E' DICK IL CACCIATORE !! "CHE UCCISE LA MADRE DI BAMBI"
È stato Dick Cheney, il vicepresidente degli USA durante gli anni di
George W. Bush, a uccidere la mamma di Bambi, famosissimo cerbiatto
della Disney. La soffiata arriva da Tamburino, il coniglietto amico
d’infanzia di Bambi: “Ho dovuto confessarlo, sono anni che tormento la
mia coscienza con questo silenzio. Mi hanno insegnato che se non ho
qualcosa di carino da dire allora dovevo stare zitto, per questo finora
non avevo rivelato a nessuno del cervicidio-femminicidio di Cheney”.
Tamburino spiega: “All’epoca, nel bosco la vita era molto più dura di
quello che la Disney vuole far credere, così ho deciso di diventare
informatore per la CIA. Era un lavoro ben pagato e all’inizio
gratificante. La marmotta della Milka non confezionava cioccolata, ma
panetti di cocaina; sono stato io a farli chiudere. Stesso discorso per
lo gnomo nero della Loacker, era un miliziano di Al-qaeda.
Ma col tempo il gioco si è fatto pesante e insopportabile, come quando il vicepresidente Cheney ha voluto personalmente dare la caccia allo gnomo di colore -prosegue il coniglio- grazie al Patriot-Act, a Cheney era permesso eseguire per direttissima le condanne a morte all’insaputa del presidente Bush, che avrebbe preferito fare da solo”.
Ma col tempo il gioco si è fatto pesante e insopportabile, come quando il vicepresidente Cheney ha voluto personalmente dare la caccia allo gnomo di colore -prosegue il coniglio- grazie al Patriot-Act, a Cheney era permesso eseguire per direttissima le condanne a morte all’insaputa del presidente Bush, che avrebbe preferito fare da solo”.
E’ stato Tamburino insomma, a indicare il luogo dove la madre di
Bambi è stata crivellata dal fucile di Cheney. Ora l’animale vive sotto
falso nome insieme alla compagna di sempre, Jessica Fletcher, e intende
chiudere col passato: “Sono stati anni difficili, fatti di sesso
selvaggio e abusi di sostanze stupefacenti. Sono entrato e uscito da
cliniche di disintosiccazione così tante volte che ormai non le ricordo
neanche più. Forse, da domani, potrò tornare ad apprezzare il profumo
dei fiori”. Ed è quello che dalla redazione gli auguriamo di cuore.
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