lunedì 17 giugno 2013

DIO KEYENES !DIO KEYNES :"CHIUDE LA BCE LA RABBIA DI DRAGHI IN UN TWET "

DIO KEYENES !DIO KEYNES :"CHIUDE LA BCE LA RABBIA DI DRAGHI IN UN TWET " 

FRANCOFORTE – È decisamente critica la situazione in cui verte la Banca Centrale Europea, a causa della profonda crisi che ha investito le banconote a colori a netto vantaggio delle fotocopie in bianco e nero.
Lo scenario di bilancio che si prospetta è fallimentare. Come se non bastasse, ad aumentare la gravità del tracollo finanziario ha contribuito l’agenzia Moody’s, declassando il rating della banca da “Ah, però” a “Mah…”.
Risulta incredibile il modo in cui gli oltre mille dipendenti dell’Eurotower sono venuti a conoscenza dei problemi. Infatti, martedì scorso, si sono recati al lavoro e il distributore automatico di brioches ha comunicato loro che l’attività di stampa avrebbe chiuso. Un fulmine a ciel sereno, con un preavviso talmente breve da non riuscire a sedersi per giorni.
Certo qualche sentore c’era. Perfino Mario Draghi vanta diversi stipendi arretrati, tuttavia in momenti così delicati si cerca spesso di guardare avanti e sperare che la situazione si sistemi. La vicenda è calda, il sindacato attende un incontro per proporre le misure più adatte alla tutela dei lavoratori, come se il sindacato avesse ancora qualche potere.
In un mondo meno tonto, al Presidente della BCE rimarrebbero due strade per il salvataggio della pellaccia.
Rompere il vetro e pigiare il pulsante rosso che alimenta l’economia, oppure richiedere formalmente credito a basso interesse a un possibile prestatore di ultima istanza: Dio. Spiace però constatare che il primo proposito non è contemplabile dai Sacri Dogmi e la seconda soluzione risulta vana, dal momento che i conti non danno garanzie di ripresa e pertanto Marione riceverebbe dal cielo un duro rifiuto: “È il capitalismo, bellezza!”.
Draghi si trova sull’orlo del baratro ed è confuso. Comunica solo su Twitter. “Per risanare i debiti sono disposto a fare il cameriere il sabato e la domenica, Dio Keynes! Il weekend dico, Dio Keynes!”. Bestemmie pesanti che non eviteranno l’insolvenza, ma che hanno già avuto conseguenze positive sui mercati.

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