ASSESSORE LEGHISTA SCOPRE DI ESERE ESTRACOMUNITARIO E SI AUTO ESPELLE
Milano – “Difenderò fino alla fine gli insegnamenti della mia
formazione leghista. Non cambierò mai e poi mai i miei giudizi nei
confronti degli immigrati e dei negri. Per questo ho deciso di
espellermi contro la mia volontà!”, spiega così il suo gesto Arturo
Trezzatesulnaviglio, assessore leghista di un comune del Veronese che
preferisce rimanere anonimo. Il Trezzatesulnaviglio, ventotto anni, ha
scoperto l’amara verità durante un pranzo di famiglia: sua madre e suo
padre gli hanno rivelato di essere sudafricani, e che lui è un uomo di
colore.
“Non ci potevo credere”, racconta l’ex assessore mentre, a strattoni,
si obbliga a salire su un treno senza biglietto, “ho sempre pensato di
essermi abbronzato troppo da piccolo, per questo ero nero. Invece sono
sudafricano. Non è possibile. Magari Nordafricano… Ci sarà sicuramente
un errore!”
E così Arturo si accompagnerà fino alla frontiera, l’unica soluzione
per l’annoso problema della sua presenza irregolare nel paese,
nonostante dentro di sé rimanga un ottimo leghista: “Ho provato anche a
lavarmi per protesta contro me stesso, come mi ha insegnato Borghezio”. E
alla considerazione di un giornalista che gli spiega che i figli degli
immigrati nati in Italia dovrebbero essere italiani, Arturo risponde:
“Impossibile, è un controsenso. Il nostro segretario Maroni ha detto che
non è vero. È come dire che chi nasce in Francia è francese! Ma dai!”.
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