BOSS DELLA CAMORRA: "SI NASCONDE PER NON ESSERE CANDIDATO "
Nemmeno ora che le liste sono ormai state presentate, Mario (nome di
fantasia), 54enne boss del clan degli scissionisti, ha intenzione di
interrompere la sua fuga. È entrato in clandestinità una settimana fa,
dopo che per un mese intero aveva subito pressioni e minacce per
accettare una candidatura di sindaco.
Ha chiesto un’intervista con la troupe di Chi l’ha visto solo per sollevare l’attenzione sulla tragedia dei tanti che, come lui, si trovano nella stessa situazione. Poi lascerà l’Italia con tutta la famiglia, perché “sono uomini determinati e pericolosi: se ti rifiuti, possono arrivare a prendere tuo figlio e candidarlo al tuo posto”.
Ha chiesto un’intervista con la troupe di Chi l’ha visto solo per sollevare l’attenzione sulla tragedia dei tanti che, come lui, si trovano nella stessa situazione. Poi lascerà l’Italia con tutta la famiglia, perché “sono uomini determinati e pericolosi: se ti rifiuti, possono arrivare a prendere tuo figlio e candidarlo al tuo posto”.
“Molti dei miei colleghi hanno ceduto e si sono candidati – racconta
Mario – io stesso sono arrivato sul punto di arrendermi, poi ho fatto
leva sui miei valori. Ho commesso tante azioni di cui non vado fiero
(come quando ho dato mio figlio ai casalesi per riavere indietro la mia
collezione in vinile di Nino D’Angelo) ma non voglio sporcarmi le mani
con la politica”.
Anche mentre viene intervistato il suo telefono non smette di squillare. Lo spegne: “Sono di nuovo loro, quelli del partito! Non vogliono darsi pace, e stanno venendo a prendermi!”.
Anche mentre viene intervistato il suo telefono non smette di squillare. Lo spegne: “Sono di nuovo loro, quelli del partito! Non vogliono darsi pace, e stanno venendo a prendermi!”.
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