TROVA LA CURA PER CHI PARLA DI SE!!! "IN TERZA PERSONA"
AZZATE (VARESE) – Sarà presto disponibile la cura per uno dei
disturbi psichiatrici più dannosi: parlare di sé in terza persona. La
scoperta si deve agli sforzi del Dottor Carlo Gustavo Giovine,
psico-patologo dell’età involutiva, che da anni si occupa di questa
piaga della società.
Il Dottor Giovine ha iniziato a studiare il problema sin dagli anni
dell’università. In un famoso articolo su chi parla di sé in terza
persona intitolato “Un famoso articolo su chi parla di sé in terza persona”
ha analizzato oltre 1000 pazienti detenuti nei manicomi criminali,
giungendo a conclusioni allarmanti: quelli che soffrivano di questo
disturbo avevano una probabilità di commettere azioni violente oltre 100
volte più alta degli altri, risultando la categoria di malati più
pericolosa, davanti ai fanatici religiosi e ai vegani.
In Italia il problema è particolarmente diffuso: il primo caso documentato è probabilmente quello di Giulio Cesare, da cui deriva il nome dato a questa terribile sindrome: cesarite. In tempi più recenti l’esempio più eclatante è quello di Diego Armando Maradona, il
celebre calciatore argentino che da quando ha manifestato la cesarite
ha visto moltiplicarsi i suoi problemi extra-calcistici (figli
illegittimi, droga, fisco). Rimanendo in ambito sportivo si ricorda poi
la figura di Alberto Tomba: ascoltando le sue interviste (“Alberto è un atleta e un campione”)
non ci si stupisce che sia stato accusato di furto militare (uso
improprio di paletta e lampeggiante per superare una coda), di lesioni
(ferì un fotografo lanciandogli contro una coppa durante una
premiazione) e infine di crimini contro l’umanità per la sua prova di
attore in Alex l’ariete. E non poteva mancare Balotelli, che commenta la sua ennesima espulsione: “Mario è stato provocato e ha sbagliato a reagire. Ma non ha ammazzato nessuno”.
Un caso a parte è quello del Divino Otelma che usa la prima persona, ma al plurale (“Noi siamo Dio. I nostri prodigi si spiegano con l’attivazione di forze latenti in tutti gli esseri umani”).
Anche il mondo della politica non è certo immune dal problema. Basti pensare a Domenico Scilipoti ma anche a chi in una vita precedente aveva combinato qualcosa di buono, come l’ex giudice Antonio Ingroia, che dopo la debacle elettorale ha accettato il ruolo di commissario di Sicilia e-Servizi: “C’è
chi teme sempre Ingroia: lo temeva come magistrato, lo temeva come
politico e adesso ovviamente lo teme alla guida di una società pubblica
che in Sicilia è snodo di certi interessi”.
La trattazione si conclude con i cantanti, come Giovanni Lindo Ferretti, ex CCCP, CSI, PGR, CGIL CISL e UIL, che spiega come pianifica la sua attività concertistica: “Ogni anno mi metto a un tavolo e decido il numero delle date per il cantante Giovanni Lindo”.
Solo la cesarite in fase avanzata può spiegare i segni di squilibrio
degli ultimi anni, come la partecipazione al Meeting di Rimini di
Comunione e Liberazione e l’elogio della Lega Nord.
E infine il caso di Giuseppe Povia, che spiega in questi termini la propria evoluzione su Facebook: “Povia non è alternativo, è solo più attento e meno comodo di prima”. Ancora
una volta la cesarite dilagante spiega come questo bizzarro
personaggio, non pago di fare scempio della lingua italiana nei suoi
testi (“Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l’amore è un
inganno / … Camminerò come un piccione a piedi nudi sull’asfalto / Chi
guida crede che mi mette sotto”), arrivi sul suo blog a sproloquiare di politica, economia e storia (“Hitler
in 5 anni portò la Germania da zero a 1a potenza mondiale senza debito e
deficit. … Questo creò preoccupazione e sgomento nelle file della
finanza internazionale che dovette riunire tutto il comunismo mondiale
per abbattere Hitler”.)
La buona notizia è che l’equipe del Dottor Giovine, dopo anni di
studi, ha finalmente individuato la causa della cesarite: una carenza
dell’ormone modestinolo. Fortunatamente è già pronto il farmaco
che supplisce a questo deficit: per le sue particolari caratteristiche
di assorbimento, il modestinolo potrà però essere assunto solo per via
rettale in comode supposte da dieci centimetri di diametro. La
straordinaria scoperta è stata accolta con entusiasmo dalla comunità
scientifica e c’è già chi si sbilancia indicando come forte candidato al
Premio Nobel per la Medicina proprio il Dottor Giovine, che in
un’intervista su Riza Rincosomatica esprime tutta la propria soddisfazione: “Questi riconoscimenti ripagano anni di sacrifici e riempiono di orgoglio il Dottor Carlo Gustavo Giovine”.
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