mercoledì 27 novembre 2013

PRIMARIE CUPERLO SCATENATO!!! "SONO L'UOMO GIUSTO PER FAR PERDERE IL PD"

PRIMARIE CUPERLO SCATENATO!!! "SONO L'UOMO GIUSTO PER FAR PERDERE IL PD"  

ROMA- “Siamo il primo partito d’opposizione quasi ininterrottamente da vent’anni – tuona Cuperlo durante la tappa del suo tour pre-Primarie alla Sagra del Cecio di San Mommèe vi posso assicurare che sono l’uomo giusto per fare in modo che il Partito Democratico rimanga all’opposizione per altri vent’anni!”.
Fortemente spalleggiato da Epifani, che lo definisce “così poco autoritario che nelle interviste stava dietro a Paolini”, il canditato alla guida del PD sembra effettivamente l’uomo giusto per toppare anche alle prossime elezioni.
Si sente pronto a guidare il Partito Democratico dopo un governo di larghe intese?
Certamente. Queste larghe intese dovrebbero aiutarci a perdere le prossime elezioni, anche se la situazione nel centro-destra è piuttosto caotica. Ma se Alfano, per una sorta di sindrome di Stoccolma, dovesse pure riunirsi a Berlusconi facendo correre il suo partito con Forza Italia, allora credo proprio che le chance di perdere aumentino notevolmente (sopratutto dopo aver salvato la Cancellieri), anche se dovremo essere bravi a non offrire un’alternativa credibile. Ma in questo ce la caviamo sempre piuttosto bene.
Quanto ha pesato sulle dimissioni di Bersani il fatto che abbia vinto le elezioni?
Poco. Oggettivamente perdere quelle elezioni col margine di vantaggio che avevamo accumulato dopo le Primarie era quasi impossibile. Quello di Bersani è stato un mezzo miracolo, cercando di defilarsi nel momento più caldo della campagna elettorale e lasciando che Berlusconi tuonasse indisturbato sull’IMU che egli stesso aveva votato, sfiorando la sconfitta per pochissimo. Il tocco di genio è stato quello di aver suggellato l’alleanza col Pdl sapendo perfettamente che Grillo non avrebbe mai corso con noi. In questo modo sperava di perdere anche qualche altro elettore e di farlo perdere anche al M5S, mantenendoci in equilibro all’opposizione senza correre il risco che Casaleggio e soci ci sorpassassero. Anche se la situazione che si è venuta a creare a destra dopo i processi di Silvio ci rompe le uova nel paniere.
Vincere le elezioni è considerato un grosso motivo di disonore nel centro-sinistra, lo abbiamo visto con Prodi alle elezioni per Presidente della Repubblica. Che fine farà dopo Letta? Ha un futuro nel partito?
Il PD è un partito di grande lungimiranza. Il presidente del Consiglio Letta si è trovato, suo malgrado, ad occupare questa carica in un momento molto delicato. Non potevamo stare con le mani in mano come avremmo voluto, ma nemmeno possiamo impegnarci seriamente correndo il rischio che venga rieletto a capo del Governo. Letta lo sa, quindi sta adottando la tattica della “spiga di grano”, come la chiamiamo noi.
Ovvero?
Ha presente un campo di grano quando tira vento? Sembra agitato e tumultuoso, con le onde di spighe che si formano sulla superficie. In realtà si sta muovendo il gambo, la radice è ben ancorata a terra, ferma immobile. Letta fa la stessa cosa, si agita, si muove, dice che risolve situazioni. Ma è solo il gambo (cui peraltro assomiglia). In realtà sta lì fermo sempre nello stesso punto. L’unica cosa che andava fatta, la legge elettorale, non è stata nemmeno presa in considerazione…
A pensarci bene potrebbe essere anche la tattica del “ramo d’albero”, avrebbe senso comunque. Una volta abbiamo persino rischiato di scinderci in due partiti per trovare il nome giusto alla tattica…
Renzi è certamente il suo avversario più temibile…
Vero, con Renzi rischiamo di vincere. Lui si è presentato come il nuovo, il politico rampante. E’ un vincente, uno che è abituato a tenere in pugno la situazione, in grado di mostrare un’immagine rassicurante ma al contempo ferma e decisa. Non so proprio cosa ci faccia nel Pd.
L’elettore del Pd è uno che ancora pensa che ai politici interessi davvero governare, per questo Renzi ha un grosso seguito. A noi non interessa governare, vogliamo fare una corretta opposizione responsabile.
Escludendo Renzi, cos’ha lei di diverso da tutti gli altri esponenti del Partito Democratico che dovrebbe indurre gli elettori a votarla.
Niente. Per questo dovrebbero votarmi, no?

50 FUMATORE DI GANJA!!! "IN LIBERIA IL ROMANZO POSTUMO DI BOB MARLEY"

50 FUMATORE DI GANJA!!!  "IN LIBERIA IL ROMANZO POSTUMO DI BOB MARLEY"  

Appena pubblicato dalla Smoke&Smile editors di Kingston, il romanzo postumo di Bob Marley ha polverizzato tutti i record di vendita nei Caraibi: ben 20 milioni di copie andate letteralmente in fumo in una settimana!
Le pagine, infatti, non solo raccontano le avventure di Mr Ganja, l’alter ego in cui il cantante si trasforma a ogni fumatura, ma sono anche staccabili e rollabili, come richiesto dallo stesso Bob con il celeberrimo aforisma postumo “Chi mi ama, mi fumi!”
Il romanzo, originariamente intitolato L’erba del vicino non è mai migliore della mia! è scritto in forma di ricettario ed elenca una selezione delle cinquanta migliori fumature fra le circa 87.000 provate dal cantante, riportando con dovizia di particolari le visioni cui hanno dato origine nella sua poliedrica mente.
Così da una canna aromatizzata allo zoccolo di cammello, passando per una al Big Buddha Seed contaminato con vernice di frigorifero, si arriva al grande Calumet Megaskunk con forfora di scimmia nana e si scopre che Bob ha scritto No woman, no cry mentre nei panni di Mr Ganjia surfava su un asse da stiro, al largo di Montego Bay, in una notte senza luna, indossando solo una chitarra (anche se non spiega com’è riuscito a entrarci dentro, né come poi ne sia uscito).  Significativa anche la fumatura numero 7, in cui Mr Ganja va in coma metafisico, durante un trip erotico con tre fans e una cassapanca a vapore, e fonda la famosa religione Fratellinonlaviamociicapelli.
Il libro sarà presto disponibile anche nelle nostre librerie, dove arriverà con l’eccezionale prefazione a cura di Vasco Rossi, anch’essa staccabile e rollabile: “Eh Bob…eee Bob Marley… eeeee!”
Rasta’n’Pasta, la casa editrice che ha acquistato i diritti per l’edizione italiana, è così sicura del successo di questo romanzo da lanciare la sfida a Mondadori, scommettendo che Bob Marley vincerà il confronto con l’ultimo lavoro di Fabio Volo. “D’altronde” – ha commentato Zigghi Fumagalli, amministratore delegato della casa editrice – “il libro di Volo non solo non è rollabile, ma l’ho appena provato e vi confermo che non è buono neanche come carta igienica”.

NUOVO SCOOP DE LE IENE!!! "BOTTICELLI COPIA"

NUOVO SCOOP DE LE IENE!!!  "BOTTICELLI COPIA"  

È stato un duro colpo, per tutti gli amanti della pittura e di Botticelli, il servizio con cui Le Iene hanno smascherato un clamoroso caso di plagio: la Venere di Botticelli è in realtà una copia di un’opera precedente. Le immagini non lasciano dubbi.
Una troupe delle Iene ha anche provato a chiedere spiegazioni al Maestro, tendendogli un’imboscata fuori casa, ma questi si è vergognosamente sottratto, con la ridicola scusa che un’intervista imposta equivale ad un interrogatorio e che Le Iene non avrebbero questa autorità.
In esclusiva al nostro giornale, Botticelli ha dichiarato: “Mi meraviglia l’ignoranza di chi mi accusa. La posa della Venere deriva dal modello classico della Venus pudica (cioè che si copre con le braccia il seno e il basso ventre) come la celebre Afrodite Cnidia scolpita da Prassitele, e dal modello della Venere Anadiomene (cioè “emergente” o nascente dalla spuma marina), un dipinto perduto del pittore greco Apelle. L’arte nasce dall’arte”.
Ma il popolo del web non si lascia incantare da queste saccenti spiegazioni. Tutti gli ormai ex fan del Maestro infatti si dichiarano delusi e la sentenza è già scritta: Botticelli non sa dipingere!
A difenderlo è rimasto solo un commando di troll, pagato per questo scopo, sul modello di quelli del Pd (http://www.youtube.com/watch?v=FbXpBPK8IHQ).
A una tavola rotonda sul tema, il giustamente poco noto critico d’arte Bruttura ha sostenuto di aver sempre saputo che Botticelli copia. O almeno questo è parso di capire, visto che ogni volta che gli veniva passato il microfono diceva solo ‘Botticelli’ per poi sfoderare un sorrisino compiaciuto e birichino, come di un bambino che ha detto ‘cacca’ e teme di averla fatta grossa. Avrebbe invece forse speso parole a favore del Maestro il giovane allievo e quasi omonimo Botticianzi; ma quando gli è stato chiaro che non lo avrebbero mai fatto parlare, ha preferito rimorchiare gnocche selvagge.
Intanto agli Uffizi, dal giorno dello scoop, le sale 10-14 che ospitavano le opere del presunto maestro venivano sistematicamente evitate dai visitatori. Per questo il direttore è corso ai ripari, rimuovendo tutte le opere di Botticelli e rimpiazzandole con tele di Serena Dandini, pale di Chiambretti, un trittico di rare espressioni intelligenti di Fazio ed un busto di Paolo Rossi (non il comico, il campione del mondo) (di rosik).

PARI OPPORTUNITÀ !!! "LA DAMA SI CHIAMERA' PAGGIO"

PARI OPPORTUNITÀ !!!   "LA DAMA SI CHIAMERA' PAGGIO"  

La F.R.O.C.I. (Federation RegulatiOns Checkers International), ovvero la Federazione Internazionale del Giuoco della Dama, ha compiuto un importante passo avanti nel riconoscimento della diversità sessuale, decidendo che nelle proprie competizioni saranno ammessi anche giocatori ghei. Non solo, in omaggio a queste persone diversessualmente abili saranno adottati alcuni accorgimenti particolari: una scacchiera con pedine rosa confetto, occhiali 3D per i ghei, al fine di permettere loro di godere al meglio della forma cilindrica delle pedine e quando si mangerà una pedina (si “possiederà”, nel nuovo gergo) andando a dama, bisognerà dire “Paggio!”. Soddisfazione delle associazioni ghei che in un comunicato congiunto hanno dichiarato “Le nostre mosse cominciano a dare frutti”.

TROVA LA CURA PER CHI PARLA DI SE!!! "IN TERZA PERSONA"

TROVA LA CURA PER CHI PARLA DI SE!!!    "IN TERZA PERSONA"  

AZZATE (VARESE) – Sarà presto disponibile la cura per uno dei disturbi psichiatrici più dannosi: parlare di sé in terza persona. La scoperta si deve agli sforzi del Dottor Carlo Gustavo Giovine, psico-patologo dell’età involutiva, che da anni si occupa di questa piaga della società.
Il Dottor Giovine ha iniziato a studiare il problema sin dagli anni dell’università. In un famoso articolo su chi parla di sé in terza persona intitolato “Un famoso articolo su chi parla di sé in terza persona” ha analizzato oltre 1000 pazienti detenuti nei manicomi criminali, giungendo a conclusioni allarmanti: quelli che soffrivano di questo disturbo avevano una probabilità di commettere azioni violente oltre 100 volte più alta degli altri, risultando la categoria di malati più pericolosa, davanti ai fanatici religiosi e ai vegani.
In Italia il problema è particolarmente diffuso:  il primo caso documentato è probabilmente quello di Giulio Cesare, da cui deriva il nome dato a questa terribile sindrome: cesarite. In tempi più recenti l’esempio più eclatante è quello di Diego Armando Maradona, il celebre calciatore argentino che da quando ha manifestato la cesarite ha visto moltiplicarsi i suoi problemi extra-calcistici (figli illegittimi, droga, fisco). Rimanendo in ambito sportivo si ricorda poi la figura di Alberto Tomba: ascoltando le sue interviste (“Alberto è un atleta e un campione”) non ci si stupisce che sia stato accusato di furto militare (uso improprio di paletta e lampeggiante per superare una coda), di lesioni (ferì un fotografo lanciandogli contro una coppa durante una premiazione) e infine di crimini contro l’umanità per la sua prova di attore in Alex l’ariete. E non poteva mancare Balotelli, che commenta la sua ennesima espulsione: “Mario è stato provocato e ha sbagliato a reagire. Ma non ha ammazzato nessuno”.
Un caso a parte è quello del Divino Otelma che usa la prima persona, ma al plurale (“Noi siamo Dio.  I nostri prodigi si spiegano con l’attivazione di forze latenti in tutti gli esseri umani”).
Anche il mondo della politica non è certo immune dal problema. Basti pensare a Domenico Scilipoti ma anche a chi in una vita precedente aveva combinato qualcosa di buono, come l’ex giudice Antonio Ingroia, che dopo la debacle elettorale ha accettato il ruolo di commissario di Sicilia e-Servizi: “C’è chi teme sempre Ingroia: lo temeva come magistrato, lo temeva come politico e adesso ovviamente lo teme alla guida di una società pubblica che in Sicilia è snodo di certi interessi”.
La trattazione si conclude con i cantanti, come Giovanni Lindo Ferretti, ex CCCP, CSI, PGR, CGIL CISL e UIL, che spiega come pianifica la sua attività concertistica: “Ogni anno mi metto a un tavolo e decido il numero delle date per il cantante Giovanni Lindo”. Solo la cesarite in fase avanzata può spiegare i segni di squilibrio degli ultimi anni, come la partecipazione al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione e l’elogio della Lega Nord.
E infine il caso di Giuseppe Povia, che spiega in questi termini la propria evoluzione su Facebook: “Povia non è alternativo, è solo più attento e meno comodo di prima”. Ancora una volta la cesarite dilagante spiega come questo bizzarro personaggio, non pago di fare scempio della lingua italiana nei suoi testi (“Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l’amore è un inganno / … Camminerò come un piccione a piedi nudi sull’asfalto / Chi guida crede che mi mette sotto”), arrivi sul suo blog a sproloquiare di politica, economia e storia (“Hitler in 5 anni portò la Germania da zero a 1a potenza mondiale senza debito e deficit. … Questo creò preoccupazione e sgomento nelle file della finanza internazionale che dovette riunire tutto il comunismo mondiale per abbattere Hitler”.)
La buona notizia è che l’equipe del Dottor Giovine, dopo anni di studi, ha finalmente individuato la causa della cesarite: una carenza dell’ormone modestinolo. Fortunatamente è già pronto il farmaco che supplisce a questo deficit: per le sue particolari caratteristiche di assorbimento, il modestinolo potrà però essere assunto solo per via rettale in comode supposte da dieci centimetri di diametro. La straordinaria scoperta è stata accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica e c’è già chi si sbilancia indicando come forte candidato al Premio Nobel per la Medicina proprio il Dottor Giovine, che in un’intervista su Riza Rincosomatica esprime tutta la propria soddisfazione: “Questi riconoscimenti ripagano anni di sacrifici e riempiono di orgoglio il Dottor Carlo Gustavo Giovine”.

ARRIVA IN FINALE A MASTERCHEF!!! "DOPO AVER CUCINATO IL SUO CANE"

ARRIVA IN FINALE A MASTERCHEF!!!    "DOPO AVER CUCINATO IL SUO CANE"

MOSCA  - “Cazzo di cane in umido”. Una ricetta tanto sconvolgente quanto buona, che ha permesso al tagliaboschi Vassilj Kurbatov di accedere alla finale moscovita di Masterchef. Dopo aver sgozzato Igor, il suo terrier nero, lo ha spellato bene e messo a mollo negli odori la notte prima della semifinale.
Al momento di decidere la parte da servire, Vassilj non ha avuto dubbi, mettendo a bollire il tenero e prelibato salsicciotto del suo ex cane. I giudici sono rimasti entusiasti della ricetta, ma hanno storto un po’ la bocca quando hanno saputo che quel pene favoloso era appartenuto al fedele compagno del concorrente fino a poche ore prima. Il gusto travolgente ha però ben presto fatto sorvolare i giudicanti sul piccolo particolare, mandando in finale un felicissimo Vassilj.
Per l’ultima puntata, che si terrà la prossima settimana, il tagliaboschi avrebbe scartato l’ipotesi di friggere il suo criceto, visto che, tolto il pelo, resta ben poco da far assaggiare. La sua scelta sarebbe caduta sul gatto Piotr, un certosino ciccione che Vassilj avrebbe già messo a seccare fuori dalla porta degli studi televisivi, pronto a sfoderare il suo prelibato “Carpaccio di gatto in salsa tonnata”

VUOLE FARE LEZIONE IN CLASSE INSEGNATE DI GINNASTICA !!! "IN POROGNOSI RISERVATA"

VUOLE FARE LEZIONE IN CLASSE INSEGNATE DI GINNASTICA !!! "IN POROGNOSI RISERVATA" 

Smacerata – Esercizi lattacidi, aerobica ed anaerobica, gran dorsale. Sono termini che non avete quasi mai usato in vita vostra, giusto? Anche i ragazzi della Scuola Media Pierluigi Pardo hanno trovato queste parole strane e quasi offensive. A pronunciarle verso di loro è stato il prof. Franco Sinarra (52 anni), che ieri mattina si è svegliato male, decidendo per la prima volta in vita sua di fare lezione come un professore vero.
Una volta seduto dietro la cattedra ha iniziato a sfogliare il libro di ginnastica, iniziando a leggere dal primo capitolo. I ragazzi, sbalorditi dal fatto che esistesse un libro di ginnastica, hanno posato i borsoni con le tute da calcetto a terra, capendo definitivamente che il folle faceva sul serio. Dopo circa mezz’ora di strani vaneggiamenti, gli alunni hanno iniziato a leggere la Gazzetta, cercando di piazzare gli ultimi colpi del Fantacalcio (operazione solitamente effettuata durante l’ora di religione).
Noncurante, il professore è andato avanti con la “spiegazione” di qualcosa, fino a che persino le ragazze, cestinati gli ormai inutili certificati medici di non idoneità, hanno iniziato a gridare di smetterla. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la spiegazione del bagher. Un pallone da calcetto è partito dalle ultime file centrando il povero Franco in pieno volto, al grido di “Pigliala di bagher!”. Tramortito, l’uomo è rovinato al suolo col volto completamente insanguinato. Trasportato d’urgenza all’ospedale, il povero professore è ancora in prognosi riservata. I medici sono timidamente ottimisti sul recupero di Franco, meno sul miglioramento della risposta in ricezione.

LA SUA ANDATURA VIOLA LE LEGGI DELLA FISICA !!! "NASA CONVOCA BELEN"

LA SUA ANDATURA VIOLA LE LEGGI DELLA FISICA !!! "NASA CONVOCA BELEN" 

CAPE CANAVERAL (FL.) – Uno sculettamento potrebbe stravolgere completamente la fisica moderna? Secondo alcuni sorprendenti indiscrezioni, la celebre soubrette Belen Rodriguez è stata convocata dal Kennedy Space Center (Ksc) dove, da alcuni giorni, il suo modo di camminare viene intensamente studiato dagli ingegneri della Nasa.  ”Stavamo guardando, come facciamo ogni sabato, la puntata di Italia’s Got Talent – racconta Timothy Walt Pirminghan, che coordina la ricerca - quando un ingegnere si è posto una domanda: come fa a camminare, Belen? Scientificamente è impossibile che riesca ad avanzare: quando ancheggia ha un angolo di rollìo che farebbe schiantare chiunque al suolo col bacino slogato e i femori disarticolati, ma lei invece no: continua a incedere fiera! Ammiriamo molto l’equilibrio di questa donna. Oltre alle tette”.
“Così – prosegue lo scienziato – dopo aver televotato per i pattinatori su bucce di banana infuocate ci siamo subito messi a fare i calcoli: i risultati sono stati incredibili”. Gli scienziati hanno infatti scoperto che lo sculettamento di Belen infrange svariate leggi della fisica, “anche alcune che ci eravamo inventati in quel momento”. Il suo movimento basculatorio, stando a quanto sostengono i ricercatori, dovrebbe spezzarle a ogni passo la colonna vertebrale, eppure questo non avviene. “Si tratta di un pattern che invalida la fisica così come la conosciamo: c’è da riscrivere molte leggi della dinamica – ha continuato Pirminghan – ed è quello che stiamo facendo in questi giorni esaltanti”. Belen, terminato l’impegno televisivo su Canale 5, è infatti ospitata al Ksc dove la sua andatura viene studiata ventisette ore al giorno. “Ci siamo organizzati per un monitoraggio senza soluzione di continuità: un team analizza l’ancheggiamento mediante sofisticati software (finora usati solo per gli equini). I dati vengono poi messi a disposizione del gruppo successivo, che subentra dopo due ore dando agli altri la possibilità di andare a dareun occhiata al culo.  Abbiamo turni molto impegnativi” ha spiegato lo scienziato. 

In foto: La control room del Kennedy Space Center  durante gli studi sull’andatura di Belen
“Tra l’altro, per ottimizzare, usiamo le natiche di Belen per ricerche subatomiche: spariamo particelle elementari sui suoi glutei pazzescamente turgidi e analizziamo i prodotti delle collisioni. Dopo il bosone, siamo alla ricerca di un’altra fondamentale particella, il cosone“.
Nonostante alcune incertezze iniziali, Belen si è detta entusiasta di partecipare a questa ricerca. “Sono veramente meravigliata, è un po’ la mia rivincita – ha detto la soubrette – considerando che a scuola andavo malissimo in fisica. Non riuscivo mai a ricordare nemmeno con chi confinasse con la Svizzera“.
Gli scienziati sperano che gli studi sulla stabilità di Belen possano contribuire a costruire un rover che possa affrontare con successo le asperità di pianeti come Marte “o che, in ogni caso, avrà comunque un culo da sballo” ha concluso Pirminghan.

ORRORE NEL CAMPO ROM!!! GONFIANO UN GATTINO COL COMPRESSORE !! "MUORE DOPO UN VOLO DI 15 MT"

ORRORE NEL CAMPO ROM!!! GONFIANO UN GATTINO COL COMPRESSORE !! "MUORE DOPO UN VOLO DI 15 MT" 

Breve la parabola del volo come breve la parabola della vita del gattino la cui vita è stata portata via per colpa di uno stupido gioco all’interno di un campo rom. Quattro balordi tra i 15 ed i 18 anni sono stati filmati e denunciati grazie alle segnalazioni di amanti di cani e gatti ma anche di semplici passanti, madri in dolce attesa e nonni a spasso con i nipotini che non hanno potuto fare altro che assistere impietriti ed inermi a cotanto orrore.
Quel campo rom non è nuovo a segnalazioni, già nello scorso agosto durante la finale di Footdog, (il tradizionale torneo di calcio a cane che si svolge nei maggiori club rom a circuito nazionale) fu rubata l’auto ad uno spettatore che si tuffò per recuperare il loro cane finito nel fiume dopo un rinvio. I testimoni definiscono l’accaduto come “agghiacciante”, “una camera d’aria batuffolosa salita in cielo troppo in fretta”, “pensavo che qualcuno lo adottasse, purtroppo a casa ne ho gia uno viziato come Lady Gaga”. Tra questi anche Ada Veni-Baffone, pensionata – la cui testimonianza è stata determinante per far portare in caserma i 4 farabutti – e prima tra i presenti ad avvisare le forze dell’ordine, descrive ai nostri microfoni la scena: “Lo hanno gonfiato a dismisura, probabilmente con l’elio, e non lo hanno fissato. L’abbiamo visto volare quasi all’altezza del tetto di quel palazzo (n.b. indica un edificio di 5 piani) fino a lacerarsi le membra per poi schiantare a terra” singhiozza Ada, si ferma un istante, ma poi riprende: “Erano in 4, uno guardava  divertito e basta, quello con i sandali ragno 3 numeri più grandi e la maglia di Antonio Conte lo teneva stretto, (probabilmente il leader, dato che gli altri indossavano maglie di squadre inferiori) e l’altro, quello col dente d’oro e il pezzo sopra della tuta, lo gonfiava con lo spillo, il quarto invece ha approfittato del fatto che stessi osservando gli altri per rapire il mio nipotino, è stato un miracolo che l’avessi dimenticato in auto”.
Ada Veni-Baffone ha inoltre organizzato per domenica una manifestazione pacifica intitolata “Marcia su rom” per ricordare il gattino scomparso,  e lo ricorda così: “Ora vivrai in un luogo bellissimo con persone che ti coccoleranno e sterilizzeranno e che ti rimpinzeranno di crocchette fino ad esplod… addio pelosotto!” in conclusione poi, verranno lanciati in aria tanti palloncini di Hello Kitty che dovrebbero spaccarsi simultaneamente all’altezza dell’incidente per commemorare quel cucciolo, senza nome ma con un anima.

LA MOGLIE DEL GESTORE DEL MARKET CONAD!!! "OTTIENE IL DIVORZIO"

LA MOGLIE DEL GESTORE DEL MARKET CONAD!!!  "OTTIENE IL DIVORZIO" 

FALLO (CH) – Non poteva continuare a reggere una situazione diventata ormai insostenibile, e l’unica soluzione praticabile era il ricorso alle vie legali. La consorte dell’ormai famoso gestore del punto vendita Conad della cittadina ha deciso di porre fine a un’unione che, già traballante da tempo, con le luci della ribalta le aveva portato una notorietà non richiesta e mal digerita. Inoltre, i continui pettegolezzi delle comari del paesino, e le malignità sul fatto che durante le sue sortite notturne l’uomo non pensasse ai clienti del suo consorzio alimentare, l’avevano costretta a una vita da reclusa.
Ecco uno stralcio delle dichiarazioni che la donna, intervistata dopo la sentenza, ha rilasciato alla stampa. «Non ce la facevo più. Se avessi continuato a stare con lui, sarei diventata scema. Mi svegliava sistematicamente ogni notte, a ore impossibili, e mai una volta per fare sesso. Diceva cose strane, del tipo: “Amore! C’è un problema”. “E certo che c’è un problema – gli ribattevo scocciata – non lo facciamo da sei mesi, altro che Operazione Bis!” E lui, imperterrito: “Ma no, cos’hai capito! Non intendevo un problema tra noi, ma tra la gente!”. Come no, tra noi va tutto bene, figuriamoci».
«E ovviamente i problemi non vengono mai da soli: l’astinenza forzata mi aveva portato ad avere degli incubi ricorrenti, parlavo nel sonno, ripetendo in modo orgasmico la parola ‘bis’. E mio marito, svegliandomi: “Tranquilla, la facciamo l’Operazione Bis”. Visto l’andazzo, mi sarei accontentata dell’Operazione Una Tantum».
Il punto di non ritorno è stato il controllo sulla freschezza, che la donna ha percepito come una sgradevole insinuazione: «Gli ho chiesto urlando se per caso avesse sentito qualche odore strano, perché se tra noi due c’è uno che non si lava prima di andare a letto, quello è lui. Ma lui, per tutta risposta, si è alzato dal letto e, in piena notte, è uscito per andare chissà dove. La mattina dopo, di buon ora, mi sono rivolta al mio avvocato per avviare la pratica di separazione».

LEGGE DI STABILITA' !!! "SPUNTAUNDICEMBRE UN MESE IN PIÙ PER LAVORARE GRATIS"

LEGGE DI STABILITA' !!! "SPUNTAUNDICEMBRE UN MESE IN PIÙ PER LAVORARE GRATIS"

ROMA – Dal cilindro del cappello della manovra economica spunta un nuovo emendamento che pare punti dritto contro i soliti noti. Grazie a una deroga bipartisan, infatti, il 31 Dicembre non sarà più l’ultimo dell’anno, perché dal patto di stabilità è spuntato fuori il tredicesimo mese, che sarà composto da trenta giorni.
«Siamo ai ferri corti» precisa Saccomanni, «e con questo provvedimento cerchiamo di rispondere all’appello  lanciato da Confcommercio per riuscire a pagare le tredicesime: per quest’anno, i lavoratori dovranno guadagnarsele lavorando». Il ministro punta anche su un piccolo incremento del Pil, proprio grazie alla produzione di quel mese in più.
I sindacati sono già sul piede di guerra. La Camusso attacca il Governo: «Oltre che debole come idea, il mese in più offende la dignità del lavoro. Se non verrà eliminato questo Undicembre, chiederemo la quattordicesima per tutti». A stretto giro è arrivata la replica di Fassina: «Comprendo la difficoltà della situazione, ma abbiamo stimato che il consumo di tabacco della Camusso porterà un importante segno + sulla nostra economia, e i risultati ci premieranno».
Intanto il Pdl ha pensato proprio di spostare in quel mese il voto sulla decadenza di Berlusconi: «Voteremo l’emendamento sull’Undicembre solo se il Pd ci accorderà di slittare il voto sulla decadenza nel nuovo mese» si fa avanti Gasparri.
Molte le proteste da parte dei lavoratori che si vedono sfumare l’unico stipendio senza lavorare. La perplessità dei disoccupati resta quella di riuscire ad arrivare alla fine del mese in più. I grillini hanno già dichiarato battaglia contro l’ennesima porcata del Pdl e del Pdmenoelle, promettendo  di far annullare questo delirio nei prossimi giorni.
Staremo a vedere. Una cosa è certa: se ci sarà questo Undicembre, spostate la vostra cena di San Silvestro al mese successivo.

IL FIGLIO DI GALLIANI "BARBARA AL POSTO DI MIO PADRE" ? "DOVRÒ FARMI UNA VITA FUORI DALLO STADIO"

IL FIGLIO DI GALLIANI "BARBARA AL POSTO DI MIO PADRE" ? "DOVRÒ FARMI UNA VITA FUORI DALLO STADIO" 

(Stadio Giuseppe Meazza, tribuna autorità, primo anello rosso). La preoccupazione è evidente sul viso di Galliani Jr. (nessuno ne conosce il nome di battesimo, il padre stesso, Adriano, si limita  a chiamarlo “Ehi, sposta il giubbotto, ché devo sedermi!). E ne ha tutte le ragioni perché se nel ruolo di amministratore delegato del Milan dovesse arrivare Barbara Berlusconi, ormai in rotta di collisione contro Galliani Sr., la vita di Jr. potrebbe subire uno sconvolgimento rivoluzionario. “Non voglio lasciare questo stadio! La mia vita è qui…salvo quando il Milan gioca in trasferta”.
In effetti è uno dei grandi misteri che da almeno 20 anni affascinano gli studiosi del paranormale: cosa fa il figlio di Galliani quando il Milan non gioca? “Sto sempre qui, leggo vecchi numeri di San Siro Calcio, passeggio sul prato, faccio lo sbandieratore con le bandierine del corner. Una volta ho preso un centinaio di poltroncine arancioni e le ho inserite nella curva verde dell’Inter componendo la parola MERDE. Ho riso tutta la settimana…poi alla domenica ne abbiamo presi 4 nel derby”.
Il volto di Galliani Jr. si rabbuia e gli occhi si fanno lucidi. “Io non saprei cosa fare fuori da uno stadio. È l’unico luogo dove vedo mio padre, anzi dove lui vede me. E ogni volta la sua gioia mi scalda il cuore. Ricordo una volta allo stadio di Tokyo, per una finale di coppa Intercontinentale. Lui arrivò e trovandomi già al mio posto mi chiese «Ma come cazzo fai? Ho controllato ovunque, sull’aereo non c’eri! Non riuscirò mai ad abituarmi a questa cosa!»”
Ma cosa potrebbe fare questo ragazzo ormai sulla quarantina se non potesse più restare nel tempio del calcio? “Non posso nemmeno formulare una simile ipotesi. È troppo doloroso. Qui è dove mi sono formato culturalmente sulle interviste a Gattuso e Cassano, qui è dove ho conosciuto il mio primo orgasmo con la rovesciata di Van Basten contro il Goteborg. Qui è dove sono nato, proprio su questa poltroncina. È l’unica che non hanno mai sostituito. Qui è dove i miei genitori mi hanno concepito dopo un 4 a 0 contro il Palermo con doppietta di Rivera”.
Ma è mai uscito da uno stadio?
“Una volta sola. Sono apparso a Portofino ma sono stato subito aggredito da un tifoso dell’Inter che non credeva che non avessi un nome di battesimo. Ah, se vedete Barbara, per favore, ditele che Junior la trova molto carina!”

DIRETTORE MUORE DURANTE CONCERTO !!! "ORCHESTRA SUONA ININTERROTTAMENTEDA SEI GIORNI LA STESSA NOTA"

DIRETTORE MUORE DURANTE CONCERTO !!!  "ORCHESTRA SUONA ININTERROTTAMENTEDA SEI GIORNI LA STESSA NOTA" 

MINSK – È un rigido inverno quello di Minsk, capitale della Bielorussia, un’altra sanguinaria dittatura d’Europa. Mentre le famiglie, raccolte nelle loro piccole case, sbocconcellano gustosi budini di patate intorno al focolare, nell’aria tersa d’una notte che pare senza fine risuonano le note dell’Orchestra Filarmonica Nazionale. Nello specifico, una sola nota, da giorni: il mi bemolle.
Il Maestro Sjarhej Grigorij Michajlovič Mjan’kov stava infatti dirigendo trionfalmente il quarto movimento della Settima sinfonia in fa diesis maggiorato (adagio, allegretto quasi un poco alticcio) di S. Prokof’ev, quando il suo pacemaker è improvvisamente esploso facendogli prendere fuoco alla pettorina. Il Mo. è morto sul colpo, dramma a cui si è aggiunto quello che la marsina fosse a nolo. Lo smarrimento ha travolto i musicisti che, rimasti privi di guida, si sono incantati sull’ultima nota suonata, il mi bemolle, e la stanno tenendo ininterrottamente da sei giorni. Nessun orchestrale ha finora mollato il colpo e tutti stanno tentando con sforzo sovrumano di reggere fino al rimpiazzo del direttore d’orchestra. In difficoltà sono soprattutto i fiati: l’oboe e il secondo fagotto lottano fra la vita e la morte e il corno inglese, ormai senza respiro, sta riproducendo il suono del suo strumento con il culo. Il pianista ha vomitato nella cassa del suo Steinway & Sons e il primo violino, il sublime virtuoso Dimitrovi’ch, ha maledetto a gran voce il giorno in cui ha preso la prima lezione di musica.
Nessuno, fra il pubblico, ha protestato o lasciato il Teatro Nazionale perché, nella sanguinaria dittatura bielorussa, contestare o alzarsi nel bel mezzo di un concerto è un reato punito con la fucilazione. Anche gli spettatori hanno cominciato ad accusare malori, soprattutto quelli che attendevano l’intervallo per poter tossire e che, secondo alcune indiscrezioni trapelate, sono deceduti quasi tutti per asfissia. Però, poiché anche morire durante l’esecuzione di un concerto di Prokof’ev, nella sanguinaria dittatura bielorussa, è un reato punito con la fucilazione, la situazione è diventata ancora più confusa quando sul palco è entrato marciando un plotone di esecuzione del Tribunale Militare che ha crivellato di colpi prima il cadavere del direttore d’orchestra e poi, a ruota, quelli di alcuni spettatori – in ordine di fila – e, preventivamente, anche alcuni anziani molto in là con gli anni. Come finirà? Nelle stradine intorno al teatro, la gente passeggia con indifferenza come se non stesse accadendo niente. Perché, nella sanguinaria dittatura bielorussa, accorgersi di qualcosa è un reato punito con la fucilazione.

ACCADEMIA DELLA CRUSCA !!! "RITROVATO IL PARTICIPIO DEL VERBO PRUDERE"

ACCADEMIA DELLA CRUSCA !!!   "RITROVATO IL PARTICIPIO DEL VERBO PRUDERE" 

FIRENZE – A chi non è mai capitato di dover raccontare un episodio passato, in cui si faceva riferimento a qualcosa di pruriginoso: «Sai, ieri ho indossato il mio nuovo kilt di lana merinos; bello sì, ma come mi ha…», ritrovandosi poi a fissare il vuoto al momento di coniugare il verbo? Nel goffo tentativo di uscire dall’imbarazzo si menzionava puntualmente la terribile influenza che ci aveva colpiti mentre a scuola spiegavano il passato prossimo, maledicendo al contempo il giorno in cui abbiamo comprato quel fottuto kilt; finché, per evitare figuracce, si ripiegava su un più sicuro «come mi ha fatto prudere!».
In realtà non è questione di memoria o di aver studiato. Il punto è che quel participio non esiste! O meglio, così si credeva fino a ieri. Come spesso accade per le scoperte più importanti, quelle che cambiano veramente la Storia, anche questa è avvenuta per caso. Per la precisione, è stata una riscoperta. Umberto Ecco, responsabile del reparto Mangimi linguistici et affini dell’Accademia della Crusca, si era addormentato in biblioteca, mentre terminava la sua ultima fatica letteraria Il linguaggio dell’assaggio: l’italiano nei libri di culinaria postmoderna, quando all’improvviso un tomo gli è caduto in testa. L’uomo, risvegliato dall’impatto, ha subito perso i sensi a causa dell’urto.
Tornato in sé alcune ore più tardi, ha notato che il volume, Su li tempi verbali rimossi per ischerzio da codesta Brigata di Crusconi (Firenze, 1583) era aperto alla pagina pru. Possiamo solo immaginare lo stupore di Ecco, nel vedere che il verbo “prudere” non solo aveva perso il proprio participio (“prurso”, per l’appunto), ma possedeva anche il passato remoto (io prurii, tu pruristi, egli prusse): per secoli, i linguisti  hanno dato credito a una zingarata dei padri fondatori dell’Accademia stessa.
Le pratiche per la riabilitazione del participio e del passato remoto ritrovati sono già state avviate, mentre sono al vaglio altri verbi menomati come “competere” ed “esimere”. Pare che presto potremo finalmente dire «Sì, ho perso, ma ho competuto proprio bene», oppure «Mi sono esunto dal coniugare “prudere” al passato prossimo troppo a lungo!».

LA VEDOVA DI LOU REED !! "GRAZIE EMANUELE FILIBERTO"

LA VEDOVA DI LOU REED !! "GRAZIE EMANUELE FILIBERTO"  

NEW YORK CITY – I parenti di Lou Reed hanno voluto ringraziare pubblicamente il principe Emanuele Filiberto per il suo tweet dedicato alla rockstar scomparsa.
In una conferenza stampa convocata appositamente, la vedova Laurie Anderson ha voluto ricordare come Lou stimasse profondamente il principe sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista artistico.
“Eravamo seduti sul nostro divano a guardare Sanremo come ogni anno, era il 2010, e Lou si stava annoiando profondamente. All’improvviso sale sul palco un trio, la canzone si intitola ‘Italia amore mio’. Durante l’esecuzione Lou non muove un muscolo. Inespressivo. Al termine del pezzo, mio marito è ancora lì, immobile, ma due lacrime gli solcano le rughe del volto. “Nessuno come questo ragazzo ha capito la mia lezione. Mi è sembrato di rivedere me stesso la prima volta che ho eseguito ‘Vicious’ dal vivo. Stesso testo graffiante, stessa potenza emotiva. Laurie…ho finalmente trovato il mio erede”.
Uguali parole di gratitudine la signora Reed ha rivolto a Roberto Formigoni: “Anche il Celeste era un suo fan? Lou ne sarebbe stato onorato; mio marito era un democristiano della prima ora e, ora posso dirlo, le sue condizioni di salute si sono lentamente aggravate alla notizia della morte del senatore Andreotti. Non ha retto il colpo, Don Giulio era un modello di vita per lui”.
Parole dure invece nei riguardi di David Bowie e Iggy Pop: “Personaggi mediocri che stanno solo cercando visibilità sfruttando un morto”.