DISABILE SUPERA BARRIERA ARCHITETTONICA DI OLTRE 6 METRI !!! "MA GLI NEGANO IL RECORD MONDIALE"
RONDATA – Sei metri e sedici centimetri. Tanto è riuscito a saltare
Francesco Guadalahara, disabile 33enne di un piccolo paesino della
costiera milanese. Stanco delle centinaia di richieste fatte al Comune
per usufruire di mezzi migliori, il giovane si era munito da tempo di
un’asta da salto in alto regolamentare.
“Ho iniziato per gioco, – racconta Francesco – all’inizio volevo solo
danneggiare le auto dei membri della giunta comunale. Poi ho visto che
grazie all’asta riuscivo non solo ad ammaccare quelle, ma anche a
superare brillantemente le auto parcheggiate sulle pedane dei
marciapiedi, a scavalcare tornelli ed a suonare i campanelli. Allora ho
capito che non dovevo intervenire sulle istituzioni, ma sulla mia
carrozzina”. Per questo Francesco ha dato sfogo a tutto il suo ingegno:
bande fosforescenti ai lati, sirena per attraversare la strada sulle
strisce, due presse pneumatiche che partono dalle ruote, in grado di
spostare le macchine che occupano abusivamente i posti riservati.
Nonostante questi accorgimenti, prendere il tram restava per
Francesco un’impresa titanica, sia per le immense barriere che
circondano le pensiline delle fermate, sia per il gran numero di persone
senza biglietto che affollano il mezzo di trasporto, rendendone
praticamente impossibile l’utilizzo.
Ma è grazie alle precarie e vetuste condizioni dei trasporti pubblici
che Francesco si è avvicinato al mondo del salto in alto, il giorno in
cui, sicuro dei suoi mezzi, si è lanciato a tutta velocità puntando
l’asta alla base del gradone del marciapiede, superando il cavo del
tram, un suv in tripla fila ed il 27 barrato, e atterrando davanti a una
cinquantina di persone, che hanno assistito sbalordite alla
performance. Tra i presenti c’era anche il giovane rampante avvocato S.
Buonuomo, noto alle cronache per aver vinto una causa contro le maree,
che misurata l’altezza del cavo in 616 cm, ha subito inoltrato la
pratica per l’omologazione del record. “Di ostacoli per disabili nelle
città ce ne sono un numero infinito, potrei persino vincere l’oro”
diceva Francesco. Purtroppo per lui, però, le porte della nazionale
paraolimpica restano chiuse e, beffa delle beffe, il record non verrà
omologato perché, come spiega la Federazione in una nota, “ai fini della
prova non è possibile considerare come asticella il filo del tram”.
Infatti, pare che il cavo superato da Guadalahara non fosse in regola
con gli standard IAAF (Federazione Mondiale di Atletica). Il suo
legale, l’avvocato Buonuomo, ha però già annunciato ricorso e rilasciato
una amara dichiarazione: “Guadalahara ha dimostrato che quello che
rende difficile la vita di un disabile non sono le barriere
architettoniche ma le scarse prestazioni delle sedie a rotelle. Mancanza
di retrorazzi, obbligo a usare gomme slick anche sul bagnato,
carrozzina che non solo non è capace di diventare un Trasformer, ma
neanche in un robot aspirapolvere Hoover. E’ un’ingiustizia. E poi,
guardate Robocop: è un disabile, un torso umano con mezzo cervello – non
ha manco le gambe! – però è incastonato in un impianto hi-tech che può
leggere pure i dvd blu-ray. Voglio vedere chi ha il coraggio di andare a
dirgli che è un fottuto handicappato”.
Nessun commento:
Posta un commento