i consumatori di hashish truffati.
La corte ha ritenuto che la sostanza di cui è composto il puzzone (anche noto come sabbione, plasticone, gommone) è tanto dannosa per la salute quanto per la reputazione. Infatti la Mauri a causa del trauma riportato non ha più toccato cannabinoidi, riscontrando inappetenza e frequenti stati d’irascibilità. Inoltre da quella brutta esperienza le è rimasto l’indelicato nomignolo affibbiatole dai suoi compagni di scuola: “Bridgestone”, per l’odore di auto di Formula 1 in fiamme che emanava la sua “storia” quando scaldata. Per questo la corte ha sanzionato in maniera esemplare la truffa dell’anatolico pusher.
La Dtt.ssa Milla Sensi, docente in Sgami della Comunicazione, ha spiegato con pochi e semplici consigli come difendersi dal puzzone: “Cercate di instaurare un rapporto di fiducia con il pusher, con quelli da parco potete usare qualche simpatico soprannome tipo capo, bomber, presidente. Quando c’è la secca, evitate di frequentare pusher occasionali o comunque mai più di un deca, specie se sono muniti di cane; se in giro non si trova hashish perché mai un punkabbestia dovrebbe averne in esubero? Durante i grandi eventi (concerti, raduni internazionali, match di cartello) è meglio portarne un po’ da casa, magari mettendolo a sandwich tra due monetine. Colore, peso specifico e forma sono identici, ma se ormai l’acquisto è avvenuto, non cercate assolutamente di piazzarlo ad altri tentando di limitare i danni, peggiorerete soltanto la situazione”.

PARTITA DI CALCIO TRA CANI SOSPESA PER CORI RAZZISTI

PARTITA DI CALCIO TRA CANI SOSPESA PER CORI RAZZISTI 

TORTORETO LIDO (TE) – Tutto era cominciato nel migliore dei modi nell’attesissima partita di calcio tra Bull Terrier e Pincher, valevole per il campionato di calcio canino: ottimo gioco in campo, tifoserie rumorose e nessuna fastidiosa museruola a impedire il divertimento.
Verso il 28′ del primo tempo, sul punteggio di 1-0 per i Bull Terrier, la tifoseria dei Pincher ha indirizzato i primi “Bau” razzisti nei confronti di Vetuschi, numero 9 dei Bull Terrier e autore del gol, reo di avere una macchia nera sul muso vicino all’occhio. Vetuschi ha deciso di ignorare i cori avversi e giocare come sa fare.
Nel secondo tempo però la situazione è degenerata. Al 14′ viene fischiato un rigore per i Bull Terrier ed è proprio Vetuschi che si incarica di tirare. I “Bau” razzisti della tifoseria Pincher sono sempre più forti, al punto da far intervenire l’arbitro che con dei “Bau” di avvertimento richiama i capitani al centro del campo e sospende la partita. “Bau” di approvazione da parte della tifoseria dei Bull Terrier, mentre la tifoseria Pincher ha risposto con dei “Bau” di insulti, pur consapevoli che avrebbero portato a un aumento ulteriore delle giornate di squalifica.

BERLUSCONI "RIMBORSERÒ I SOLDI SPESI PER LE ZOCCOLE"

BERLUSCONI "RIMBORSERÒ I SOLDI SPESI PER LE ZOCCOLE" 

Una proposta ad effetto che spiazza gli avversari a pochi giorni dal processo. L’ha fatta a sorpresa Silvio Berlusconi verso la fine di un’intervista a Mattino Cinque con Belpietro: rimborsare tutti i soldi spesi dagli italiani per il sesso a pagamento. Gli avversari politici non hanno perso la calma davanti a questa nuova provocazione. “È una puttanata”, ha dichiarato Bersani. Casini invece si è detto preoccupato di “tutelare le famiglie tradizionali cattoliche” e quindi auspica che non siano rimborsabili anche le prestazioni omosessuali. Antonio Di Pietro ha parlato di “ennesima legge ad personam”, anche se da un’indagine al catasto, l’onorevole dell’Idv è risultato proprietario di tutte le case chiuse del Molise. La promessa di Berlusconi ha già causato le prime incomprensioni, sfociate in vere e proprie risse, fra i clienti più anziani e le prostitute che si rifiutano di rilasciare una ricevuta.

FA UNA BATTUTA SU SHETTINO GLI AMICI NON RIDINO 21 ENNE SI GETTA IN MARE

FA UNA BATTUTA SU SHETTINO GLI AMICI NON RIDINO 21 ENNE SI GETTA IN MARE 

CAGLIARI – Finisce in tragedia una simpatica pizzata fra amici. Matteo D’Urzu, ventun’anni, alla vista di una cameriera che faceva cadere un bicchiere per terra, non si è lasciato sfuggire l’occasione e, forte del desiderio di strappare una risata ai suoi amici, ha urlato: “Ma chi è, Schettino?”, senza però raggiungere il risultato sperato. “Era totalmente fuori contesto” racconta Alessio, amico di Matteo da una vita. “Facciamo spesso battute su Schettino, ma in quel caso, davvero, non avrebbe fatto ridere a nessuno. È stato davvero imbarazzante. La cameriera si è inchinata per raccogliere il bicchiere e io, per uscire da quel momento di imbarazzo, ho detto: ‘Immaginate cosa farebbe Berlusconi se vedesse quella inchinata così!’, e hanno riso tutti. Poi Luca ha aggiunto: ‘Ma se ha un culo così grande che Monti gli metterebbe l’Imu!’, e lì ci siamo sganasciati dalle risate. Ho dato una pacca sulla spalla a Matteo, e lui ha accennato una risata. Sembrava che ormai fosse tornato tutto apposto, e invece…”.
Matteo, mentre guidava verso a casa, ha chiamato al telefono Alessio, dicendogli: “Sto passando davanti al porto, ora mi butto insieme alla macchina. Voglio morire”. “Gli ho detto di non fare cazzate. Gli ho detto: ‘Torna a casa, cazzo!’. Matteo ha riso. Solo che dopo aver riso è scoppiato a piangere e ha detto: ‘Vedi? Tutti riescono a fare battute divertenti tranne me!’”. A quel punto ha chiuso la telefonata ed è affondato con la sua auto.

PUNTATA SPECIALE DI MISTERO :GIANNINO E RATZINGER SONO

PUNTATA SPECIALE DI MISTERO :GIANNINO E RATZINGER SONO LA STESSA PERSONA  

Ratzinger annuncia le sue dimissioni dal papato per il bene della Chiesa. Pochi giorni dopo Oscar Giannino arriva alla stessa decisione abbandonando Fermare il Declino che, stando alle sue parole, non dev’essere compromesso dagli attacchi personali nei suoi confronti. Una coincidenza non trascurabile, se contiamo che i due non sono mai stati fotografati né avvistati insieme.
Ma ci sono altri indizi che hanno portato la redazione di Mistero a sospettare che Oscar Giannino e Joseph Ratzinger siano la stessa persona. Entrambi vestono in modo eccentrico. Entrambi amano sfoggiare cappelli e bastoni. E soprattutto entrambi hanno millantato per anni rapporti stretti con fantomatici esseri dotati di poteri soprannaturali, Ratzinger con il Dio onnipotente e Giannino con il Mago Zurlì. Durante una puntata speciale di Mistero, Andrea Bossari cercherà di scoprire la verità nell’unico modo possibile, avvicinare Oscar Giannino e provare a tirargli via i baffi.

SUSANNA TAMARO ECCO LE MIE PARODIE SUL LIBRO DI LUTTAZZI

SUSANNA TAMARO ECCO LE MIE PARODIE SUL LIBRO DI LUTTAZZI  

Mentre il mondo dell’editoria è ancora scombussolato dall’apparizione di Lolito, l’ultima fatica del redivivo Daniele Luttazzi, la scrittrice Susanna Tamaro, che il comico romagnolo aveva preso di mira ormai 19 anni fa, rompe il suo giuramento di chiudere con la letteratura, se mai avesse aperto, e decide di tornare in attività per restituirgli pan per focaccia. Era il 1994, infatti, quando sulla scia del bestseller Va’ dove ti porta il cuore, apparso pochi mesi prima, Luttazzi pubblica il dissacratorio Va’ dove ti porta il clito, che gli procura diverse accuse di plagio da parte della scrittrice e del suo editore, risoltesi però poi in nulla di fatto.
Ma ora l’autrice triestina è pronta a dar sfogo a tutta la rabbia accumulata in questi anni: “La pubblicazione di Lolito è stata la scintilla decisiva”, afferma Tamaro, “Ora gli insegnerò io a prendere in giro gli altri”. In uscita dunque le feroci parodie di Sesso con Luttazzi che diventerà Sonno con Tamaro; Bollito misto con mostarda storpiato in Insalata mista senza aceto; La castrazione e altri metodi infallibili per prevenire l’acne che si chiamerà invece La moderazione e altri metodi infallibili per prevenire il gonfiore di stomaco; e infine il volume più atteso di tutti, la versione tamaresca proprio di Va’ dove ti porta il clito che molto probabilmente prenderà il caustico titolo di Va’ dove ti porta il cuore.

ARRIVA DALLE FECI DI UN LEMURE LA CURA PER LE CALVIZIE

ARRIVA DALLE FECI DI UN LEMURE LA CURA PER LE CALVIZIE  

LIPSIA – Se Fleming per scoprire la penicillina ha avuto bisogno della muffa, stavolta a un ricercatore tedesco per trovare un rimedio alla perdita dei capelli sono servite le feci di un lemure. Oskar Kleine-Jan, studente dell’Università di Lipsia, si era recato in Madagascar per completare la tesi del suo Master in Primatologia: Evoluzione dei costumi sessuali del Sifaka di Verreaux.
L’oggetto di studio è un lemure diffuso nel Madagascar sud-orientale e Kleine-Jan voleva verificare la teoria secondo cui le femmine di Sifaka si prostituiscono in cambio di cibo. Dopo alcuni giorni di appostamento su un baobab, Kleine-Jan stava finalmente per assistere alla contrattazione tra un lemure femmina e un maschio con un casco di banane, quando il ramo su cui era seduto ha ceduto, facendolo rovinare a terra con fratture multiple agli arti. Immobilizzato ai piedi del baobab, Kleine-Jan è stato umiliato dai lemuri, indispettiti dalla sua invadenza e dai colori sgargianti dei suoi calzini: i due Sifaka hanno iniziato a defecare sullo sventurato studioso, presto imitati da altri esemplari.
Kleine-Jan ha chiesto aiuto col suo telefono satellitare e dopo due giorni un’equipe del dipartimento di Zoologia è riuscita a recuperarlo. Dopo averlo ripulito dagli escrementi i suoi colleghi sono rimasti a bocca aperta: Kleine-Jan, prima pelato come una palla da biliardo (tanto da essere soprannominato dott. Kojak), aveva ora una capigliatura così folta e abbondante da farlo somigliare a Slash dei Guns N’ Roses.
Tornato nella sua università, il ricercatore è stato analizzato dai suoi colleghi del dipartimento di Tricologia. Questi hanno scoperto che un enzima presente nelle feci dei Sifaka è in grado di rigenerare i follicoli piliferi dei soggetti affetti da alopecia. Per il momento non si è riusciti a sintetizzare la sostanza, che va prelevata direttamente dagli escrementi del lemure. Inoltre i Sifaka sono una specie protetta dal WWF e a forte rischio di estinzione e non possono essere sottratti al loro habitat. Per questo il rimedio miracoloso è stato sperimentato finora solo su un ristretto numero di volontari, ma i primi risultati sarebbero strabilianti.
La Pfizer ha già avanzato al governo del Madagascar una richiesta formale di acquisto delle regioni di Amoron’i Mania e Atsimo-Atsinanana (dove i Sifaka sono più numerosi), convinta di poter replicare il successo del Viagra. Intanto in Italia suscita scalpore un servizio del fotografo Antonello Zappadu: i suoi scatti ritraggono una colonia di lemuri che si aggira tra le pendici del vulcano di Villa Certosa sotto l’occhio compiaciuto di Silvio Berlusconi, che li accarezza soddisfatto all’ombra della sua nuova capigliatura afro.

CUCINA PIATTO TIPICO MA SI DIMENTICA DI POSTARE LA FOTO SU

CUCINA PIATTO TIPICO MA SI DIMENTICA DI POSTARE LA FOTO SU FACEBOOK " STUDENTESSA SI SUICIDA" 

Milano – Doveva essere una giornata come tante per Anita, studentessa fuorisede che dopo le lezioni si apprestava, come tutte le sere, a cucinare un piatto tipico della sua terra per poi fotografarlo e postarlo su svariati social network in attesa di condivisioni e commenti. Ma venerdì la giovane ha sciaguratamente consumato il pasto – abbondanti spaghetti alla sorrentina con una spolverata di pecorino – senza prima fotografarlo, rendendosi conto ormai solo all’ultimo boccone che non c’era modo di provare che avesse cucinato quella pietanza. L’insano gesto è stato quasi immediato, un riflesso al terribile shock che l’ha portata a gettarsi dal quarto piano appena cinque minuti dopo l’accaduto.
“Ero passata in cucina a fotografare la lista della spesa appiccicata al frigorifero per poi postarla su Instagram – commenta Federica, una delle coinquiline – e ho notato che era molto nervosa e fissava il lavello quasi con paura, ma sono tornata in camera e non mi sono preoccupata più di tanto perché di solito quando è triste mi scrive su WhatsApp”. Lo schianto e il successivo rinvenimento del piatto semivuoto hanno immediatamente reso palese a un occhio esperto i motivi del suicidio: ”Quando ho visto il piatto sporco di sugo ho capito com’erano andate le cose – commenta Alessandra, coinquilina e migliore amica della ragazza – era raro che Anita mangiasse quello che cucinava, il vero scopo era fare foto da condividere su Facebook e Twitter; non so cosa sia successo venerdì, forse un pensiero di troppo, un attimo di debolezza che le è stato fatale. Ora ogni parola di cordoglio risulterebbe vana, possiamo solo stringerci attorno alla famiglia e mettere mi piace ad ognuno dei loro dolorosi status su Facebook”.

ATTENZIONE PARE CHE GIRA!!! "UN VIDEO SU DI TE"

ATTENZIONE PARE CHE GIRA!!!    "UN VIDEO SU DI TE" 

Nessuna conferma, nessuna smentita, il Ministero degli Interni fa sapere che per ora non ci sono prove concrete a dimostrare l’originalità del materiale pervenutoci, ma a quanto pare gira un video su di te. Il filmato recapitato dal gruppo estremista iracheno RISNGP, “Resistenza Islamica Solo Nei Giorni Pari”, è un collage di riprese di telecamere di sorveglianza che ti riguardano. In ordine cronologico:
23 Settembre 2004, ore 18.07 – Un tuo condomino sta quasi raggiungendo l’ascensore e tu schiacci 2.
2 Febbraio 2005, ore 14.25 – A un incrocio, metti la freccia a sinistra e poi svolti a destra.
18 Ottobre 2006, ore 11.45 – Rubi un pezzo di formaggio all’Upim.
6 Giugno 2007, ore 07.45 – Pesti la merda di un cane.
24 Luglio 2008, ore 14.05 – Eviti la fila alle Poste con la scusa che tuo figlio di due mesi ti sta aspettando rinchiuso nel bagagliaio dell’automobile sotto il sole, all’interno di un vulcano.
3 Marzo 2009, ore 13.35 – Prendi a calci un cane.
16 Luglio 2010, ore 17.22 – Paghi il casellante con una banconota tenuta nelle mutande per tutto il viaggio.
2 Gennaio 2011, ore 03.47 – Pisci vicino a un barbone senza curarti che il rivolo gli finisca addosso.
12 Novembre 2012, ore 16.32 – Entri in un negozio di scarpe e dopo due ore esci e tenti il suicidio, a piedi nudi.
18 Maggio 2013, ore 23.25 (ieri) – Grazie a Facebook, ti masturbi sulle foto di persone che non vedi dai tempi delle scuole medie.
Se non ti riconosci in nessuno di questi episodi, non temere, l’altro ieri ti è stato rimosso il microchip di memoria che avevi impiantato nella colonna vertebrale.

VICINO DISEGNA BENE UNA VIGNETTA E LA CANCELLA

VICINO DISEGNA BENE UNA VIGNETTA E LA CANCELLA  

Roma – Sulle prime non si capiva cosa gli fosse preso, se fosse particolarmente stanco o solo distratto, se la matita non fosse quella giusta o la carta diversa dal solito, fatto sta che in tutta la redazione de Il Male (per la precisione L’Unico Male, da non confondere con simili riviste satiriche come Il Nuovo Male dell’ex sodale Vincenzo Sparagna, Il Solito Male del promettente Pierluigi Bersani e il Non vi farò più Male del Normale dell’ormai affermato Silvio Berlusconi) lo sconcerto è stato davvero eclatante quando uno dei grafici, passando dietro il tavolo da disegno del maestro della satira Vincenzo Gallo, più noto come Vincino, ha scorto una vignetta completamente rifinita e dal tratto netto e preciso. Non solo, le consuete nuvolette dal testo sbilenco e scarabocchiato alla bell’e meglio avevano lasciato il posto ad un balloon armonicamente proporzionato e contenente parole perfettamente leggibili. È stato un attimo perché si spargesse l’allarme: “VINCINO NON STA BENE!”. In pochi minuti tutti i collaboratori del settimanale satirico, gli addetti alle pulizie, i vicini di pianerottolo, e anche parecchi passanti, sono accorsi in preda all’ansia al tavolo dell’artista siciliano. La drammatica conferma della crisi in corso si è avuta quando gli astanti hanno verificato che la vignetta non solo aveva un senso ma faceva anche ridere. Prima di essere portato al policlinico Gemelli per accertamenti, Vincino ha però fatto in tempo a cancellare l’opera incriminata e a tranquillizzare comunque i presenti: “Scusate, forse non ho solo digerito la peperonata”.