DALI' FUMA UNA PIPA E DISEGNA OROLOGI MOLLI MAGRITTE!!! "QUELLA NON ERA UNA PIPA"
PARIGI, 1927 – Brutta avventura per il pittore, scultore, scrittore,
cineasta, designer, sceneggiatore e collezionista di mestieri Salvador Dalì. Ieri sera la Polizia ha fatto irruzione nel caldo e fumoso Café des Amateurs
di Place Contrescarpe, per immobilizzare Dalì che dava evidenti segni
di squilibrio. “Disegnava tigri che escono da pesci, elefanti con zampe
di insetti, orologi molli: abbiamo dovuto sparargli un tranquillante in
un fianco e rivolgerci alle forze dell’Ordine” ha raccontato un
testimone anonimo, che non è stato identificato a causa della spessa
coltre di fumo che occupa stabilmente il locale.
E sembra che ci sia proprio il banco di nebbie perenni, per alcuni
causato dal sigaro di Hemingway, all’origine dell’incidente. “Io ho
visto tutto” racconta un cameriere. “Noi sguatteri abbiamo sviluppato
un ecosonar, un meccanismo di adattamento che ci permette di percepire
tutto perfino al buio, come i pipistrelli. Un paio di colleghi dormono
anche a testa in giù”. Il cameriere avrebbe assistito a un dialogo fra
Dalì e Magritte, che ben presto è degenerato. “Il
surrealismo di Magritte si colloca agli antipodi di quello di Dalí
mancandovi qualsiasi esasperazione onirica o egocentrica, capisce, è per
questo che Magritte a un certo punto gli ha ficcato nel naso le
escargot à la Bourguignonne” continua.
I due sarebbero trascesi, mulinando schiaffi a casaccio che non
andavano a segno sempre per colpa del fumo. Tornato improvvisamente in
sé, Magritte avrebbe allungato a Dalì un oggetto in segno di pace.
“Prendi una pipa” gli avrebbe detto. “Dalì, a tastoni, avrebbe
afferrato, nell’ordine, una pepiera, una banana flambé e il
fermacravatta di Mirò, prima di iniziare a fumare. “Prendeva boccate
cavernose respirando come un bisonte con l’asma, e infatti Hemingway gli
ha quasi tirato due schioppettate” aggiunge lo sguattero. “Era sempre
più paonazzo. Abbiamo capito che qualcosa non andava quando ha
cominciato a tossire arcobaleni”. Dalì aveva in realtà in mano un cilum
ricolmo di hashish marocchino tagliato con i plantari di Buñuel.
“Eh, eh! Ceci n’est pas une pipe” ha commentato sprezzante Magritte. Da
lì, i folli disegni di Dalì e l’intervento della Polizia che è stata
costretta da ammanettargli i baffi e portarlo via.
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