IL MINISTRO KIENGE SI DIMETTE ! AL SUO POSTO " BURZUM "
Cecyle, la più famosa dei 38 fratelli Kyenge, con una mossa
inaspettata ha rinunciato alla carica di ministro dell’Integrazione. Il
ministro di origine congolese ha deciso di ritirarsi dall’impegno perché
“Non c’erano le prerogative per amministrare in tranquillità e poi la
mia popolarità era scesa sotto quella di Idris”.
In Italia, un paese in cui un quinto degli abitanti guarda ancora
Sanremo, far passare il messaggio che quel ministero non riguarda solo
l’immigrazione, ma riguarda tutti gli italiani, è davvero un’impresa
ardua. Così
i vertici del nuovo governo, appena ufficializzate le dimissioni, hanno convocato d’urgenza una riunione per decidere il sostituto.
i vertici del nuovo governo, appena ufficializzate le dimissioni, hanno convocato d’urgenza una riunione per decidere il sostituto.
Per non sconvolgere gli equilibri di un governo precario, bisognava
incaricare un altro straniero di elevato profilo, ma la cui figura non
fomentasse guerre tra poveri con rigurgiti razzisti e che non mettesse
in contrasto culture lontane anni luce. Così dopo nove ore di consulta,
una votazione e tre relazioni di tecnici, si è arrivati a capire che
cosa non andava nella Kyenge, il motivo per cui il popolo non è
riesciuto ad amarla era chiaro: non ha i capelli lunghi.
Per questo che La scelta è ricaduta sul norvegese Varg Vikernes detto
Burzum, già consigliere comunale di Kirkenbrant in provincia di
Rosemborg(BK) in una lista civica di estrema destra estrema, dove il neo
ministro era balzato alle cronache perché si era rifiutato di stringere
la mano a un lappone.
La notizia è stata ben accolta anche da tutto il panorama politico nazionale a eccezione di Sel e Rif. Com.
che lo hanno appellato come “impresentabile” a causa di qualche trascorso turbolento che gli ha causato noie con la giustizia. Secondo il premier Letta invece: “È il suo erede naturale”, per il leghista Borghezio “È un moderato”, il grillino Grillo ha detto che: “Pochi hanno la sua competenza in materia di troll” e per il berlusconiano Berlusconi: “Ha fatto anche cose buone dopo Filosofem”.
che lo hanno appellato come “impresentabile” a causa di qualche trascorso turbolento che gli ha causato noie con la giustizia. Secondo il premier Letta invece: “È il suo erede naturale”, per il leghista Borghezio “È un moderato”, il grillino Grillo ha detto che: “Pochi hanno la sua competenza in materia di troll” e per il berlusconiano Berlusconi: “Ha fatto anche cose buone dopo Filosofem”.
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