Multinazionali Usa pronti a conquistare Marte!!! "per farne un paradiso fiscale"
Capone Canaveral
– Che le grandi multinazionali, grazie a tutta una serie di
stratagemmi, fossero in grado di pagare meno tasse del dovuto, era cosa
nota. Ma d’ora in poi fiscalisti fantasiosi, politici compiacenti e
finanzieri con la discalculia rischiano di trovarsi senza lavoro. Le
grandi multinazionali, infatti, potrebbero sostituirli con astronauti
addestratissimi ed esperti di viaggi verso l’ignoto.
Com’è possibile?
Tutto nasce dall’intuizione di Tim Steal Depur, un ingegnere
aerospaziale con un passato alla Nasa e un diploma di ragioneria che,
nonostante sia impegnatissimo a rendere una solida realtà ciò che fino a
poco tempo fa era il sogno bagnato di ogni magnate della finanza
mondiale, ha acconsentito a concederci questa breve intervista.
(Lercio): Allora, ci racconti come è iniziato tutto.
(Tim Steal Depur): Mah, semplicemente un giorno mi sono chiesto: “Perché
le aziende dovrebbero aprire una piccola filiale in qualche nazione del
secondo o terzo mondo, come Andorra, le Bahamas o il Lussemburgo per
pagare meno tasse, quando potrebbero conquistare Marte e non pagarne
nemmeno un po’?”.
E poi cos’è successo?
Armato di questa idea ho bussato, senza troppa fortuna, alle porte di
tutte le più grandi aziende della terra, finché un noto produttore di
calzature ha deciso di raccogliere questa sfida contro lo spazio e
contro il fisco.
Scusi, ma siamo sicuri che tutto questo sia legale?
Non c’è
nulla di illegale. Se nessuna legge vieta ad una multinazionale
americana di avere la propria sede a Montecarlo, perché dovrebbe essere
vietato aprirla su Marte? Poi è risaputo che i finanzieri girano con
vecchie Alfette anni 80, pensa che con quelle possano giungere su Marte?
È già tanto se riescono a fare un accertamento a Busto.
Forse non ci sarà nulla di illegale ma, con la crisi in atto,
non le pare perlomeno immorale che una multinazionale multimiliardaria
non paghi le tasse?
Si tratta di una grande innovazione e, com’è noto, tutte le grandi
innovazioni comportano qualche prezzo da pagare. Mica rinunciamo alle
automobili solo perché gli incidenti e i tumori sono le prime cause di
morte!
Sì, ma qui dove sarebbe l’utilità per l’umanità?
I ricchi diventerebbero ancora più ricchi: se non è un vantaggio per
tutta l’umanità lo è almeno per me, che sono pagato coi loro soldi!
Poi crede che i manager che si trasferiranno su Marte non pretenderanno
lussuosi appartamenti per ospitarli? Verranno costruite intere città,
assisteremo alla nascita di una nuova civiltà, fatta di operai in
scintillanti tute spaziali mal funzionanti, bambini che elemosinano
ossigeno ai bordi delle cupole e ricchi borghesi con caschi firmati
Prada!
Ma intanto potrebbe scomparire quella vecchia…
Ripeto, le grandi innovazioni hanno bisogno di qualche sacrificio.
L’America è una grande nazione, il faro della civiltà occidentale. Cosa
importa se in cambio di tutto questo si è dovuto massacrare qualche
milione di indiani? Mica vorrà fermare il progresso per salvare la
Grecia?
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