SALERNO REGGIO CALABRIA RITROVA NEL ESODO 2013 "FRATELLO PERSO IN CODA NEL 1974"
L’aveva perduto di vista la mattina del 3 agosto di 39 anni fa. Erano
partiti da Torino il giorno prima, non appena varcata l’uscita dai
cancelli della Fiat, le mogli già in macchina con il motore acceso, i
bagagli caricati e i figli già pisciati e trepidanti: destinazione, i
parenti ad Agrigento.
Un viaggio tutto sommato tranquillo. Qualche rallentamento verso
Genova, solite code a Firenze Certosa, gli sguardi torvi dei casellanti
quando non si avevano a portata di mano le lire esatte per il pedaggio.
Dopo Salerno, però, le prime preoccupazioni: il traffico sempre più
intenso, le code che si ripetevano, finché all’altezza di Lagonegro non
si verificò il dramma. Inghiottiti da un ingorgo di proporzioni
bibliche, la Fiat 124 verde scuro di Gaetano Lanzella si infilò sulla
corsia di sorpasso mentre la 850 gialla di suo fratello Vincenzo rimase
su quella di destra. Fu l’ultima volta che si videro. Gaetano raggiunse
Reggio Calabria tre settimane dopo, con le ferie ormai agli sgoccioli e
senza aver nemmeno raggiunto la Sicilia, così fece inversione verso
Torino. A nulla valse sistemare di vedetta i bambini sull’imperiale
assicurandoli con la corda elastica: di Vincenzo Lanzella e della sua
famiglia si persero le tracce.
Fino a questa settimana.
Incurante del bollino nero, il settantenne Gaetano ha ripercorso quel viaggio spaventoso per raggiungere ancora una volta la sua amata Sicilia e presentare ai parenti rimasti la sua nuova moglie, la 24enne Irina; ma quando pensava di averla ormai fatta franca, la coda l’ha inghiottito all’uscita di Laino. Dopo 40 chilometri a passo di bradipo e con la vescica traboccante ha finalmente raggiunto la prima area di servizio, e lì è rimasto folgorato dalla visione:: in un angolo del piazzale, intento a leggere un Tuttosport del 1982, accanto a una Fiat 850 gialla, c’era suo fratello. Dietro di lui, impegnata a stendere il bucato su un filo teso tra un albero e l’antenna dell’autoradio, sua moglie Rosaria.
Incurante del bollino nero, il settantenne Gaetano ha ripercorso quel viaggio spaventoso per raggiungere ancora una volta la sua amata Sicilia e presentare ai parenti rimasti la sua nuova moglie, la 24enne Irina; ma quando pensava di averla ormai fatta franca, la coda l’ha inghiottito all’uscita di Laino. Dopo 40 chilometri a passo di bradipo e con la vescica traboccante ha finalmente raggiunto la prima area di servizio, e lì è rimasto folgorato dalla visione:: in un angolo del piazzale, intento a leggere un Tuttosport del 1982, accanto a una Fiat 850 gialla, c’era suo fratello. Dietro di lui, impegnata a stendere il bucato su un filo teso tra un albero e l’antenna dell’autoradio, sua moglie Rosaria.
Una volta riconosciutisi, è iniziata la tempesta di domande di Gaetano al fratello ritrovato.
“Sono sempre stato qui” ha dichiarato Vincenzo. “Ho provato tante
volte a rimettermi nel flusso del traffico ma non ci sono mai riuscito.
Venivo sempre respinto indietro. Allora ci siamo guardati intorno, il
posto ci piaceva e abbiamo deciso di rimanere. Prima era una semplice
piazzola di sosta, poi ci hanno costruito l’area di servizio intorno.
Nostro figlio Salvatore ha conosciuto una ragazza durante una
passeggiata sul viadotto Serra: si sono sposati sul rimorchio di un tir
tedesco bloccato dal traffico all’altezza di Lauria. La più piccola ha
studiato presso un istituto religioso inaugurato su una 127 delle suore
ferma a Castrovillari. Inoltre, abbiamo tutte le comodità: se qualcuno
sta male c’è un’ambulanza all’altezza di Scalea, e se la faccenda è più
grave, hanno visto un carro funebre fermo all’uscita per Morano Calabro.
C’è un furgone bloccato a Frascineto che ha persino i giornali! In
fondo, la vita sulla Salerno-Reggio Calabria non è poi così male. A
proposito, com’è ora che l’hanno terminata?”
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