Violenza sulle donne. Pediatri contro l’allattamento al seno: “E’ cannibalismo”
BOO (BS) – Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle
donne, un grido feroce di protesta arriva dai medici pediatri dell’APCI
(Associazione Pediatri Corrotti Italiani) contro la pratica
dell’allattamento al seno. “Non è possibile che oggi, nel 2014, ci
sia ancora qualcuno che pretende di nutrire un neonato con il latte
delle mammelle di un essere umano e, come al solito, ci vanno di mezzo
le donne! - protesta Pierfedelino Mangiaguardeschi, presidente
dell’APCI, durante una conferenza stampa che si è tenuta nell’asilo nido
“Peppa Pig” – è inconcepibile, in generale, che qualcuno mangi il latte di qualcun altro: è un atto di cannibalismo!”.
Mangiaguardeschi è uno stimato professionista e la sua passione per
la pediatria è seconda solo alla tenerezza con cui accudisce i suoi
piccoli pazienti. “E’ ingiusto anche verso i bimbinelli! D’accordo,
si cagano addosso, non si capisce una parola di quello che dicono e
ruttano espellendo nauseabondi liquami, ma non possiamo trattare così i
neonati” ha continuato. “Anche se la loro immaturità è
vergognosa, punirli somministrando loro parti organiche della madre è
semplicemente disumano. A questo punto diamogli da mangiare le unghie
dei piedi e vestiamoli con la lanugine dell’ombelico. Il latte
artificiale, quello sì che è sano, come tutte le cose artificiali”.
Mentre altri ritengono che ai neonati bisognerebbe del tutto evitare
di somministrare latte, perché a un certo punto sarebbe anche il caso
che si guadagnassero da soli da mangiare, altri avanzano dubbi sulle
teorie dell’associazione di Mangiaguardeschi, forse a causa
dall’infelice significato della C nella sigla APCI. La
cronaca di questi giorni ha poi rinfocolato le polemiche, gettando una
luce negativa su un gruppo di sostenitori del latte artificiale: alcuni
pediatri ricevevano regali per raccomandare questo prodotto al
posto del latte materno, come emerso da una recente inchiesta in cui gli
agenti delle Fiamme Gialle hanno arrestato dodici pediatri e messo i
sigilli alle tette di oltre quaranta neomamme.
Dello scandalo ha parlato anche Roberto Saviano in un suo editoriale
pubblicato in prima pagina su Repubblica, in cui lo scrittore napoletano
ricorda che “la Camorra si è accaparrata il mercato del latte
artificiale. La cocaina del cartello di Tijuana attraversava
indisturbata le dogane di tutto il mondo attraverso rotte internazionali
compiacenti. Passando per il Gabon e la Papuasia, finiva dritta dritta a
Singapore. Poi sterzava, si prendeva un Camogli all’autogrill di
Caianello e arrivava purissima a Napoli. Così nevicava in ogni stagione.
I Casalesi la pigliavano e la tagliavano col latte artificiale. La
botta di quella coca al latte in polvere era strana: subito dopo averla
sniffata ti saliva la scimmia di guardare i Teletubbies. Ma con due
Plasmon, facevi il ruttino e poi subito la ninna. Quella coca valeva
oro”.
“Questo business dell’allattamento al seno è scandaloso, una
indegna manovra dei fanatici del biologico. Pensate davvero che le cose
naturali facciano bene? Tutte bugie. Le cose naturali fanno male! Sono
velenose, inquinate, cancerogene. Il latte materno? Certo, come no.
Sapete quanta robaccia mangia la madre? Nessuno dovrebbe succhiare il
latte dalle mammelle, quando è ancora così giovane. E voi, cari papà,
fermatevi un attimo a pensare a cosa avete fatto sulle tette delle
vostre mogli. Ci fareste ancora attaccare i vostri figli per nutrirsi?
Donne, ribellatevi! E voi, bimbinelli di tutto il mondo che mi state
ascoltando, staccatevi subito dai capezzoli di vostra madre!” ha
protestato Mangiaguardeschi, prima di gettare manciate di latte in
polvere negli occhi dei giornalisti e dileguarsi protetto da una nuvola
sapor nostalgia.
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