CONTRIBUENTI ESASPERATI MANIFESTANO ARMATI DI SPECCHI !!! EQUITALIA SI PIGNORA LA SEDE"
ROMA – Clamorosi sviluppi sul fronte fiscale hanno seguito l’ultima
manifestazione dei tartassati. Un folto gruppo di cittadini, riunito
dall’Associazione Contribuenti Involontari (ACI), ha infatti dato vita a
un’insolita protesta davanti alla sede centrale di Equitalia, brandendo
non più cartelli e striscioni, bensì specchi, al grido di «Avete il
coraggio di guardarvi in faccia la mattina?». E come racconta al
quotidiano “La Fazione” il leader autoproclamato della protesta,
l’imprenditore Gustavo Evadendo, pare sia stato proprio quel tocco di
originalità a condurre la vicenda verso un esito imprevedibile.
Lo schieramento di forze dell’ordine era imponente come di consueto,
viste le reiterate minacce giunte all’ente, mentre il funzionario di
Polizia Benito Acab rassicurava al megafono: «Tranquilli, manganelliamo
solo drogati, comunisti, studenti e lavoratori dipendenti». Ma proprio
in quel momento i vertici di Equitalia, usciti dall’edificio per un
confronto con i manifestanti, vedendosi allo specchio sono stati colti
da raptus autolesionista da cartella pazza, rara condizione neurologica
che induce a controllare compulsivamente la propria posizione fiscale,
autodenunciandosi in ogni caso alle autorità. Rientrati in sede, hanno
così deliberato di pignorare l’edificio e loro stessi coi rispettivi
familiari fino al settimo grado di parentela, incontrando il plauso
dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia e delle
Finanze.
Risultato: la sede di Equitalia sarà venduta all’asta da Sotheby’s, i
funzionari dell’ente saranno deportati nella miniera di Sassu Strictu
in provincia di Carbonia (che sarà istituita per l’occasione), i figli
piccoli condannati a recitare nelle pubblicità del Mulino Bianco, madri e
nonne in quelle di note marche di assorbenti e dentiere, mentre mogli,
figlie e sorelle giovani e piacenti saranno vendute al mercato delle
bianche di Tirana. I parenti lontani, i più del tutto ignari di tale
legame, saranno avviati ai lavori forzati presso i cantieri della
Salerno-Reggio Calabria.
Gli introiti dell’operazione andranno naturalmente non a beneficio
dei tartassati, bensì a integrare il finanziamento pubblico ai partiti e
a sostenere la costituzione di enti inutili burocratizzati e
inefficienti, come da disposizioni di legge.
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