Allarme Onu: nel 2020 sui marciapiedi davanti alle scuole finirà lo spazio per i SUV
New York – Non c’è solo il cambiamento
climatico a preoccupare i grandi del pianeta. Dopo l’accordo di Parigi
(che sancisce il limite di aumento della temperatura globale a 1,5 gradi
e che prevede, in caso di violazione, il bombardamento della Terra), le
Nazioni Unite hanno diffuso stamattina un comunicato che ha messo in
ombra anche le più apocalittiche previsioni prospettate di recente
dall’Assemblea, come la scadenza di tutti gli yogurt che ora stanno in
frigo entro il 2027,
la fine di Don Matteo il 29 marzo 2039, lo scudetto al Frosinone nel
2041, la guerra tra Russia e Urano nel 2050 (sono ancora in corso i
complessi calcoli per verificare se in quell’anno Vladimir Putin sarà
Presidente o Primo Ministro), senza dimenticare la non del tutto
trascurabile completa scomparsa dell’acqua dal pianeta entro la prossima
settimana.
Infatti, secondo i calcoli dell’UNHUMMER, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per la difesa dei veicoli pacchiani ed estremamente inquinanti, nell’anno 2020 sui marciapiedi potrebbe terminare lo spazio occupabile dai SUV.
Infatti, secondo i calcoli dell’UNHUMMER, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per la difesa dei veicoli pacchiani ed estremamente inquinanti, nell’anno 2020 sui marciapiedi potrebbe terminare lo spazio occupabile dai SUV.
Nonostante i tentativi di rassicurazione
dell’UNKEEPCALM, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i
tentativi di rassicurazione, l’allarme ha seminato il panico tra gli
stronzi di tutto il mondo, che da anni lasciano i loro pachidermici
mezzi motorizzati ovunque sia vietato farlo: dai parcheggi alle rampe
riservate ai disabili, fino alle piste ciclabili, solo per dimostrare di
avercelo grosso. Fatto assodato nonostante le smentite
dell’UNWORLDASSHOLE, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per gli
stronzi di tutto il mondo che da anni lasciano i loro pachidermici mezzi
ovunque sia vietato farlo solo per dimostrare di avercelo grosso.
La notizia rischia di ledere soprattutto
le granitiche certezze di una categoria cruciale per le vendite di
queste auto divora risorse mondiali (sia le vendite sia le risorse): le
mamme con figli in età scolare, che potrebbero ora vedersi costrette a
posteggiare su graziose aiuole fiorite o addosso a umili utilitarie
disposte ordinatamente non lontano dall’ingresso dell’istituto del
pargolo (ventenni compresi). L’UNMILF, l’Alto commissariato delle
Nazioni Unite per i diritti delle madri che non vogliono far camminare i
figli perché si sciupano, si è già dichiarato disponibile a coordinare
progetti e iniziative in tutto il mondo per sventare questa annunciata
catastrofe.
In Italia, il premier Renzi si è subito detto empaticamente coinvolto dalla questione e ha promesso che il piano Buona Scuola 2 – Il Governo colpisce ancora (che in futuro, quindi, potrebbe diventare il Buona Scuola 5)
prevederà la costruzione di nuove scuole proprio per potervi collocare
davanti dei marciapiedi su cui lasciare i suv più ingombranti: “Non è
che solo perché lo dice l’Onu, una cosa deve per forza accadere. Noi non
siamo il mondo, noi siamo l’Italia, e l’Italia è fuori dal mondo.
Occorrono nuove scuole, ma non perché sono poche o perché quelle che ci
sono hanno i soffitti che crollano in testa ai ragazzi! No! Costruiremo
nuove scuole perché nuove scuole vuol dire che ci sarà la cosa più
importante per un grande paese come il nostro: nuovi marciapiedi su cui
le mamme possono lasciare il loro Freemont o il loro Porsche Cayenne.
Perché tutti noi siamo mamme che portano i figli a scuola e che non
vogliono si stanchino troppo, dato che dovranno essere in forze per
costruire il grande futuro che merita il nostro paese!”
Immediato il plauso dell’UNBUHAIOLO, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per… be’, c’è bisogno di dirlo?
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