martedì 27 agosto 2013

UE DA SETTEMBRE PROIBITO: "APPLAUDIRE ALL'ATTERRAGGIO "

UE DA SETTEMBRE PROIBITO:      "APPLAUDIRE ALL'ATTERRAGGIO " 

COLONIA – L’aereo tocca terra e parte il battimani: un’autentica tradizione italiana, un inno all’allegria e all’ottimismo che da sempre ci contraddistingue. Tradizione che adesso sembra però aver le ore contate: a partire dal 1° settembre, infatti, con l’entrata in vigore del Nuovo Protocollo per l’Aviazione Civile nei Cieli Europei, firmato giovedì scorso nella sede renana dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) dai ministri competenti dell’Unione, tra le “prohibenda” in volo si aggiunge anche la avita consuetudine dell’applauso all’atterraggio.
Il testo del Protocollo di Colonia elenca tutta una serie di atti riprovevoli, classificandoli in tre categorie; la più alta di esse, la “fascia rossa”, comporta l’iscrizione del passeggero in una black-list comunitaria che gli precluderà in perpetuo l’accesso ai voli delle compagnie basate nella comunità stessa, più una multa di 500 euro. Ed è proprio in questa fascia che è stato collocato, oltre al fumo di sigari a bordo e all’uso di biancheria pulita oltre le 48 ore prima di quella di imbarco, ciò che i tecnici dell’Agenzia hanno chiamato “touchdown-clapping”. Ultimata la discesa, il vizietto dell’abbonato al Bari-Linate può quindi costare carissimo.
Le reazioni, come prevedibile, sono state fortemente contrastanti. A fronte di una vivace soddisfazione di Karl-Heinz Frentzen, pilota Lufthansa e capo del sindacato europeo di categoria, si registrano parole di fuoco da parte del leader del Sindacato Nazionale Consumatori, Gino “Mustazzone” Pagliulo. “Nessun foglio di carta può cancellare i costumi fondativi della nostra cultura”, afferma Pagliulo, “e se questi signori vorranno la guerra, l’avranno”.
“Il giorno 1° settembre”, prosegue il sindacalista, “riempiremo tutti i voli per Colonia della giornata da tutti gli aeroporti d’Italia, e a partire dal decollo applaudiremo sonoramente fino all’atterraggio, per rivendicare il diritto del cittadino alla libertà di espressione che qualche burocrate dell’aria si illude di poter sopprimere. E provino pure a vietarci i voli: faremo una causa che passerà alla storia”.
Quale che sia l’esito di questo nuovo protocollo, dunque, non ci resta che sederci e attendere. Possibilmente senza applaudire, non si sa mai.

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